La Carfagna potrebbe accettare la sfida di Napoli ma: “in campo se Cosentino va via“. Il Ministro ha deciso di tirare il conto. Cosentino ha le ore contate, la Ferrazzano un percorso “sbarrato”.
E in atto uno scontro: frontale Cirielli-Carfagna; indiretto Cirielli-De Luca; di operosità politica per De Luca, di proclami per Cirielli, e la Ferrazzano sempre più controfigura.
SALERNO – “I miei 58mila voti non sono compatibili con Cosentino”. Queste sono state le dichiarazioni al vetriolo del Ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha rilasciato alla stampa. A queste dichiarazioni bisogna immediatamente aggiungere con forza e senza equivoci che non è la sola, l’unica differenza e che Nicola Cosentino è il Coordinatore Regionale del PdL, lo stesso Partito della Carfagna.
La reazione del Ministro Carfagna è seguita all’intervento i Città del Coordinatore Regionale del Pdl Cosentino, che ha ufficializzato la candidatura a Sindaco di Anna Ferrazzano, fortemente voluta dal Presidente della Provincia Edmondo Cirielli e sostenuta anche dai due “marescialli”, Antonio Mauro Russo e Antonio Iannone, rispettivamente coordinatore provinciale e vice del PdL.
Da queste prime battute si sono susseguite una valanga di dichiarazioni che non hanno risparmiato nessuno Centro-destra e Centro-sinistra, tanto che si sono innescate altre dichiarazioni al vetriolo del Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi in difesa del Sindaco Vincenzo De Luca, attaccato dalla Ferrazzano nel corso della sua presentazione ufficiale.
Di qui poi si è trasceso fino quasi a rasentare la rissa. “Cosentino offende la Città di Salerno” con il suo “padrinaggio” politico nei confronti della Ferrazzano, asserisce Landolfi. Cirielli controbatte “Deluca non ha bisogno di Padrini: è un Padrino”. Interviene Fulvio Bonavitacola “Cirielli mette in campo ‘truffaldinamente’ cose che non c’entrano ne con il malcostume ne con la camorra”. Come se non bastasse intervengono anche i fedelissimi del Ministro Carfagna, Antonio Lubritto, Matteo Cortese, Giuseppe Zitarosa, Alfredo Messina, che sparano a zero su Cosentino e Giancarlo Lherner, uno dei tanti Deputati fantasma.
Una confusione e un comportamento da straccivendoli, fatto sta che Mara Carfagna insiste e affonda su Cosentino ponendolo in alternativa alla sua presenza, dichiarandosi pronta anche ad accettare la sfida di Napoli ma ad una condizione: “In campo se Cosentino va via“. Cosentino ha le ore contate.
E’ in atto uno scontro e nello scontro una serie di guerriglie che non favoriscono una netta demarcazione dei confini, esercitando una resa di conti che non lascia scampo a nessuno, senza curarsi dello spettacolo che offrono. La partita è così importante che le regole e la morale passano in second’ordine.
Da una parte c’è la presenza ingombrante di Vincenzo De Luca, ma con a suo carico una valanga di opere realizzate e un consenso popolare che va oltre i confini politici del suo schieramento, osteggiato da alcuni partiti e da alcuni gruppi interni al PD: i partiti, come Italia dei Valori, perché non avrebbe rinunciato alla prescrizione in un processo a suo carico; altri come SEL e Federazione della Sinistra, che vorrebbero più partecipazione; Gruppi interni al PD (Guglielmo Vaccaro, Antonio Valiante, Carmelo Conte), minoranze congressuali, che vorrebbero partecipare alle elezioni anche con il simbolo del PD, che invece la maggioranza preferirebbe mettere da parte per favorire una migliore corsa di De Luca verso una vittoria al Primo turno; nessuno però mette in discussioni le capacità amministrative e i risultati ottenuti da De Luca.
