Venerdì 29 ottobre 2010 ore 21.45 Francesco Bearzatti e Tinissima Quartet in Malcolm X Suite
Apertura Straordinaria per il Tinghel Tanghel, che accoglie uno dei protagonisti del Jazz europeo in un concerto-evento da non perdere.
NAPOLI – Un caleidoscopio di idee e di accenti, che muta continuamente dalle atmosfere più liriche e raccolte alle sonorità più rock, dance, hip hop; composto e arrangiato per esaltare le possibilità espressive di quattro fra i musicisti più ispirati e versatili del panorama internazionale.
La Malcolm X Suite è il nuovo lavoro di Francesco Bearzatti. scritto per il suo Tinissima Quartet: un concept album dedicato al leader afroamericano, prodotto dal Parco della Musica di Roma.
È un tributo all’uomo che con la sua azione e il suo pensiero ha contribuito a imprimere un cambiamento radicale nel rapporto fra cittadini bianchi e di colore negli Stati Uniti. Il suo messaggio di libertà e dignità è andato ben oltre la difesa dei diritti degli afro-americani contro il segregazionismo in America, nonostante le numerose manipolazioni e le interpretazioni riduttive che ne sono state date.
“La storia di Malcolm X è emozionante e profondamente umana” ha detto Bearzatti. “Quando ho iniziato a scrivere avevo in testa la sua vita e volevo raccontarla. Malcolm X e Tina Modotti sono personaggi importantissimi ma non abbastanza celebrati per la loro forza e capacità. Malcolm è una degli uomini più intelligenti e più attivi che abbiano contribuito a cambiare l’aspetto sociale degli afroamericani: mi è sembrato giusto metterlo in risalto, dare un mio contributo per riscoprirlo.”
TINISSIMA QUARTET
Francesco Bearzatti > sax tenore, clarinetto
Giovanni Falzone > tromba, effetti
Danilo Gallo > basso
Zeno de Rossi > batteria
Musiche di Francesco Bearzatti – www.francescobearzatti.com
Direzione Artistica Tinghel Tanghel: Tiziana Verdoscia
info&prenotazioni: 328 4753405
ufficio stampa: Raffaele Catello
333.3871968 – raffaelecatello@gmail.com
contributo concerto 10€ – già socio Tinghel 8€
ass. cult. tInG(h)El TaNg(H)eL
via A. Telesino, 25 (materdei) – Napoli
…………. … ……………
TINISSIMA QUARTET
Sassofonista, clarinettista e compositore, Francesco Bearzatti è un artista versatile, leader di alcuni dei gruppi più innovativi degli ultimi anni. Dal rock al jazz alla musica elettronica, Bearzatti unisce ai suoi lavori una cultura versatile e inquieta, confluita nei suoi ultimi progetti più trasversali, dal Bizart Trio alla rilettura dei brani dei Led Zeppelin coi Sax Pistols, fino al Tinissima Quartet.
Trombettista e compositore, affermato sulla scena internazionale, Giovanni Falzone è certamente oggi uno dei più originali trombettisti in circolazione. Suona con orchestre e gruppi da camera dividendo le sue passioni tra il jazz e la musica classica. È dotato di un suono unico e personale. Regala capitoli di straordinaria intensità, come leader di alcune formazioni che incidono per Soul Note.
Contrabbasso, basso acustico e elettrico, balalaika, Danilo Gallo è nato a Foggia, ma è da inquadrare nel forte movimento artistico-musicale che si sviluppa nel nord-est italiano. Con Zeno De Rossi, batterista leader di molteplici gruppi e musicista fra i più richiesti in Italia, e una manciata di liberi pensatori fonda El Gallo Rojo Records, non solo una casa discografica indipendente, ma anche importante comunità di artisti, centro di riflessione e divulgazione di idee musicali. (www.jazzit.it)
FRANCESCO BAERTAZZI
Narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, straniero sempre e ovunque eppure profondamente italiano, musicista all’eterna ricerca dell’altro, attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purché liberi e mutevoli e non rigidi, Francesco Bearzatti ha trascorso l’infanzia nella provincia friulana. Con i coetanei ha condiviso i primi amori musicali, ascolti da rockettaro vero: Led Zeppelin, Deep Purple, poi è arrivato il punk, Ramones, Sex Pistols e tutti gli altri. Diplomato in clarinetto al conservatorio di Udine, Francesco approfondisce gli studi a New York, dove ha modo di incontrare anche George Coleman.
