De Luca a Eboli inaugura un cantiere di 56 alloggi ACER

Presentato a Eboli il progetto per la nuova vita del Rione Borgo: case moderne, più verde e spazi per la comunità. Lunedì 28 aprile, alle ore 10,30 la consegna del cantiere alla presenza del Governatore Vincenzo De Luca.

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POLITICAdeMENTE

EBOLI – Si terrà lunedì 28 aprile alle ore 10,30, alla presenza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la cerimonia di inaugurazione del cantiere Acer, un intervento di demolizione e ricostruzione fuori sito di 56 alloggi del rione Borgo di Eboli, intervento finanziato con fondi di cui al pnc – fondo complementare al Pnrr nell’ambito del Programma “Sicuro, verde, e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”, a valere sulle risorse assegnate alla Campania dal Dpcm 15 settembre 2021, da realizzarsi al Rione Pescara p/o parco urbano di via padre Gabrele D’Anisi, laddove si terrà la cerimonia ufficiale. 

Per l’Acer saranno presenti il Presidente, David Lebro, il Responsabile del procedimento, l’Ing. Lorenzo Luisi, l’architetto Marcello Senatore, direttore dei lavori, il Direttore operativo Geometra Antonio Del Regno. Vi sarà poi il Responsabile della Ditta Appaltatrice Fenix Consorzio Stabile Scarl.

Al taglio del nastro, oltre al Governatore della Campania Vincenzo De Luca, presenzierà l’Amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Mario Conte, l’Assessore ai lavori Pubblici e all’Urbanistica Salvatore Marisei, la Presidente della Commissione Urbanistica Alessia Palma, i membri della Giunta e i consiglieri. Per la parte tecnica, infine, saranno presenti il responsabile area Eq Lavori pubblici, ing., Giovanni Cannoniero, per il settore Urbanistica ed edilizia privata, Il responsabile Area Eq, ing., Gaetano Cerruti e il responsabile servizio Urbanistica ed Urban center, ing. Lucia Rossi.

Il progetto di ricostruzione del Rione Borgo di 56 nuovi alloggi, è un importante intervento di rigenerazione urbanistica fuori sito, con più verde e più spazi per la comunità, nell’ambito di un programma finanziato con il Fondo Complementare al PNRR, ma anche un progetto, il 4° che ha interessato il Rione Borgo:

  1. il primo dedicando un intero stabile nell’ambito di un programma di Edilizia Residenziale Pubblica di ben 250 alloggi (IACP legge 167) prima occupati abusivamente e poi consegnati dopo un lungo braccio di ferro e uno sgombro forzato ai legittimi assegnatari;
  2. Il secondo con l’assegnazione di ulteriori 56 alloggi ad altrettante famiglie che nel frattempo avevano rioccupato le Palazzine del Rione Borgo, nei 250 alloggi popolari di proprietà del Comune di cui al programma realizzato con i fondi della Legge 219/80, interferendo con l’assegnazione ad altrettante famiglie sistemate a seguito degli eventi sismici dell’80 in 250 alloggi prefabbricati che a loro volta in seguito furono abbattuti non prima di essere nuovamente occupati;
  3. il terzo con un ulteriore intervento da parte della stessa IACP, di ristrutturazione e di adeguamento funzionale del complesso Borgo dopo un lungo braccio di ferro che opponeva la Proprietà, lo IACP e il Comune, quest’ultimo, che al contrario avrebbe voluto abbattere per realizzare un complesso edilizio più organico recuperando gli spazi chiusi restituendoli con armonia all’esterno, che avrebbe dovuto ospitare giovani famiglie. Progetto realizzato ma mai ultimato perché ancora una volta occupato da “abusivi” “assistiti” guidati dai populismi di allora e in parte da alcuni legittimi assegnatari costretti per non perdere l’agognato appartamento, condizione che per via della sua incompletezza e relativo abbandono fece guadagnare al complesso edilizio del Rione Borgo, rievocando altri scenari più famosi ma allo stesso tempo altrettanto tragici, l’appellativo di “Forte Apache“;
  4. il quarto progetto, quello di oggi, che con una grande lenzuolata copre, prepotenze, abusi, illegalità, incapacità e connivenze, finalmente riesce a “smontare” un monumento al degrado urbano e farlo rivivere, si spera questa volta nella legalità, in un altro sito, consegnandolo a futura memoria come l’ultimo atto, si spera ancora, di una storia infinita durata oltre un 50ntennio. 
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La conferenza stampa di presentazione del progetto di ricostruzione degli alloggi popolari del Rione Borgo, che si è tenuta in Comune ha illustrato l’intervento, che l’Amministrazione ritiene strategico, evidentemente considerando i trascorsi poco edificanti che hanno attraversato 8 amministrazioni comunali, è stato finanziato con il Fondo Complementare al PNRR, nell’ambito del programma “Sicuro, verde e sociale”, destinato alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e nel corso dell’incontro, è stato illustrato nei dettagli il progetto che, appunto, con una “lenzuolata” prevede la realizzazione di tre nuovi edifici nel quartiere Rione Pescara, destinati ad accogliere le 56 famiglie che a vario titolo attualmente sono residenti nel vecchio complesso del Rione Borgo, costruito negli anni a cavallo tra il ’50 e ’60  che a convenienza nel corso degli anni è stato ritenuto portatore di gravi criticità strutturali e sociali.

Le nuove abitazioni, tra l’altro contestate da alcuni cittadini che al contrario ritengono vada ad insistere in un’area già satura, offriranno, così come apoare nei progetti, spazi moderni ed efficienti, con 32 appartamenti da 75 mq e 24 da 45 mq, progettati per garantire comfort abitativo, sostenibilità ambientale e risparmio energetico in una significativa riduzione dell’impatto edilizio poiché, come si evince dal progetto, solo il 40% del suolo sarà costruito, mentre il resto sarà destinato a verde pubblico, aree pedonali e una nuova zona sportiva attrezzata, aperta a tutta la comunità.

«Il progetto rappresenta un esempio concreto di rigenerazione urbana sostenibile, in grado di coniugare diritto alla casa, innovazione e qualità ambientale. È una grande operazione di rilancio del territorio – ha dichiarato il Presidente di ACER Campania, David Lebroresa possibile grazie alla sinergia tra Regione Campania, Comune di Eboli e ACER Campania, a dimostrazione di come una buona progettazione possa tradursi in un reale miglioramento della vita delle persone».

Riusciremo una volta tanto a chiudere una lunga pagina piena di scarabocchi e magari negli anni preservare e conservare il patrimonio edilizio comunale piuttosto che abbattere e ricostruirlo? Si spera di si, sebbene gli ultimi tre interventi edilizi programmati hanno interessato tre strutture abbattute e da ricostruire.

Eboli, 27 aprile 2025

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