Firma e brindisi nella sala Mangrella del complesso monumentale San Francesco, per il protocollo d’Intesa, di Partenariato su Ambiente e Sviluppo Sostenibile.
Presenti all’incontro rappresentanti di dieci comuni a coordinare programmi e lavori del soggetto Capofila è l’Assessore Consalvo.
EBOLI – Firmato nella sala Mangrella del Palazzo Conventuale di San Francesco, il Protocollo d’intesa inerente il Partenariato sulle tematiche relative all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile. L’Assessore proponente e coordinatore delle attività programmatiche e progettuali del soggetto Capofila Vincenzo Consalvo, ha espresso piena soddisfazione per il risultato conseguito, che rappresenta già un primo ed importantissimo passo verso una sensibilità nei confronti delle tematiche relative all’Ambiente, ma anche rispetto alle tecniche e ai percorsi per gareggiare nell’acquisizione dei finanziamenti europei.
Erano dieci le amministrazioni con i relativi rappresentanti che hanno apposto la loro firma al PaSS: l’assessore ai lavori pubblici del comune di Eboli, ente capofila, Vincenzo Consalvo, con il sindaco Martino Melchionda, il consigliere Raffaele Barlotti di Capaccio, l’assessore Alfredo Liguori e la consulente Elisabetta Delli Santi per Battipaglia, il vice sindaco di Agropoli Mauro Inverso, l’assessore Alfonso Grieco di Serre, il sindaco di Giungano Francesco Palumbo, quello di Roccadaspide Girolamo Auricchio, l’assessore di Altavilla, Fernando Iuliano, i sindaci di Albanella Giuseppe Capezzuto, di Trentinara Lorenzo Fraiese.
Erano presenti anche Corrado Martinangelo presidente Poseidonia e coordinatore dell’europarlamentare Paolo De Castro, per la banca del verde il Dottore Carlo De Sio, il Dottore Antonio Vocca, della Panaghea Srl, consulente di progettazione europea.
Perché il PASS? Qual è l’innovazione?
L’attivazione dei fondi europei da parte degli Enti Locali, quale occasione di crescita sociale e sviluppo territoriale, è, a oggi, un’occasione mancata.
L’approccio “contingente” ai fondi, ha prodotto una ritardata e lenta azione di recupero rispetto agli obiettivi e i tempi prefissati dall’Europa. I fondi a gestione diretta sono pressoché inutilizzati.
Eppure in questo momento storico, a oltre la metà del secondo settennato dei fondi strutturali, si rende più che mai necessario consentire il pieno esercizio del diritto di partecipazione degli Enti locali, al generale processo di sviluppo indicato dalla Commissione Europea.
Di fatto, “pensare” a un nuovo soggetto pubblico di area vasta, impegnato sul tema specifico, ha valore solo se, lo stesso, riconoscesse e affrontasse la programmazione europea “tout court” quale “scienza tecnica ed economica” di sviluppo territoriale, sostenibile e “integrato”.
Per questo, l’innovazione “pensata”:
- Introduce un diverso approccio ai fondi;
- Integra più programmi e bandi;
- Restringe gli ambiti d’interesse;
- Riassume nel solo obiettivo “occupabilità” la sua azione moltiplicativa;
- Realizza la “Filiera Tecnica” per l’integrazione dei progetti;
- Esporta confronti e dimostrazioni su altri territori regionali, nazionali e nell’area del mediterraneo;
- Aggiorna la “governance” attraverso il massimo coinvolgimento sociale;
- Esce da localismi e ragiona per area vasta;
- Diffonde la “conoscenza” dei programmi a gestione diretta e li attiva, ponendosi fin da ora, oltre il 2013.
Tale inversione di metodo sul tema e il diverso rapporto istituzionale con gli Enti di gestione, “identifica” il nuovo istituto, escludendo il rischio di sovrapposizioni con i sistemi aggregativi riconosciuti e operanti, quali i Patti Territoriali Regionali (PTR), i Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS).
Non è più tempo di accedere, con approccio contingente, alla singola Misura del PSR.
Essa, dopo l’analisi dei requisiti e dei principali fabbisogni del territorio, è parte di un approccio integrato di più Programmi, a gestione diretta e indiretta, idoneo a contenere e presentare in un “sinolo” le diverse progettazioni d’area comunale e intercomunale.
Gli ambiti prescelti “Ambiente e Sviluppo Sostenibile” non sono circoscrivibili in un’area locale. Un tale restringimento produrrebbe risultati non indicativi ai fini della reale ricaduta degli effetti desiderati. Tuttavia, la scelta degli ambiti precitati non proviene esclusivamente da oggettive esigenze territoriali e sociali.
Essa è generata da un altrettanto nobile fermento, di matrice culturale, animato dall’affascinante binomio contemporaneo, tutto da scoprire, “Green Economy, New Simplicity”: Economia Verde e Nuova Semplicità del Vivere.