La Clinton si chiarisce e Berlusconi è contento. Questa e la vera diplomazia: dire un sacco di bugie e passarle per verità, mentre le verità di Wikileaks passano per bugie e si vuole arrestare chi le divulga.
Assange andrà avanti e il il mondo si chiede: è un “hacker etico” o un criminale? E’ la SPECTRE o un novello Robin Hood?
ROMA – WANTED. Julian Assange, l’uomo che ha messo a soqquadro il pianeta, è scomparso? forse è più giusto dire che ha fatto perdere le sue tracce. E’ un ricercato.
Dove si trovi in questo momento nessuno lo sa e se lo sapesse qualcuno per lui sarebbe finita. Il fondatore di Wikileaks, l’ha fatta proprio grossa e se ne è reso conto al punto tale, di far perdere le sue tracce, ma in questo modo sta aumentando il mistero che c’è intorno a lui.
Ormai è dall’altra parte, per lui è scattato il “cartellino rosso“, infatti come era nell’aria, l’Interpol ha reso noto di aver emesso un “avviso rosso” o “red notice”, mandato di cattura internazionale per Assange, su richiesta della Svezia. I motivi: è stato accusato per stupro che lui, attraverso i suoi avvocati respinge e presenta un ricorso alla Corte Suprema di Stoccolma contro il mandato d’arresto. Gli “avvisi rossi” vanno ai 188 Paesi che aderiscono all’Interpol.
E intanto il mondo si chiede: è un “hacker etico” o un criminale? E’ la SPECTRE o un novello Robin Hood? Per quelli che lo ammirano, i fan, è un paladino della verità. Per coloro i quali invece non lo apprezzano o addirittura come altri hacker lo odiano e si sono offerti per combatterlo, fino ad attaccare il suo sito, è dispotico e senza scrupoli, ed è alla ricerca disperata di pubblicità, e non ha nessun riguardo, pronto come é a diffondere dati che mettono a rischio anche tantissime vite umane.
Ma prima di quest’ultimo scoop, denominato «Cablegate» (cablegate.wikileaks.org), a differenza di quanto fece nel luglio e nell’ottobre scorso che non censurò i dati mettendo a rischio un bel pò di gente, però, ha inviato un’email al dipartimento di Stato Usa offrendo di cancellare i nomi di eventuali persone a rischio. Washington non ne ha voluto sapere e ha risposto che non ha intenzione di negoziare con lui.
Ha tentato fino all’ultimo di evitare lo scontro e non c’è riuscito, e quindi non gli resta che andare avanti, preannunciando che per gennaio “rivolterà” come un calzino una Banca americana, mettendo a nudo tutte le magagne, e già il mondo della finanza trema, mentre quelli che sono taglieggiati quotidianamente dalle Banche , anche se non possono esultare apertamente sono ben favorevoli.
Ma chi è che c’è dietro Assange? un gruppo di Paesi “canaglie”, spionaggio o miliardari che hanno interesse a destabilizzare gli equilibri politici internazionali? Oppure semplicemente gente normale e gente facoltosa che sovvenziona le sue “incursioni” solo perchè non ritiene giusto che in nome dei “segreti di Stato” si compiono nefandezze di ogni specie e Wikileaks, secondo loro, rappresenta una sorta di giustizia? Pare abbia raccolto un milione di dollari, ma i suoi stessi collaboratori hanno ammesso che l’80% di quelle somme si spendono solo per i movimenti frequenti del loro capo, infatti il fondatore del sito che più tormenta il sonno dei Servizi Segreti americani non soggiorna mai più di tre settimane in un posto.
Avrebbe voluto risiedere in Gran Bretagna, ma la forte vicinanza degli inglesi agli americani gli hanno suggerito di desistere, aveva scelto poi di chiedere asilo politico in Svizzera, ma pure in questo caso ci ha ripensato, di tornare in Australia non se ne parla neanche. Il Ministro della Giustizia australiano Robert McClellan, medita, su invito degli americani, di chiedere il ritiro del passaporto. Il cerchio si stringe e anche i paesi che non sono molto vicini agli Stati uniti, come l’Ecuador, per non avere fastidi si sono tirati indietro dopo aver dato la disponibilità a concedergli lo status di rifugiato politi.
Una cosa è certa, indipendentemente dalle motivazioni quelle azioni rappresentano la violazione, non tanto di segreti che tutti hanno definito di Pulcinella, ma una serie di reati penali che aggiunti allo smacco, che la più grande nazione del mondo, che dispone del più grande servizio segreto del Mondo, ha subito e a giudicare dalle intenzioni di Assange continuerà a subire.