Dall’altra c’è una presenza altrettanto ingombrante del Presidente Edmondo Cirielli, che in un anno e mezzo di permanenza a Palazzo S. Agostino, è riuscito: a gonfiare la sua Associazione “Principe Arechi” a discapito del PdL; ha favorito una “transumanza” di uomini politici da uno schieramento all’altro e da un partito a l’altro; ha spaccato il suo Partito entrando in aperto conflitto con un Ministro del suo Governo e del suo Partito, abbracciandosi a Nicola Cosentino, costretto a dimettersi dal Governo, perché coinvolto nel falso dossieraggio su Caldoro della così detta nascente “P3”, e su cui pende una richiesta di arresto presso la Camera dei Deputati; ha sfasciato l’alleanza con i così detti “cespugli” o partiti minori, UDEUR, MPA, Noi Sud, non coinvolgendoli, escludendoli da ogni decisione, comunicandogli la scelta della Ferrazzano; Ha escluso categoricamente ad ogni dialogo gli uomini del neonato Partito di Gianfranco Fini (FLI) sol perché suoi nemici; Ha deteriorato i rapporti, offendendo Ciriaco De Mita, con l’UDC, l’alleato privilegiato che gli ha regalato la vittoria elettorale, tentando di escluderlo e di dividerlo al suo interno; tutti, nessuno escluso, mettono in discussione il suo operato del tutto inesistente ed ininfluente sul piano politico e amministrativo, se non rivolto ad una occupazione sistematica del potere, attraverso sistemazione di personale politico molto spesso inadeguato ai ruoli.
Su questo sfondo si dovrebbe svolgere una campagna elettorale che già si preannuncia “sanguinosa” e che vedrebbe da una parte De Luca forte del consenso popolare, appoggiato da una serie di Liste civiche, per rafforzare il suo ruolo di uomo schierato politicamente ma Sindaco trasversale e di tutti; dall’altra Anna Ferrazzano, una signora simpatica e intelligente che dovrebbe essere un transfert di Cirielli, scelta con un sondaggio come si sceglierebbe un dentifricio o un prodotto qualsiasi, alla testa di un Partito diviso ed isolato, senza nessun canovaccio politico e contrapponendo a quella del suo avversario De Luca, una politica di cui non si riesce a individuare una benché minima realizzazione se non piccoli cabotaggi.
Il vero scontro mette di fronte De Luca, ormai leader del suo Partito e il presidente della Provincia Cirielli, attraverso una sua “controfigura”. Mette di fronte anche due personalità forti e autorevoli, che si misurano in maniera indiretta, in quanto il Sindaco di Salerno si trova di fronte non il suo diretto avversario, bensì la sua trasposizione nella Ferrazzano. Lo scontro però propone anche due concezioni politiche ed amministrative: quella di De Luca fatta di opere realizzate, quella di Cirielli-Ferrazzano fatta di proclami.
E se De Luca si presenta come se stesso, semmai imponendo alle minoranze interne il suo modello, Ferrazzano si presenta come candidata di Cirielli, sponsorizzata da Cosentino. Se De Luca non è il nuovo, semmai la continuità ormai consolidata di un suo modello politico, la Ferrazzano, si presenta come nuovo, ma sotto “protezione” di Cirielli e di Nicola Consentino, e difficilmente può essere credibile, non tanto per Cirielli, quanto per Cosentino che non solo non è il nuovo, ma rappresenta il peggio di quello che è il presente e il passato del nostro Paese e della nostra Regione.
Cosentino, su cui pende una richiesta di arresto e che gli è costato le dimissioni dal Governo, viene indicato da alcuni pentiti come referente politico delle famiglie Schiavone-Bidognetti. Nick o’ mericano, è così che lo chiamano dalle sue parti, viene accusato pesantemente da un tale Gaetano Vassallo, ritenuto il “ministro dei rifiuti” del clan dei casalesi, lo stesso indica in Cosentino come quello che controllerebbe la Società Eco-4 dei fratelli Orsi.
Altri pentiti come Domenico Frascogna, Carmine Schiavone, Francesco Bidognetti (Cicciotto e’ mezzanotte), indicano Cosentino vicino a Francesco Schiavone (Sandokan). Un’altra pagina che non depone molto bene a favore del Coordinatore regionale del PdL, è quella dei rapporti e degli intrecci familiari: il fratello Giovanni è sposato con la figlia del boss, ora deceduto, Costantino Diana; un altro fratello, Mario, è sposato con Mirella, la sorella di “Peppe ‘u Padrino“, il boss condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio.
Sulla base di queste valutazioni, che vanno dal non essere stata coinvolta, dal non aver affrontato percorsi politici che andavano nella direzione di non dividere il centro-destra e circa le “compromissioni” di Cosentino con ambienti vicino ai clan dei casalesi, il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ne sta facendo una questione politica interna ed esterna, proponendosi come punto di riferimento contro il mondo del mal’affare e quello che gira intorno al malaffare e agli uomini che bivaccano nei partiti, che si lasciano agganciare o agganciano le camorre per arrivare al potere e al danaro, ma proponendosi anche come punto di riferimento politico di unità del Centro-destra e di rilancio di un PdL come Partito che combatte la Camorra.
