Benito Ingenito come editore del Giornale di Eboli, ha contribuito a dare un nuovo impulso all’informazione locale.
Sorridente, affettuoso, disponibile. Da tempo conviveva e combatteva con un brutto male, senza per questo abbandonare mai la voglia di vivere.
EBOLI – Benito ingenito, direttore del “Giornale di Eboli“ è scomparso. Da tempo combatteva contro un brutto male, che però non gli ha impedito di dedicarsi ad una intensa attività sociale che divideva tra impegno familiare e professionale nella gestione del “Giornale di Eboli“.
Benito, anche se era pensionato, non aveva deposto le “armi” e si era dedicato anima e corpo, come editore, all’informazione, alla carta stampata, facendo rivivere una testata giornalistica da tempo abbandonata.
Attraverso questo nuovo impegno e con l’incontro di Attilio Mancini, a cui affidò la direzione, insieme a tanti amici divenuti poi collaboratori preziosi come Antonio Lioi, Mariano Pastore, Cosimo Avigliano, Enzo Ianniello, Franco Gaudieri, e tanti altri, aveva dato corpo ad un’avventura, facendo rivivere un foglio glorioso come “Il Giornale di Eboli“, contribuendo notevolmente al dibattito politico e culturale della Città, ma anche aprendo nuovi spiragli di luce sull’informazione oltre che a dare visibilità a fatti e circostanze che fino a prima non avevano avuto nessuna “cittadinanza”.
Qualche giorno fa lo avevo telefonato per avere informazioni sul suo stato di salute, ma era affaticato e purtroppo non potetti parlargli.
Sempre sorridente, affettuoso, disponibile, con quelle sue cravatte sgargianti, a fiori, l’agenda sotto il braccio, Benito Ingenito si intratteneva a parlare con tutti, e amava farsi la passeggiata sotto la mezza, nell’emiciclo superiore di Piazza della Repubblica, insieme ai soliti amici, ma accompagnandosi anche a tanti che non erano i suoi amici, ma che il suo carattere non gli impediva di trattarli come tali. E in una di quelle mattine gli scattai quella foto.
Benito era nato a Montecorvino Rovella ma ebolitano di adozione. E’ stato anche consigliere Comunale di Eboli, lascia sua moglie Adriana Gallotta, i figli, Carla, Marianna e Marco e soprattutto i nipotini, ma lascia un vuoto incolmabile nel suo giornale e in tutti noi, che in questo momento così difficile ci stringiamo affettuosamente intorno alla famiglia.
La grande tragedia che ha colpito la Vostra famiglia è per noi motivo di dolore, vogliate gradire le nostre più sentite condoglianze,Eboli ad oggi è una comunità impoverita…
apprendere la scomparsa di Benito mi lascia senza parole non capisco perchè sono sempre i migliori ad andarsene sei sempre stato una persona speciale direi unica le mie piu sentite condoglianze
Mi dispiace, Purtroppo ci dobbiamo rassegnare. Ma benito non solo ne era consapevole, ha saputo vivere quello che gli restava con uno spirito veramente eccezionale.
Benito qualche anno fa mi confidò del grave problema che portava addosso. Questa cosa mi ha sempre meravigliato. In lui c’era un uomo solare e pieno di vita, non esplicava nessun segno del suo male. Un uomo rispettoso, altruista, educato e un buon padre di famiglia. Da sempre attaccatissimo ad Eboli, politicamente ma domo. Pensiamo già ora alla dedica che gli spetta. Condoglianze ai familiari tutti. Ciao BENITO!
La scomparsa di Benito ha lasciato un grande vuoto per tutti noi, per questo resto vicino al dolore della famiglia Ingenito….
Grazie per il ricordo che ci lasci del nostro amato “Zio” Benito, caro Massimo!
Una buona fetta di comunità ha subito un serio trauma per la sua improvvisa scomparsa, molti non conoscevano affatto la triste verità del male che lo affliggeva, lui si dimostrava forte, sicuro… aveva parole sagge per chiunque… Eboli perde un evidente fonte di positività e di equilibrio, ci rimarrà il prezioso ricordo della sua voce calma, i suoi sorrisi educati, i suoi consigli sempre utili e la sua grande, immensa amicizia! Grazie Benito, grazie di aver dato a tanti di noi l’opportunità di sentirsi liberi di esprimersi, sarai difficilmente dimenticato da questa città così affezionata alla tua presenza…. e noi cercheremo di onorare la tua memoria lavorando come tu ci hai sempre chiesto per il giornale della nostra città!
