Possibile l’alleanza con il PD seguendo il laboratorio “Eboli”. E ritenuto virtuoso spunta il “metodo Melchionda”.
Le alleanze tradizionali sono superate. Il bipartitismo e il bipolarismo sono falliti. Berlusconi e il berlusconismo sono al tramonto. Il terzo polo approdo naturale dei moderati.
EBOLI – L’API, il partito di Francesco Rutelli, mette su casa. Oggi si è inaugurata la sezione ebolitana, che è anche la prima ad aprire i battenti in provincia. Nato da una costola del PD, alle ultime elezioni è sceso in campo a sostegno del Sindaco Melchionda e molti suoi fedelissimi come i consiglieri uscenti Carmine Magliano, Arturo Marra, oltre che Francesco Bello, che veniva da altre esperienze, anche per ragioni pratiche di spazio aderirono a questo partito e affrontarono la campagna elettorale. I risultati furono lusinghieri e con oltre oltre 1000 voti elessero due consiglieri.
Al momento con i suoi due assessori (Carmine Magliano e Pasquale Lettera); due consiglieri comunali (Francesco Bello e Arturo Marra); con la Presidenza della Commissione Urbanistica (Marra), che ricopre anche il ruolo di Capogruppo; con un membro del CdA della Eboli Multiservizi (Gennaro Rimoli), un Revisore Contabile nella Eboli Patrimonio (Luigi Merola); e altri piazzamenti non meno importanti, è una forza importante della Maggioranza di governo cittadina ed è abbastanza strutturata, si è organizzato con un direttivo, un coordinatore e un presidente, nelle persone rispettivamente di Benito Ingenito ed Elio Gonnella, tanto da staccarsi definitivamente da quel legame originario e diventare più partito e più autonomo.
Alla cerimonia inaugurale, oltre che i dirigenti e i vari amministratori locali, sono intervenuti il Coordinatore provinciale Alfonso Giannella, il coordinatore Nazionale On. Pino Bicchielli e il Sindaco Martino Melchionda.
I temi naturalmente sono stati vari quelli locali, provinciali e nazionali specie alla luce degli ultimi avvenimenti nazionali che portano l’API a confluire verso un terzo polo, inevitabile approdo dei moderati dal momento che è fallito sia il bipartitismo che il bipolarismo, così come ha tenuto a sottolineare Bicchielli, il quale facendo una disamina delle varie circostanze ha dichiarato: “Bisogna fare delle scelte, e le abbiamo fatte, specie dopo aver verificato che non era possibile fare lo stesso percorso con il PD, dal quale siamo rimasti delusi. Ora superate le vecchie e tradizionali alleanze stiamo percorrendo quella che ci vede protagonisti nella nascita del polo moderato. – toccando poi i temi locali e confrontandoli con quelli nazionali ha elogiato l’amministrazione locale e il Sindaco – Il metodo Melchionda, quello del dialogo e della partecipazione leale è un metodo da esportare”.
Anche Francesco Bello è dello stesso avviso di Bicchielli: “Siamo stati fortunati, abbiamo anticipato i tempi. Eboli è un laboratorio politico e in quanto tale ci auspichiamo che la nostra esperienza possa culminare in breve tempo nella creazione di un nuovo polo che veda coinvolti insieme a noi, UDC, il nuovo soggetto politico di Gianfranco Fini (FLI) e si estenda anche al Partito Democratico in un’alleanza omogenea di forze moderate. Stiamo lavorando in questa direzione“.
Di tenore diverso ma convergente rispetto agli obiettivi che sono emersi dalla discussione è il ragionamento di Marra: “L’inaugurazione della sede è l’occasione di parlare di politica. Gli eventi nazionali e la crisi del berlusconismo ci hanno dato ragione quando meno di un anno fa fondammo l’API. La fine del bipolarismo e la nascita di un polo di centro, che possa rappresentare tutti i moderati e costruendo un’alleanza con i democratici e i progressisti, possiamo affrontare le problematiche che stanno a cuore di tutti. Se si dovesse andare al voto saremo pronti e indicheremo anche un candidato che ci rappresenti nel collegio di Salerno“.
