Continua da parte del centro-destra l’occupazione di enti e società partecipate, e al Consorzio delle Farmacie piazza Salvatore Memoli.
Salerno, Capaccio e Eboli con il 46% delle quote societarie restano fuori dal Consiglio di Amministrazione, controllato da Scafati, Cava e Baronissi. Moscatiello “vicino” a Cirielli determinante per il “cappotto”.
SALERNO – Si è consumata una nuova prova di forza. Il regime muscolare del “Colonnello”, il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, con l’aiuto di qualche “disertore politico” ha conquistato un altro avamposto di potere: il consorzio delle Farmacie. Da oggi il Consorzio ha un’altra maggioranza e al posto di Antonio Monaco è stato nominato Presidente il Consigliere Salvatore Memoli, ex deluchiano ed ex componente del centro-sinistra, che da qualche mese ha ingaggiato una guerra personale con Vincenzo De Luca, che lo avrebbe estromesso dalla società partecipata del Comune Capoluogo, Salerno solidale, preferendogli Mena Arcieri.
Attualmente sono aperte 17 farmacie, Scafati ne ha cinque, Cava una, Baronissi una, Salerno ne ha due, Eboli una, Capaccio una, oltre alle Parafarmacie nei supermercati ALVI ormai chiuse a seguito del crac finanziario della famiglia Villani, e che ha alimentato il deficit della società che al momento ammonta a 700mila euro, con la inevitabile conseguenza della perdita di circa 100 posti di lavoro.
Un altro strappo. Un’altra forzatura. Continua così il sistematico attacco al potere che di volta in volta il centro-destra sta operando nella varie società partecipate. Continua così il cambio di maggioranze nelle società pubbliche a favore del centrodestra, così come è successo all’Assemblea dei soci, laddove si è consumato lo strappo, o meglio il blitz che ha estromesso dal CdA i comuni di Salerno, Capaccio ed Eboli.
Cava dei Tirreni, Scafati e Baronissi con la regia della Provincia di Salerno hanno votato il loro Presidente e hanno eletto con il 54% delle rappresentanze Salvatore Memoli, e così Salerno, Capaccio ed Eboli, pur avendo il 46% sono esclusi dall’organismo di Gestione. La nuova composizione del cda: Scafati ha 2 consiglieri, uno Cava e uno Baronissi, oltre al presidente. Alla fine entrano nel Consiglio di Amministrazione: Raffaele Di Rosa e Giuseppe De Luca di Scafati; Pierfederico De Filippis di Cava dei Tirreni; Massimo Rotondi per conto del Comune di Baronissi.
All’assemblea hanno partecipato, il sindaco di Cava Marco Galdi, quello di Scafati Pasquale Aliberti, Giovanni Moscatiello di Baronissi, Pasquale Marino di Capaccio, per Salerno il consigliere Corrado Liguori, per Eboli l’assessore Roberto Palladino.
L’azione di forza che si è consumata è stata possibile grazie ai nuovi rapporti che il Sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello ha instaurato con Edmondo Cirielli, che ha fatto raggiungere due risultati in uno, quello di estromettere il centro-sinistra da un importante centro di potere e quello di tacitare in qualche modo le pretese di una eventuale candidatura a Sindaco di Salerno di Salvatore Memoli, che in questo modo andrebbe a rinforzare quella abbastanza debole di Anna Ferrazzano.
Intanto alle prime dichiarazioni distensive del neo presidente, c’è da aspettare azioni eclatanti. Secondo Monaco non c’era nessuna necessità di sfiduciare il CdA, essendo stato nominato in gennaio scorso, e per questo preannuncia un ricorso, mentre i Comuni di Eboli, Capaccio e Salerno, nei prossimi giorni decideranno il da farsi. Non è escluso che usciranno dal Consorzio.