Oltre alla suo attaccamento agli affetti familiari……………………..ci lascia una forte eredità…………………..quella di potersi confontare democraticamente e moderatamente……………………accompagnato sempre dalla sua espressione sorridente ………………….
Mancherà la sua presenza “doganale”……….. davanti al Comune di Eboli……quando…..prima di Salire……….era un piacere incontrarlo…………scambiarsi le opinioni……….e sentirsi dire di inviargli comunicati e notizie………….. perchè ….diceva Benito…… “il mio giornale è aperto a tutti”………………….
Discutevamo spesso di Politica………..spesso…….perchè lui era un grosso provocatore …………. ma restava impassibile……..allora non mi restava che ricordargli che l’unica cosa buona…….. che possedeva…………era il nome ……….e le sue cravatte……..e allora ci si salutava con la solita pacca sulla spalla…………………….e l’immancabile sorriso…………..
Ciao Benito tvb
Grazie per la tua fiducia, caro Benito. Ti devo molto.
Nulla per me avrebbe avuto inizio senza di te…grazie! Mi rimane il rimpianto di quel caffè non preso…
Solo una precizazione, Benito era nato a Lettere ( NA ).
Ho avuto il piacere di conoscerlo tanti anni fa e lo ricorderò sempre tra le persone che ho piu’ stimato ed insieme a Lui mi sia consentito ricordare l’indimenticabile Padre Zefferino ( fratello di Benito ).
Ciao.
AD UN AMICO CHE E’ PARTITO.
Possedevi un’ironia bonaria
diretta verso tutte le persone,
un’ironia cosi garbata e varia
da non sfiorare mai la derisione.
Domenica mi è giunta per
telefono la tristissima notizia
che per me è stato un colpo
anche se aspettato.
Tutto il mondo che ti conosceva
è venuto a porgerti l’ultimo saluto
ad esprimere l’affetto più profondo
a dimostrare quant’eri benvoluto.
Non ti abbiamo perduto no, perchè
rimane uno spirituale arricchimento:
con il ricordo delle doti umane
ci resta il tuo prezioso insegnamento.
Ci resta l’amore appassionato
che della tua vita fu sempre il perno,
verso questa città dove non eri nato
e dove adesso dormi il sonno eterno.
Oggi da solo sono venuto ad incontrarti,
non al cancelletto dove di solito mi prendevi
amico mio scomparso e non perduto,
oggi sono venuto ad incontrarti e a portare un saluto.
Ora, a fatica trattenendo il pianto
vado, nell’aria tersa di questo mese
verso quei luoghi che tu amavi tanto;
sei stato un dolce e caro amico…. addio Benito
Per un certo periodo ho collaborato con ‘Il giornale di Eboli’ nella versione online come redattore unico. Fin quando è durata è stata una collaborazione per me divertente e gratificante. Informato da una cara amica ebolitana, ho pregato Mariano Pastore di porgere alla famiglia il mio personale cordoglio. Mi ha assicurato Mariano di averlo fatto.
come si fa a metabolizzare un dolore cosi grande……ogni mattina svegliandomi faccio il tuo num sperando di sentire la tua voce.Mi manchi papa’,mi mancano i tuoi occhi nei quali mi specchiavo e ritrovavo me stessa,mi manca il compagno con cui prendere in giro mamma,mi manca il nonno dolce,amorevole,giocherellone che ha amato sconfinatamente i miei figli.Ti sono grata perche’ fiera dico: sono la figlia di Benito…..perche’ chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerti mi dice che eri speciale,perche’ mi hai dato quella marcia in piu’ per amare la vita,perche’ mi hai dato due fratelli con i quali ho diviso i tuoi ultimi momenti,con i quali ho pianto, ho riso pensando a te……addio pa’…….”la figlia di Benito”……………..
qualche anno fa andai da lui a chiedergli l’ennesimo consiglio per districarmi da una situazione lavorativa difficile ma gratificante, ci pensò un solo secondo e poi mi disse “sei grande, puoi cavartela da sola”.Ricordo come se fosse ieri la sensazione che provai, un misto fra gratificazione e paura, “mio padre mi aveva lasciata andare”, mi aveva ritenuta sufficentemente matura da non voler condizionare la mia scelta! Oggi mi manca, era un pilastro per la mia esistenza ed oggi quel pilastro non c’è più, ma lo sento qui vicino a me è nel mio cuore oggi come quel giorno che mi lasciò diventare grande. Grazie pa’, ti voglio bene.