Lo sfregio è partito, e Julian Assange ha deciso che dovrà vivere in maniera pericolosa e noi stiamo vivendo in diretta quello che spesso siamo stati abituati a vedere nei films di 007, una storia che mette in evidenza un nuovo tipo di spionaggio, che sta tenendo sulle spine decine e decine di Paesi e di uomini politici che sono stati citati nei reportage della diplomazia mondiale da e verso gli Stati Uniti.
I giornali che hanno ricevuto il materiale lo stanno ancora esaminando, anche perché oltre alla notizia che vede Arabi, egiziani e israeliani tutti d’accordo per “tagliare la testa” ad Ahcmadinejad, il resto fino a questo momento non è assolutamente rilevante, se non imbarazzante, visto i giudizi strettamente personali espressi dai diplomatici.
E così, oggi, Hillary Clinton ha provveduto a correre ai ripari, attenuando l’imbarazzo, e specie con il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi, ha rimesso la barra a dritta. Ecco, questa è la diplomazia. Questo è il vero giudizio che gli americani, attraverso la bocca di Hillary Clinton hanno dell’Italia e del nostro Presidente del Consiglio. Questa è diplomazia: dire un sacco di bugie e passarle per verità.
Quello che è strano è che tutte le notizie riportate nei “pizzini” dei diplomatici che sono tutte verità, il mondo intero si sta sforzando per farle passare per bugie e nello stesso tempo si mette al Bando chi le ha divulgate. Regna una tale confusione che, per quanto si voglia perseguitare Julien Assange e il suo Sito Wikileaks, l’opinione pubblica si divide nell’esprimere un giudizio, anche perchè oltre alle notizie che adesso vorrebbero far passare come Gossip c’è ben altro, e tutto il mondo sta spettando che i quotidiani Der Spiegel, New York Times, Le Monde, El Pais e The Guardian, raccolgano e traducano il materiale per continuare nell’affondo verso i potenti del mondo che con la scusa dei rapporti bilaterali fanno i propri interessi.
Ma il terremoto continua il New York Times, Guardian, Spiegel, Le Monde ed El País hanno pubblicato diversi articoli sul contenuto di rapporti diplomatici statunitensi consegnati loro da Wikileaks. Poche ore dopo il sito di Wikileaks ha cominciato a pubblicare a scaglioni l’intera mole dei documenti: sono 251.287 “embassy cables”, saranno messi online in aggiornamento continuo. E arrivano i veri guai per Berlusconi, sotto i riflettori ci sono i rapporti troppo stretti con Putin, riportati in un report dell’Ambasciatore Spogli, il quale oltre alle preoccupazioni per le relazioni troppo strette parla di una percentuale che Putin avrebbe promesso a Berlusconi per l’affare del Gas. Queste cose non si sarebbero dovute sapere secondo gli americani.
‘Ma io vado avanti’, ha assicurato ieri Assange in un video collegamento con Amman. Lui va avanti e il mondo gli sta dietro. E mentre viene indicato come nemico numero uno, Julian Assange è stato nominato tra i candidati a “persona dell’anno per il 2010” dalla rivista Time. Grazie ai voti su Internet dei lettori del magazine statunitense, il fondatore di WikiLeaks si è piazzato in terza posizione dietro al primo ministro turco Recep Erdogan, e la cantante Lady Gaga, a dimostrazione dei giudizi controversi che si danno su di lui.
Di qui la domanda che vale tutti i dollari del mondo: Ma un giornalista quando si trova ad avere notizie che comportano anche rischi che possono compromettere anche la sua vita, cosa deve fare? e cosa deve fare se tra quelle notizie oltre a fatti squisitamente politici ci sono anche fatti di corruzione, di prepotenza, di soprusi, di arroganza? E se gli episodi come quelli che indica il New York Time o il CORRIERE DELLA SERA, riguardo agli affari tra Putin e Berlusconi, l’Interpol dovrebbe cambiare i nomi sui mandati di cattura internazionali.
Con queste domande ci sarà sempre chi penserà che sia la SPECTRE e chi penserà sia un novello Robin Hood.
abbassa Busillo e melchionda ,fanno acqua da tutte le parti e allagano la piana che è piena di extra comunitari. Sono davvero solidali ,li vogliono affogare.
A parer mio è un giovanotto di 39 anni che ha profondamente modificato le diplomazie di tutto il mondo, mettendone in luce i segreti più riposti e obbligando a valutare meglio le relazioni dei diplomatici. Con questo moderno visionario e anarchico Internet ha mostrato tutta la potenzialità pressoché illimitata di cui dispone e si dispone. Il mondo non sarà più lo stesso da adesso in poi, anche perché gli esperti informatici, gli hacker per intenderci hanno bucato tutti i centri del potere economico, come razione all’arresto di Assange con una accusa ridicola, presente quasi solo nella legislazione penale svedese, che prevede una sanzione pecuniaria di 715 dollari. Ciò dimostra che l’arresto è strumentale.