Eboli. La Città parzialmente al buio: di chi è la colpa?

Interruzione illuminazione elettrica a San Giovanni per guasti ai cavi sotterranei dell’alimentazione della pubblica illuminazione. Il Sindaco Conte: «Abbiamo purtroppo impianti molto vecchi che andranno man mano sostituiti oppure modernizzati a seconda delle necessità».

Pubblica illuminazione

POLITICAdeMENTE

EBOLI – Un guasto ai cavi sotterranei dell’alimentazione della pubblica illuminazione ha causato lo spegnimento dei lampioni. – si legge in una nota di Palazzo di Città – Il Sindaco ha immediatamente attivato gli uffici per porre rimedio al guasto ma si sono riscontrate notevoli difficoltà nell’individuare il punto esatto della rottura. I primi rilievi, effettati nell’immediato, non hanno risolto le criticità e individuato il “punto di rottura”. – prosegue la nota – La vetustà dell’impianto, purtroppo, non aiuta.

Due le possibili soluzioni – si aggiunge nella nota comunale – : utilizzare uno strumento diagnostico che rileva i cavi sotterranei e il loro corretto funzionamento oppure procedere con scavi lungo l’intero percorso. – si rileva ancora nella nota – Quest’ultima soluzione prevede non solo tempi lunghi ma anche disagi alla cittadinanza per il transito su via San Giovanni.

Pertanto – conclude la nota stampa di Palazzo di Città – si sta procedendo nel ricercare una ditta specializzata che abbia la disponibilità dello strumento in questione per poter poi procedere alle necessarie riparazioni.

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Sulla vicenda dell’interruzione dell’illuminazione nel pieno centro della Città e sulla principale arteria cittadina, si è sollevata una vibrata protesta dei cittadini ma anche interventi polemici che hanno alimentato il dibattito pubblico, svoltosi prevalentemente sui vari social, laddove non sono mancate accuse mirate indirizzate verso il Primo Cittadino di Eboli Mario Conte e l’intera Amministrazione comunale, non risparmiando i vari uffici tecnici e la stessa Società che gestisce la Pubblica Illuminazione, e per questo il Sindaco ha dichiarato:  «Cercheremo di risolvere il problema, almeno con una illuminazione provvisoria, nel minor tempo possibile. Abbiamo purtroppo impianti molto vecchi che andranno man mano sostituiti oppure modernizzati a seconda delle necessità».

A tale proposito va ricordato che la Società che gestisce la Pubblica Illuminazione, subentró ad una Srl che nel 2009 si aggiudicó l’appalto per 7milioni di euro e per la durata di 20 anni. All’epoca vi fu una generica contrarietà, manifestata soprattutto dalla stampa ed in particolare da POLITICAdeMENTE, contrarietà e critiche che riguardava sia la natura e sia la durata dell’appalto, ma anche la strutturazione della stessa Società una Srl, facendo rilevare che la durata dell’appalto (20 anni) fosse di gran lunga superione alla vita media, come rilevato da Unioncamere, di una SrL (12 anni). In quella circostanza, l’Amministrazione dell’epoca fu sorda e prosegui nel suo intento, così che la ditta (SrL) del Vallo di Diano si aggiudicó l’appalto e successivamente cedette l’arrività ad un’altra ditta più strutturata, e con essa cedette anche la commessa. Da allora finiti i circa due mandati di quell’Amministrazione, ne seguí un’altra, una gestione commissariale e da circa 3 anni e mezzo l’attuale. Per onore di verità, una parte dell’attuale maggioranza di governo cittadino, era parte integrante anche dell’Amministrazione di allora e in quella vicenda fu particolarmente attiva in quell’appalto. Era il 2009.

Sempre per onore della verità, la Ditta interessata si è lamentata, e più volte, perché pare che nel corso di alcuni lavori sia di rigenerazione urbana che di ripiantumazione degli alberi, si fossero innavertitamente o compromessi o tranciati alcuni cavi sotterranei, causando probabilmente la interruzione del servizio di illuminazione lasciando al buio alcune strade cittadine.

Altresì va detto, circa la vetustà dell’impianto, che qualsivoglia usura è legata sicuramente alla manutenzione. Se è stata correttamente eseguita l’impianto non dovrebbe avere problemi. Allo stesso modo va detto che qualsiasi lavoro osserva un progetto, e i progetti sono corredati di diverse tavole e relativamente ad un impianto di illuminazione, oltre ad avere percorsi protetti e invanalati devono avere anche pozzetti di ispezioni e relative centraline, progetti che dovrebbero essere custoditi negli Uffici comunali, e conseguentemente si può tranquillamente conoscere i percorsi e le dotazioni tecniche degli impianti, e gli stessi dovrebbero essere consultati ogni qualvolta si eseguono altri lavori, per evitare che gli stessi possano compromettere i sottoservizi, tutti fattori che vanno ben oltre agli “apparecchi diagnostici“, che invoca l’Amministtazione. Insomma saranno pure utili ma non possono essere sostitutivi alle disattenzioni. 

Intanto va detto pure che tra il comune e la ditta vi è un contenzioso in atto: Pare che la Ditta vanti un credito di 3milioni di euro. Perché mai? Ci farebbe piacere che oltre alle generiche motivazioni a discolpa e a colpa vi sia una più corretta informazione. È possibile, o è sempre colpa di qualcun’altro qiando le cose non vanno bene?

Eboli, 15 aprile 2025

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