La società che gestisce gran parte dei servizi Comunali la “Cooperazione & Sviluppo” A rischio chiusura e a rischio circa 40 posti di lavoro.
Italia dei Valori si schiera a fianco dei lavoratori e chiede il mantenimento dei livelli occupazionali.
BELLIZZI – Il Comune liquida “ Cooperazione & Sviluppo”, la società pubblica che gestisce gran parte dei servizi comunali arrivata ormai al capolinea della sua travagliata esistenza.
Lo ha deciso il consiglio comunale il 28 ottobre scorso, su proposta dell’amministrazione Salvioli in base al discusso testo del D.L. 78/2010 che indica al 31 dicembre 2011 il termine entro cui i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti devono cedere o mettere in liquidazione le società interamente controllate o partecipate.
L’IdV scende in campo a sostegno dei lavoratori il cui futuro occupazionale è incertissimo, nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale circa una sicura ricollocazione tramite lo strumento del “passaggio di cantiere”.
–“Va chiarito che anche la Corte dei Conti – ci dice il coordinatore cittadino Matteo Russo – aveva sottolineato come tempi troppo brevi per la dismissione delle società avrebbero prodotto effetti deleteri per il personale dipendente. Con i brutti tempi che corrono non sarà facile continuare ad assicurare i servizi e al tempo stesso garantire i livelli occupazionali. Ci sarà un prezzo da pagare. Non si capisce pertanto – continua Russo – la fretta esagerata di mettere in liquidazione, fin da subito, la Cooperazione & Sviluppo.”–
Ma che fine faranno i lavoratori della società, di cui la stragrande maggioranza sono dipendenti a tempo indeterminato è la domanda che si pongono tutti?
–“Sarebbe stata cosa saggia – continua il coordinatore IdV – rimandare le procedure di liquidazione e nel frattempo predisporre un Piano Aziendale e finanziario per la messa sul mercato dei servizi in capo alla Cooperazione & Sviluppo unitamente alla proposta di ricollocazione dei dipendenti. Al momento, oltre alle enunciazioni, l’amministrazione non ha chiarito se intende esternalizzare i servizi in un unico pacchetto o frammentare gli stessi con conseguenze disastrose facilmente immaginabili, sia per i lavoratori che per la qualità dei servizi.
In attesa di cosa farà la politica sul problema, tutti si aspettavano momenti di lotta e di mobilitazione. Invece, a tutt’oggi, non c’è stato neanche lontanamente, il benché minimo accenno di protesta. Questo lascia senza parole.
I lavoratori sono rassegnati al peggio o sono strasicuri di essere ricollocati, cosa che ci auguriamo tutti?
I soliti maligni dicono che solo alcuni di loro saranno riassunti. A pensar male si fa peccato, si dice, ma spesso si indovina. I lavoratori – conclude Russo – potrebbero anche organizzarsi in cooperativa sociale e mettersi in discussione, come hanno fatto in altre parti. Come dire: aiutati che Dio ti aiuta.”–
Non ci resta che aspettare il prosieguo degli eventi. Il 31 dicembre si avvicina a grandi passi.