L’emergenza rifiuti è servita ad arricchire le cricche affaristiche e speculative legate a poteri forti economici e politici.
Anche l’USB ha aderito alla Manifestazione del 30 ottobre a Terzigno contro l’uso antisolciale dell’emergenza rifiuti in Campania.
NAPOLI – E’ stata una giornata di mobilitazione contro le discariche del parco nazionale del Vesuvio (no a cava vitiello, blocco e bonifica di cava Sari) e per un piano rifiuti radicalmente alternativo ed ecosostenibile. Quattro cortei sono partiti da Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Torre Annunziata per convergere sulla rotonda del presidio su via Panoramica. Le persone poi sono restate in presidio perchè è terminata la pausa degli sversamenti decisa da Bertolaso.
La mobilitazione è stata promossa dal coordinamento dei comitati e dei movimenti anti-discariche dell’area vesuviana con adesioni a carattere regionale. I cortei sono confluiti alla rotonda di via Panoramica, cuore della protesta anti-discarica.
La manifestazione e’ stata pacifica, e, secondo stime non ufficiali delle forze dell’ordine, hanno partecipato circa cinque mila persone. Cori, slogan anti-discarica e per la differenziata, qualche riferimento a “bunga-bunga” non è mancato, ma c’erano una miriade di striscioni con gli slogan più vari e tante fiaccole. Erano presenti anche delegazioni del popolo viola da Torino con le bandiere ‘No Tav’, delle ‘Fabbriche di Nichi Vendola‘, i disoccupati del progetto “Bros” e le mamme anti-discarica. In piazza erano presenti diversi leader a dare man forte alla protesta Tommaso Sodano e Francesco Caruso. Folta è stata anche la componente dei centri sociali, ma c’e’ soprattutto la gente dei comuni vesuviani e tante mamme con i loro bambini.
“La lotta contro la devastazione ambientale del territorio – secondo l’Unione Sindacale di Base – non è un problema esclusivo delle popolazioni dell’area vesuviana ma coinvolge l’intero territorio campano sottoposto, da oltre un decennio, da una Emergenza/Rifiuti la quale è stata utilizzata per arricchire le cricche affaristiche e speculative legate ai poteri forti economici e politici”.
La costruzione degli Inceneritori, l’apertura delle maxidiscariche, l’avvelenamento dei suoli e delle acque a scapito dell’avvio di un serio piano di raccolta differenziata dei rifiuti sono i soli provvedimenti messi in campo nel corso degli anni, e la resistenza della popolazione di Terzigno e degli altri comuni ha dimostrato che è possibile opporsi a questa vergognosa situazione.
“E’ interesse,– secondo USB – quindi, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati sostenere la mobilitazione delle comunità popolari dell’area vesuviana e di tutte quelle zone (Chiaiano, Taverna del Re, Sant’Arcangelo Trimonti, Acerra….) che saranno investite da queste autentiche produzioni di morte”.
Lo Stop, senza se e senza ma, ad inceneritori e discariche, il varo di un programma di bonifica rigorosa dei suoli con conseguente migliaia di assunzioni, la realizzazione degli impianti di compostaggio e dell’intera filiera della raccolta differenziata sono gli obiettivi per una grande battaglia culturale e politica sempre più urgente e necessaria.