Non volevo commentare questa ferale notizia per teneere dentro di me il dolore della dipartita di Benito.
Ora dopo qualche giorno, metabolizzato lo smarrimento iniziale, voglio “partecipare”. anche io in questo spazio,Mi passano nella mente, tenti, tantissimi episodi alcuni di moltissimi anni orsono quando Benito condivideva con me gli ideali del socialismo. Erano gli anni del PSI pre-Midas. Ricordo le “litigate” , per il mio carattere irruente e poco disposto alla mediazione e per il Suo carattere invece mite e riflessivo, quando cercavo di disssuaderlo a percorrere nuove strade. Dopo anni devo dargli atto che non ha mai tradito quello che aveva nel cuore e nella mente. Abbiamo pertanto avute poi percorsi diversi, qualche volta mi chiedeva aiuto per i problemi sanitari ed ho seguito con molta discrezione le sue vicende umani ( Adriana e Maranna in particolare lo ricorderanno). Poi sette anni fà, passegiando e discutendo insieme io, Lui ed Attilio, ci imbarcammo nell’avventura de Il Giornale di Eboli. La Vecchia e Gloriosa testata del 1915, depositata presso il Tribunale di Salerno, stava per finire in mano diciamo “pericolose” e noi volemmo farla rivivere sapendo delle enormi difficoltà Ci siamo divisi i ruoli, Attilio alla Direzione, Lui agli aspetti organizzativi ed economici – la parte più complicata, ed io stante ancora i miei impegni professionali all’ospedale di Eboli, al Cotugno di Napoli ed all’ASL di Salerno, ad una collaborazione fissa e costante di tipo però redazionale, in ricordo della mia vecchia esperienza di notista, corrispondente ed inviato speciale dell’AVANTI !.Quindi, sette anni di comunicatività intensa e forte.
Ed ora, mentre bisogna stare vicini e sperare in una ripresa totale di Attilio, bisogna tentare di non far morire il “nostro” sogno, Il Giornale di Eboli.
Molti segnali di collaborazione stanno arrivando in questi ultimi giorni, tutti con la voglia e la speranza di tener in vita il giornale, E’ molto difficile, inutile nasconderlo, ma lo dobbiamo a Benito e quindi ci proveremo.
Il miglior saluto che posso fare ad un amico “speciale” e di augurarmi di essere capace di coinvolgere molte persone nel “progetto”.
Ricordo ai suoi cari che Benito ha vissuto “COME DIO COMANDA !!”
Spero che quando arriverà la mia ora, i miei “amici” possano dire lo stesso per me. Ho avuto ed ho tanti amici, ho avuto anche tanti compagni, POCHISSIMI AMICI-COMPAGNI e Benito era uno di questi.
Carla e Marianna Ingenito. Io non ho conosciuto nessuno dei figli di Benito, solo vostra madre ed una sola volta. Leggendo i vostri commenti mi sento motivato a rivolgerli parole di consolazione, pur sapendo quanto sia difficile accettare una così dura realtà: la scomparsa di un padre. Nel 1992 a distanza di un mese vennero meno i miei genitori, prima mia madre che resistette fino a quando io non arrivai dal nord e morendo un attimo dopo il mio ingresso nella stanza di casa nostra (erano entrambi ricoverati in ospedale a Eboli e mia madre era stata dimessa perché ormai alla fine). Un mese dopo moriva mio padre. Capisco il vostro strazio, Benito era un uomo buono, che non lasciava trapelare la propria bontà. Era uomo di poche parole. Lo dimostra ciò che disse a Marianna, una frase molto efficace e lungimirante. Piano piano il dolore, la sofferenza si attenueranno. E’ nell’ordine naturale delle cose.
solo adesso accendo il computer dove lavoravamo io e benito, non potevo ancora avvicinarmi alla sua postazione di lavoro giornaliero, voglio prima di tutto ringraziare quanti ho sentito veramente vicino TANTI ……………. E sperare che veramente il tempo attenui la disperazione di aver perso meta di me, per fortuna restano i figli, vero pilastro della nostra unione, e prego Dio che seguano la strada di bonta’ e di altruismo tracciata dal padre . grazie di nuovo per tutto cio’ che avete fatto e farete per far sopravvivere il giornale di eboli …….. adriana
semplice…non mi piacevano “17 commenti “…tvb pa