Per molti anni si dedica alla musica rock e pop, per diverso tempo si esibisce nelle discoteche locali anche nelle vesti di dj e incide alcuni progetti di musica elettronica che segnano profondamente la sua corsa musicale: “Ho suonato molta musica pop specie quando ero molto giovane. Ho suonato per cinque anni in discoteca, più o meno tutte le sere, lavorando con vari dj e come dj, e mi è capitato di registrare anche molta musica elettronica.
Questo tipo di situazioni rappresenta un’influenza ancora oggi molto evidente: fa parte del mio background e quando penso ai miei progetti, mi viene naturale andare a pescare anche nel mio passato extra-jazzistico”. Tra le prime e più importanti esperienze formative è certamente il disco “Live At Vartan” – e conseguente tournée negli Stati Uniti – a nome del trombettista russo Valery Ponomarev nel quale si ritrova a suonare con il batterista Ben Riley, storico partner di Thelonious Monk. Forma nel 1994 il Kaiser Lupowitz Trio, formazione legata al periodo veronese e composta da Enrico Terragnoli alla chitarra e Zeno De Rossi alla batteria, che prende il nome da un investigatore privato, personaggio inventato da Woody Allen per una short story, cui viene dato l’incarico di trovare Dio. Di chiara ispirazione newyorkese, specie per quell’avanguardia che si stava consumando all’interno della Knitting Factory, il trio si contraddistingue per una profonda spinta folk, con mescolamenti vari con il klezmer e la musica indiana. Insieme registrano un paio di dischi: “Dommage” gode anche della partecipazione di Kurt Rosenwinkel alla chitarra; “You Don’t!”, inciso al Systems Two Studio di Brooklyn, vede affacciarsi Josh Roseman.
Il primo disco da leader di Bearzatti è intitolato “Suspended Steps”, inciso per la Caligola in quartetto con Paolo Birro al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso e Max Chiarella alla batteria. Il disco, pubblicato nel ’98 e formato da repertorio quasi totalmente originale, gode di un buon consenso di pubblico e della critica specializzata (in particolare sul magazine francese JazzMan). Tuttavia il periodo seguente, gli anni trascorsi in Francia, a Parigi, segnano per Francesco l’apice della sua corsa artistica. Stringe un’ottima amicizia con Aldo Romano e partecipa alle registrazioni di “Because of Bechet”. Proprio in quell’occasione incontra Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo. I tre formano il Bizart Trio capeggiato da Francesco e registrano “Virus” per l’Auand di Marco Valente (2003) e replicano l’anno seguente con “Hope” nel quale compare anche Enrico Rava. Nel 2003 viene votato Miglior nuovo talento al Top jazz, riconoscimento indetto dalla rivista specializzata “Musica Jazz”.
Tra le molte collaborazioni, sicuramente di rilievo è quella con Giovanni Mazzarino. Francesco prende parte a diverse incisioni sia del quartetto che del quintetto del pianista siciliano, da “Plays Ballads” del 1999 a “Live allo Spasimo” del 2003.
Prende parte alle due incisioni di Gianluca Petrella per la Blue Note ed è tra i protagonisti del quintetto di Stefano Battaglia con il quale ha già inciso un disco-tributo a Pier Paolo Pasolini pubblicato dalla celebre casa discografica Ecm. Tra i progetti disponibili a suo nome, oltre al Bizart Trio (artefice dei due dischi per Auand), il premiato progetto “Stolen Days” sempre prodotto da Auand a nome del Sax Pistols (formazione nella quale lo affiancano Stomu Takeishi al basso elettrico e Dan Weiss alla batteria o, in alternativa Danilo Gallo e John Arnold). Inoltre è protagonista di un libero adattamento per voce recitante e sassofoni di “Natura morta con custodia di sax” di Geoff Dyer; il duo con i fiati di Sclavis; con il pianoforte di Claudio Cojaniz e quello di Jean-Pierre Como e un progetto in solitario su Duke Ellington, intitolato Duke Ellington Sounds of Love che sarà a breve disponibile anche su cd per la Parco della Musica Records, registrato da Francesco alla fine di marzo 2009.
Dopo aver partecipato al secondo disco dell’Indigo 4, nel febbraio del 2008 viene pubblicato dalla Parco della musica Records il disco “Tinissima”, lavoro interamente dedicato alla figura di Tina Modotti e concepito con la tromba di Giovanni Falzone e la ritmica formata da Danilo Gallo e Zeno De Rossi. Lo spettacolo è anche proposto con l’accompagnamento di video (videoproject) che sono il risultato del lavoro fotografico di Antonio Vanni.
E’ inoltre tra i protagonisti del progetto “About a Silent Way” di Maurizio Martusciello con Fabrizio Bosso, Eivind Aarset e Aldo Vigorito, in uscita in allegato a Musica Jazz per celebrare i 40 anni dell’opera di Miles Davis.