Il terzo polo e le alleanze sono i temi ricorrenti che anche il coordinatore provinciale Giannella mette in evidenza: “Una considerazione sul bipolarismo va fatta, anche perché ha dimostrato che non ha risposto a quello che la gente si aspettava. Abbiamo fatto una esperienza, mi riferisco a quella del centro-sinistra, e ci siamo resi conto che il PD non rispecchiava i nostri desideri. Ora siamo protesi a creare le condizioni perché si ripristini la sintonia con i moderati. Nel terzo polo, con l’API, UDC, FLI, si può lanciare un nuovo manifesto che rispecchi la società”.
Rispetto ai temi in discussione anche Melchionda ha parlato di alleanze e di laboratorio, ma con estrema chiarezza e guardando alla realtà dei fatti e del momento: “E’ il tempo che il PD faccia delle scelte. Le dovrà fare e deve farle anche in fretta, non è possibile tenere tutto insieme, si finisce per essere una cordata e non un’alleanza. A eboli si è sviluppata una condizione che ha fatto maturare una esperienza affatto negativa, che man mano si è andati avanti si è andata consolidando rispetto ad altre esperienze. E’ difficile, invece, almeno in questa fase, avere rapporti organici con la sinistra radicale, anche se è forte e ben strutturata, e pur riconoscendo di aver condiviso legami, percorsi ed esperienze comuni, ma che al momento risultano essere confliggenti ai nostri”.
Alleanze, prospettive, terzo polo, laboratorio, tutti temi affrontati, ma che rappresentano anche messaggi chiari per i futuri assetti e le future alleanze. E se a livello nazionale si profila il terzo polo, ma non è per niente certa un’alleanza organica con il PD, a livello locale la maggioranza che sostiene Melchionda viene considerata dai vertici dell’API, come un esempio da imitare, un laboratorio, e viene indicato come un “metodo” evidentemente virtuoso, che segna una buona convivenza tra le forze moderate, tenendo a distanza quelle di sinistra e più radicali. Bicchielli e Giannella evidentemente non hanno chiesto bene e non sono informati di tutte le discussioni interne al PD.
In questa direzione vanno anche le manovre che sembrano essere sempre più attuabili, come un coinvolgimento politico del Partito di Casini, così come più volte praticato e auspicato dal Coordinatore dell’UDC Paolo Polito, che ipotizzava passando attraverso un confronto politico e programmatico, un rapporto più organico, magari passando attraverso due fasi: una prima di rapporto politico e programmatico condiviso; una secondo attraverso un rapporto organico e di corresponsabilità.
L’occasione dell’inaugurazione della sede dell’Api quindi è piena di speranze e di prospettive ma anche piena di incognite e di insidie, adesso si aspettano le reazioni.
belle parole ma soltanto parole restano,gli ebolitani vogliono i fatti alle parole,poi in questa zona dove abito qualcuno manca ai suoi impegni costituzionale per problematiche ambientali,qualcun’altro ha preso il posto di
Marra …….ma le vicente del comitato di quartiere le sa bene???.-se li faccia spiegare da Arturo e da Martino.
Gira e riggira la solita minestra riscaldata di Melchionda è sempre Tutta in famiglia.-
Signori affettuosamente buon lavoro,io ip=italiana petrolio.-
Purtroppo per l’API, i sondaggi attribuiscono all’API lo 0,8%. Quì c’è qualcuno che porta sfiga.
RUTELLI SI E’ INVENTATO UN PARTITO PER ESSERE IL PROTAGONISTA ASSOLUTO DEL PROSCENIO, CHE TRISTEZZA,QUANDO PROPRIO IL “PIACIONE” FRANCESCO FU L’ALFIERE DEL CENTROSINISTRA CONTRO BERLUSCONI IL 2001…UN PARTITO PERSONALE PUR DI ESSERE LEADER, E BASTA CON QUESTI PROTAGONISMI CHE NON PORTANO AL NULLA,UNA ALTRO PARTITINO DA NUMERO SUB-ATOMICO PER I RIMBORSI ELETTORALI! P.S. NULLA DI PERSONALE CON CHI VI ADERISCE MA PENSATECI BENE SUL DA FARSI…