La Carfagna paladina della moralizzazione? La Carfagna, nel suo attacco frontale, fa quello che tutti pensano, ma che nessuno dice, e che invece lo stesso Cosentino avrebbe dovuto capire, trarne le conseguenze e uscire dalla scena.
Solo per la cronaca Cicciotto e’ mezzanotte è l’alias di Francesco Bidognetti ( altro alias o’ califfo ) e non quelo di Carmine Schiavone.
Saluti
A quando un partito condominiale?
Tocca alle élites internettiane esercitare il controllo serrato e puntuale sulla progettualità e sui flussi di spesa di denaro pubblico per fermare la mutazione in atto delle oligarchie nella dittatura degli impostori. Le ostentate violenze lessicali, la pochezza concettuale e progettuale, il coniugare nella prassi comportamenti trasgressivi irridendo valori condivisi, minacciano la nostra permanenza fra gli Stati civili che invece selezionano le proprie classi politiche allontanando i disonesti, gli edonisti, i portatori di valori nocivi alla comunità . Oltre al diniego al POPOLO di scegliere i propri governanti, le oligarchie, per assenza di controlli, diventano sempre più ampie, trasversali, strutturate e determinate a mistificare la realtà . Le elites internettiane debbono organizzarsi per raccogliere, educare e mobilitare le energie disperse dei grandi numeri raggiungibili in rete per contrastare le cristallizzazioni degli inamovibili. E’ nella potenza aggregativa della rete e nella determinazione degli internettiani affermare l’ essenza della democrazia organizzando la partecipazione della maggioranza cosciente, titolata ad esercitare il controllo nei luoghi oggi nascosti ove da anni si celebra l’ impunito rito mistico dell’ appropriazione indebita di risorse pubbliche.
francesco miglino
6 giugno 2011 alle 08:22
LE AZIENDE CHIUDONO, LA DISOCCUPAZIONE AUMENTA, LE MISURE PER LA RIPRESA VENGONO PUNTUALMENTE IGNORATE, NEL PARLAMENTO EUROPEO I FIGLI DELLE NAZIONI NON SI BATTONO PER RENDERE LA BCE PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA, I POLITICI NON VEDONO, NON SENTONO, NON PARLANO ED INVECE DI DIFENDERCI FANNO SPUDORATAMENTE GLI INTERESSI DELLE STESSE BANCHE CHE HANNO FATTO A PEZZI LA GRECIA.
2 luglio 2012
Egregio prof. Mario Monti,
dovrebbe sentirsi offeso per il bailamme adulatorio e scomposto dei soliti ipertrofici “pennidondolo” della carta stampata che La esaltano per una semplice proposta da Lei formulata in Europa che oltretutto ha portato a un nulla di fatto. Perché Lei è perfettamente a conoscenza del baratro verso cui stiamo precipitando per la perversa determinazione di impedire l’ utilizzo degli euro-bond e dei project-bond da parte di noti centri finanziari che temono la ripresa avendo da tempo programmato di distruggere l’ economia europea bloccando il credito alle aziende, creando disoccupazione, gettando le popolazioni nell’ incertezza del domani e nella miseria per poi comperare a prezzi di liquidazione le aziende attive e mettere le mani sui depositi aurei dei vari stati artatamente indebitati con la collaborazione degli assoldati delle varie nazioni, autentici traditori dei loro popoli.
Alcuni editorialisti, affetti da servilismo sublimato, in quanto la loro testata annovera fra i maggiori azionisti banche ed assicurazioni, si sono spinti al punto di definire l’ euro moneta democratica benché gravata d’ interessi imposti da privati, notoriamente costruita fuori degli stati da gruppi di potere finanziari che nessuno conosce e nessuno ha votato ed attualmente affidata alla gestione di fidelizzati alle strutture della grande finanza, imposti senza alcuna consultazione democratica a gestire questa moneta straniera a debito che ha devastato la vita e l’ economia del popolo greco, erode pesantemente le conquiste sociali della società spagnola ed incombe sulla testa di noi Italiani destinati alla stessa fine se non reagiamo con misure urgenti che ostacolino l’ avvitamento recessivo.
