Petrone (PD) e Melchionda si rispondono, ma a scoppio ritardato

Il Sindaco risponde all’interrogazione del 4 agosto 2010 e Petrone si dichiara parzialmente soddisfatto.

Il PD prenda atto, che la sua azione politica è troppo ripiegata su se stessa, deve necessariamente aprire agli altri partiti e deve rivedere le sue posizioni e conseguentemente ricercare anche nuove alleanze.

Antonio Petrone

EBOLI – Il Consigliere Comunale del Partito Democratico Antonio Petrone il 4 agosto del 2010, rivolse al Sindaco una interrogazione, che irruppe nell’agone politico in maniera fragorosa, poiché puntava i riflettori su alcune iniziative amministrative individuandole e denunciandole come torbidi affari intorno a  dubbie manovre urbanistiche, denunciando anche affaristi che si aggiravano nelle stanze del “Palazzo” comunale. Petrone tra l’altro senza mezzi termini, indicava nell’UDC e nei suoi uomini il veicolo principale su cui sarebbero dovuti transitare certe operazioni, che comprendevano anche l’ingresso nella maggioranza del Partito di Casini, dal momento in cui i suoi 2 Consiglieri, Pierino Infante ed Emilio Masala, si sarebbero astenuti in Consiglio Comunale.

A distanza di tre mesi, quello scenario non si sarebbe verificato: non vi è stato alcun chiarimento circa gli affari e non si è indicato nessun affarista, secondo Petrone, di quelli che avrebbero frequentato il Comune; così come, i Centri Commerciali stanno proseguendo nel loro programma; si sono approvate alcune manovre urbanistiche senza che vi siano state polemiche; non è cambiato nulla circa l’impianto Fotovoltaico che dovrebbe realizzare la Toto Costruzioni sui monti di Eboli, in un terreno di proprietà del Comune di Salerno.

Anche sul piano politico non vi sono stati cambiamenti: l’UDC è ancora fuori; Sono fuori anche i 5 consiglieri della Lista “Fatti” che hanno chiesto di aderire al Gruppo PD; Vi è sempre il “doppio Binario” che caratterizza lo sdoppiamento nell’azione politica, che vede da una parte il Partito con il suo coordinatore Salvatore Marisei, dall’altra l’Amministrazione comunale con Melchionda e la maggior parte dei consiglieri PD che fanno parte della maggioranza e che sono schierati con il Sindaco di Eboli..

Petrone, nella sua risposta ripropone alcuni temi, attenuandone i toni da una parte, ma ricordando dall’altra alcune scollature pre elettorali circa il “gradimento” del Sindaco, di gran lunga superate, dal momento che oggi a governare la città di Eboli è Martino Melchionda, e dal momento che egli ha dalla sua parte la maggioranza dei Consiglieri.

Quei  temi sono ancora in via di discussione, ricordando per questo, come le continue bordate di diversi settori del PD, e che oggettivamente non trovano nelle scelte adottate, la piena rispondenza della maggioranza del Partito stesso, siano deleterie all’immagine del PD. Temi come: i due Centri Commerciali (Le Bolle di Serracapilli e l’Outlet Cilento Village di S. Nicola Varco); l’Impianto Fotovoltaico sui Monti di Eboli; alcuni PUA come quello di S.Cecilia, s. Andrea; le Società partecipate in generale e per ultima  la Spin Off “Eboli Patrimonio“; che si sommano alle problematiche che mettono a rischio dissesto l’Amministrazione Comunale (Caso Aracne, vertenza Mazzitelli,  vertenza Aree PIP se le cose volgeranno al peggio).

Vi è più, che proprio mentre si sente rassicurato dal fatto, che ritiene scongiurato il pericolo di un allargamento all‘UDC, si ravvisa la necessità, anche sull’onda di quello che accade a livello nazionale, ma soprattutto a livello provinciale, di praticare nuove strade di dialogo.  Avvenimenti che inevitabilmente fanno avanzare nuove forme di dialogo e aprono a futuri cambi di indirizzo nelle risoluzioni politiche. In Provincia, alla frantumazione del centro-destra, ad opera della gestione arrogante e dispotica di Edmondo Cirielli, che preso da un delirio di onnipotenza ha messo alla porta tutti rimescolando le carte e rimettendo tutto in gioco, costringe ad riaprire un canale di discussione, che rivede significativamente posizioni politiche e conseguentemente anche nuove alleanze.

Nuove frontiere che si allargano inesorabilmente anche ad Eboli e che non consentono di restare ancorati a modelli “ingessati”, mentre si articolano nuovi orizzonti, solo perché bisogna rispettare un’alleanza che al 90% è formata dal PD, mentre invece consentirebbe a questo partito, anziché parlarsi addosso e manifestare continui distinguo rispetto alla sua azione politica quotidiana, di attrezzarsi, affrontando e confrontandosi politicamente attraverso questi incontri, cercando di  trasformarli da occasionali incontri politici ad  alleanze organiche possibilmente durature.

In questa ottica andava vista e valutata diversamente l’apertura del segretario locale dell’UDC Paolo Polito, il quale, non sembra si voglia sottrarre al confronto e semmai rivedere le posizioni politiche del suo Partito.  Cosa c’é di male se dovessero intrecciarsi nuovi rapporti, atteso che quelli fino ad ora praticati, non hanno portato grandi benefici sia all’Amministrazione Comunale, che agli altri partiti del centro-sinistra e all’UDC?

Il PD dovrà pur prendere atto, come maggiore azionista dell’Amministrazione, che la sua azione politica è troppo ripiegata su se stesso, e deve necessariamente aprire agli altri partiti,  e mettendo da parte ogni pretesa velleitaria deve necessariamente imparare a dialogare al suo interno e con i partiti che compongono la Maggioranza, ma deve anche allargare i suoi orizzonti agli altri alleati naturali e alle forze moderate come l’UdC.

