Il Ministro rimprovera ai vertici campani del Partito (Cosentino, Cesaro, Cirielli), ostracismo nei suoi confronti, escludendola dalle decisioni importanti che riguardano il territorio.
Dietro le dimissioni della Carfagna l’ombra di Bocchino e il tentativo dei vertici campani del PdL, di mettere le mani su una torta succulenta: il Termovalorizzatore.
di Angelo Di Marino
SALERNO – Pensavamo comandasse il Principe d’Arechi, e invece tocca alla Regina di Picche la parte di protagonista. Il PdL offre l’ennesimo tormentato capitolo di una brutta storia partita su un predellino e scritta con i piedi. Troppo diverse le anime da conciliare, così come le contraddizioni non solo politiche che pullulano nel Partito di Berlusconi.
Lo strappo della salernitana Mara Carfagna è sicuramente forte, anche perché ieri ha certificato con la data di scadenza il suo mandato di Governo, confermando in pieno l’indiscrezione ce ha mandato in tilt la politica nostrana.
Il Ministro “più bella del Mondo“, come da classifica ufficiale, la “donna con le palle”, come fu definita dal Premier a Napoli in occasione della convention elettorale per Caldoro, prova a ruggire e lo fa alzando la voce. Rimprovera ai vertici campani del Partito (Cosentino, Cesaro, Cirielli) di aver messo in atto un ostracismo serrato senza esclusioni di colpi nei suoi confronti, escludendola dalle decisioni importanti che riguardano il territorio.
Oggettivamente è così, come testimonia l’operato del Presidente della Provincia di Salerno nel caso ci è contiguo geograficamente.
La logica che ha fatto traboccare il vaso è stata la strategia portata avanti, in particolare da Cirielli, sul Termovalorizzatore da realizzare in Città e da sottrarre a De Luca. Una torta succulenta, visto che a Salerno e (a Napoli) in primavera si vota. Da qui gli scontri, anche violenti, registrati negli ultimi giorni e culminati nell’accapigliamento con la Mussolini, da sempre la donna della destra che non le manda mai a dire.
Ma cosa si nasconde dietro la minaccia della Carfagna di mollare premier e Partito?
Sicuramente l’ombra di Italo Bocchino, cervello dell’operazione finiana e punto di riferimento politico fin dai primi passi della carriera di Mara. Tra le quinte anche la mai celata volontà di mettere le mani sul tesoretto che in questi anni il PdL ha messo da parte in Campania, sotto la guida del chiacchieratissimo ma sempre in sella Nicola Cosentino, che ha proprio in Cirielli e in Cesaro due dei suoi più fidi alleati.
Non va sottovalutata la forza centripeta scatenata dall’uscita dal Governo dei finiani. La Carfagna non dispiace all‘UDC, e in rapporto al territorio, è ben vista da Ciriaco De Mita, acerrimo nemico personale del Presidente della Provincia di Salerno.
Insomma le tessere del gioco sembrano interscambiabili e così il mosaico rischia di trasformarsi in domino.
Restano però due dati: il primo è che Cirielli, il problema numero uno della Carfagna, ha agito sul territorio espandendosi anche negli spazi lasciati totalmente vuoti, per assenza, dalla responsabile delle Pari Opportunità; il secondo secondo deriva dalla parabola che sta disegnando il Ministro salernitano nel firmamento politico nazionale, legata a doppio filo al Premier tutto fare, ora pare voltargli le spalle. Ennesima testimonianza dell’incoerenza di questa politica, oltre che strumento di pressione sul capo del Cavaliere, che in molti vedono avviati verso la stagione del declino.
La verità che il sistema messo su da Berlusconi implode per l’assoluta mancanza di una vera opposizione, vista anche l’evanescenza del PD. Giocoforza la controparte non poteva che materializzarsi in seno al suo stesso partito, come la serpe infida e velenosa che uccise Cleopatra: un’altra Regina.
Angelo Di Marino
direttore “La Città” di Salerno
Salerno 21 novembre 2010
Certo che a giudicare dai risultati politici ottenuti da Cirielli, De Luca è un gigante.
Intorno a Cirielli non c’è più niente, ha fatto allontanare tutti tenendosi vicino persone che non rappresentano nessuno e sono arroganti.
caro Freddy la tua sintetica e spietata analisi è veritiera come il tramontar del Sole,son convinto che pure con le loro molteplici colpe rimpiangeremo “coming soon”, Bassolino e Villani!!! DALLA PADELLA…ALLA BRACE