La invitiamo a dare prova di volere aiutare concretamente la ripresa italiana prendendo urgentemente provvedimenti fattibili ed a costo zero:
– arginare da subito la moria e il fallimento di piccole e medie aziende, che continua senza sosta privando il paese della ricchezza prodotta da questi virtuosi microcosmi, con il ricorso immediato alla liquidità inutilizzata e giacente presso la Cassa Deposito e Prestiti, per pagare quanto dovuto alle aziende creditrici dello stato. L’ immissione di liquidità farebbe riprendere e rilanciare le produzioni, assumere manodopera, attivare la domanda di beni innestando la ripresa;
– riformare a costo zero la funzione delle banche, imponendo loro di collocarsi in ruoli speculativi o in ruoli ordinari finalizzati a finanziare le piccole e medie aziende, tessuto portante del nostro paese. Le banche ordinarie debbono svolgere la funzione sociale di fornire crediti per lo sviluppo alle imprese e finanziare le famiglie;
– interrompere il predominio della Germania e della Francia che non hanno più diritti degli altri paesi europei ed affermare la democrazia convocando le nazioni aderenti a votare per approvare con le maggioranze legali decisioni ed interventi;
– denunciare i veri motivi per cui il presidente Angela Merkel prima ha lasciato affondare le Grecia ritardando i soccorsi finanziari, danneggiandoci direttamente per decine di miliardi ed oggi impone austerità. Non vi sono motivi nobili ma quelli disumani di calpestare la vita dei Greci per favorire spudoratamente gli interessi delle banche tedesche piene di titoli assicurativi che incassano i premi solo se alla Grecia si farà fare una brutta fine. La denuncia di questa aberrazione è avvenuta per bocca del coraggioso prof. Paolo Savona, che con giovanile vitalismo si batte per indicare soluzioni alternative per evitarci di entrare nel tunnel della recessione e del fallimento;
– far valere la Sua esperienza affinché la BCE non stampi moneta per prestarla all’ 1% alle banche che a loro volta la prestano agli Stati al 4 o 6 % ed alle aziende ed alle famiglie al 10-12% , ma diventi banca degli stati europei prestatore di ultima istanza per bloccare la recessione che sarà fatale sia per gli incolpevoli popoli europei che per l’ Italia già esposta alla rapacità di coloro che mirano, tramite questi vessatori ed impuniti giochi finanziari, a ridurci in miseria per acquistare a prezzi fallimentari le nostre aziende di cui Lei pare abbia già approntato un elenco apprezzato dai Tedeschi;
-approvare la legge che preveda la responsabilità diretta e personale dei pubblici amministratori per i danni procurati a chi vuole iniziare un’ attività che produca ricchezza ed occupazione, perseguitati da eccessive richieste certificatorie spesso pretestuose ed offensive perché inutili e demenziali, e per le ingiustificate lungaggini nelle risposte che al coperto dell’ impunità spesso sono frutto di indolenza e protervia. Tali comportamenti scoraggiano soprattutto gli investimenti di imprenditori stranieri che fuggono inorriditi dall’ Italia sapendo che i loro stati invece incoraggiano, agevolano e finanziano le imprese.
La responsabilità diretta dei pubblici amministratori non è problema secondario ma nodale che solo il governo tecnico può affrontare poiché la classe politica, essendo incapace di formulare regolamenti ed articolati, lascia alla libera fantasia dei Direttori dei vari distretti l’ emanazione di testi applicativi astrusi ed oppressivi.
Egregio prof. Mario Monti, oggi il confronto fra continenti rende sempre più necessaria la costruzione dell’ Unione Politica dell’ Europa affinchè si possano far valere i postulati della sua profonda civiltà dei diritti che pone l’ uomo al centro della storia e dell’ evoluzione. Questo postulato urge che sia applicato anche alla moneta, strumento per promuovere il progresso e la pacifica convivenza delle comunità e non arma per miserabili e subdole azioni espropriative contro altri popoli.
Nel Suo attuale percorso di condurre fuori dalla crisi l’ Italia distrutta da una classe politica incolta, corrotta ed inconcludente, Le auguriamo di immergersi nello spirito dei Padri Costituenti che hanno vergato la nostra Carta fondamentale e rivivere la determinazione di coloro che hanno riscattato il nostro paese dall’ abiezione fascista mettendosi in gioco e sacrificando la propria vita.
Metta a frutto per il bene comune del Suo paese, alla cui Costituzione è vincolato da un giuramento di fedeltà, la Sua esperienza acquisita presso la Trilaterale, il gruppo Bilderberg e la Goldman Sachs ed imponga scelte congrue per la salvifica ripresa che difenda non solo l’ Italia ma l’ Europa da scorribande predatorie di gruppi di potere finanziario di cui nessuno meglio di Lei conosce i volti e le intenzioni.
Distinti saluti
Francesco Miglino
segretario del partito internettiano
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