Francesco Rizzo (IdV)

I tempi sono maturi e l’UDC che pur avendo seguito nelle ultime elezioni amministrative una Kimera, al momento è orfano di quel progetto che li vedeva contrapposti a Melchionda. Quel progetto, che contro ogni sua volontà, è naufragato nel centro-destra e nelle braccia di Cirielli, ha messo la “palla” al centro, nelle mani del PD, e in politica, quando si vuole essere punti di riferimento si fa prevalere progetti ed idee, non sbarramenti e veti.

Mentre questo accade, vi è anche un altro movimento a sinistra: il passaggio del Consigliere Comunale Francesco Rizzo da Rifondazione a Italia dei Valori. Anche questa nuova collocazione apre nuove prospettive di dialogo, che unite alle altre valutazioni fa riflettere su  nuove prospettive di dialogo.

In questa ottica e solo in questa ottica, si può pensare di avere nuovi rapporti e costruire nuove maggioranze. Rapporti che devono però necessariamente coinvolgere i Partiti e devono parlare il linguaggio della politica ma devono anche essere riempiti di contenuti. Per il resto riguardo ai passaggi, a cui ormai siamo abituati, è necessario operare necessariamente delle differenze. Non sempre i passaggi, specie in una fase di transizione così lunga come quella che stiamo vivendo, significano trasformismo. Vi è da dire che con i partiti che ci ritroviamo, è difficile avere rapporti così come è difficile riconoscere posizioni condivisibili.

Ma tornando a Petrone, alla sua interrogazione, al suo tormento politico per un eventuale allargamento della maggioranza, ai suoi timori e ai suoi dubbi relativamente ad eventuali rapporti poco chiari, se egli si ritiene soddisfatto, non necessariamente ci convince. Tutte le riserve, tutte le critiche e tutte le accuse che sono state rivolte all’Amministrazione non sono affatto state rimosse, appare solo un tentativo, tra l’altro malcelato di chiudere una partita pericolosa ed imbarazzante e cercare i cocci di un contenitore che non riesce a trattenere niente.

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Signor Sindaco, Signori Consiglieri Comunali.
Antonio Petrone (PD)

Martino Melchionda

Come ho avuto già modo di precisare, prima di presentare questa interrogazione ne valutai attentamente l’opportinità, perchè diretta ad un Sindaco da me sostenuto. Poi decisi di farlo perchè lo dovevo al mio partito, il PD, lo stesso del Sindaco, agli elettori ed alla mia giovane età.

Ora riscontro con soddisfazione di avere fatto bene, perchè si è discusso, a volte anche aspramente, e si è avviato un chiarimento che è utile alla città e alla buona politica.

Oggi, il Sindaco in parte vi ha contribuito dando alcuni chiarimenti, dei quali prendo atto. Voglio, però, ribadire e sottolineare che mi risulta, tuttora, incomprensibile la ragione per la quale i consiglieri dell’Udc si sono astenuti sul bilancio scorso, senza alcun confronto politico  o programmatico nè in consiglio Comunale nè tra i partiti interessati. E se hanno preso contatti e con chi, visto che l’udc, insieme a Rifondazione, a SEL, al PDL e al nuovo Psi e al PSI, con il pieno appoggio dei rispettivi dirigenti locali e provinciali, non aveva aderito alla coalizione proposta dal PD con motivazione molto forti e decise. Non solo giudicarono improponibile Melchionda come sindaco per ragioni personali e politiche, ma in campagna elettorale, lo accusarono di avere fatto trattative personali con i singoli consiglieri comunali, di aver corrisposto a richieste di parte e di avere cambiato assessori a getto continuo.

Credo che passare dalla minoranza alla maggioranza senza una ragione profonda e senza giudicare i giudizi del passato, in particolare se il ravvedimento avviene a qualche mese dal voto, non sia ammissibile e corretto. E ciò vale e deve valere anche per chi trasmigra da un partito all’altro. E’ una prassi che dovrebbe essere bandita da questo consiglio Comunale, con un solenne impegno da parte di tutti. Chi cambia maggioranza o partito, a mio giudizio, ha un solo modo per farlo, dimettersi.

Quanto ai sospetti di interferenze di ambienti indesiderati sulla vita amministrativa, che il sindaco ha smentito, riconfermo che non avevo dubbi su un suo coinvolgimento, resta, però, il fatto che egli stesso ha sentito il bisogno di rendere pubblico di avere, più volte, sbarrato le porte del tempio ai mercanti, il che prova che i tentativi ci sono stati. D’altronde non sono poche le disfunzioni amministrative che inducono a pensare male ed a fare causa comune che inducono a pensare male ed a fare causa comune per difendere l’autonomia e la trasparenza della politica e delle istituzioni.

Quanto ai grandi interessi relativi al piano regolatore, al fotovoltaico, ai centri commerciali e alle partecipate comunali non credo che si possa negare che ci siano valutazioni, attenzioni, più o meno conosciute, sulle quali occorre  riflettere e decidere, prima che sia troppo tardi, come il Sindaco ha riconosciuto pubblicamente.

Per concludere, signor Sindaco e signori Consiglieri, se questa interrogazione è servita a chiarire, ad allontanare sospetti e a bloccare eventuali tentazioni, significa che questo consesso ha acquisito un merito per rilanciare il suo ruolo e non essere un passivo registratore di quanto avviene al di fuori.  A vantaggio di tutti, compresa l’amministazione comunale.

grazie

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