Con il 65% delle preferenze espresse da Sindaci e Consiglieri comunali della Provincia, il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli è stato eletto Presidente della Provincia. Giuseppe Rinaldi, candidato del centrodestra si é fermato al 35%.
Il “Sistema De Luca” ha vinto contro il “Sistema” Meloni, il “Sistema” Salvini, il “Sistema” Cirielli, il “Sistema” Schlein, il “Sistema” Conte e tutti gli altri sistemisti che vorrebbero instaurare sulle ceneri di De Luca, il “Sistema del Nulla“. “Anime morte“.

POLITICAdeMENTE
SALERNO – Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli è il nuovo Presidente della Provincia. I Protagonisti di una vittoria già annunciata, i Sindaci e i consiglieri comunali di tutti i Comuni e di tutti i gruppi politici che hanno raggiuto il seggio allestito a Palazzo Sant’Agostino per esprimere il loro voto. Tornare alle urne è stato necessario a seguito a seguito delle vicende giudiziarie che hanno portato all’arresto di Franco Alfieri, e alle sue dimissioni, avvenute, si ricorderà, dopo il lungo braccio di ferro e le “pressioni” della Magistratura inquirente.
E così alle 20.00 di ieri sera si sono chiuse le urne e si è registrata un’affluenza finale di 1494 votanti sui 1994 aventi diritto, pari al 74,92%, e il risultato, così come nelle previsioni della vigilia è stato inequivocabile a favore del neo presidente Napoli, il quale ha ottenuto il 65% delle preferenze, rispetto al suo avversario, il candidato del centrodestra, Giuseppe Rinaldi, sindaco di Montesano sulla Marcellana che si è fermato al 35%.
Il “Sistema De Luca” ha vinto contro il “Sistema” Meloni, il “Sistema” Salvini, il “Sistema” Cirielli, il “Sistema” Schlein, il “Sistema” Conte e tutti gli altri sistemisti che vorrebbero instaurare sulle ceneri di De Luca, il “Sistema del Nulla“.
“Il massiccio e compatto consenso manifestato dai sindaci e dagli amministratori del Partito Democratico e del centrosinistra – si legge in una nota del PD – conferma ancora una volta il ruolo guida del Partito Democratico in tutto il territorio provinciale. L’elezione di Vincenzo Napoli è di alto profilo istituzionale ed amministrativo. –conclude la nota PD – Andiamo avanti con forza per garantire il buon governo e costruire nelle Istituzioni e nel Paese una forte alternativa alla destra che sta mettendo in ginocchio l’Italia ed il Meridione”.

La vittoria di Vincenzo Napoli, quindi è la vittoria di quello che sia la Segretaria Nazionale del PD Elly Schlein attraverso i suoi ascari oltre che “vuoti a perdere” di quel campo minato chiamato “campo largo” e sia le promanazioni regionali del Governo Meloni e i suoi vari Ministri, Vice Ministri e Sottosegretari, definiscono: “Sistema De Luca“. Un “Sistema” che altro non è se non quell’universo politico che in Campania si è costruito intorno al Govenatore De Luca e al PD campano e a quel variegato mondo politico di Centrosinistra, continuamente saccheggiato da quello nazionale che poi di volta in volta in tutte le competizioni elettorali paracaduta nei collegi sicuri della Campania i vari Scuotto, Ruotolo, Camusso, Speranza, svuotando di rappresentanza istituzionale elettiva locale la Campania stessa, ora supportati anche dal Sindaco di Napoli Manfredi, quello che ha trovato “l’uovo ammunnato e buono” e grazie a De Luca e a quel “sistema” si è seduto sulla poltrona di Palazzo San Giacomo e si è “piegato” ad accordi separati con il Governo Meloni, mentre De Luca combatteva una campagna di rivendicazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione destinati alla Regione Campania ma assegnati con un anno e mezzo di ritardo, rispetto a tutte le altre Regioni del Mezzogiorno.
Un “sistema” quello di De Luca, non dissimile a quello di Zaia, di Emiliano, di Fontana e di tutti gli altri Presidenti di Regione, o per andare oltre al “Sistema” Meloni. Indicando per “sistema” la gestione del potere attraverso uomini di partito e “fidati”. Insomma un “potere” conferito per legge che diventa “Sistema” quando si tratta degli altri e non di se stessi.
Si ricordi la favola delle “Due Bisacce” di Esopo.
Un “Sistema” scomodo e da combattere quando ad utilizzarlo sono gli altri. Utile e prezioso quando ci fa comodo. In Campania poi, di “Sistemi” ne sono passati tanti, si ricorderà per non andare troppo lontani, quello di Bassolino e dopo di lui di Caldoro, che a sua volta generó altri “sistemi” come quello “casermesco” di Cirielli, entrambi, neanche a farlo apposta, sconfitti proprio da Vincenzo De Luca, il quale anche allora come oggi si trovó a combattere contro il suo stesso Partito popolato, si ricorderà, da “anime morte” e “cafoni arricchiti” come li definì lo stesso De Luca.
“Questo voto – ha commentato a caldo il neo Presidente della Provincia di Salerno Vincenzo Napoli – dimostra una profonda condivisione programmatica e unità d’intenti da parte di tutte le forze della maggioranza di centrosinistra a Palazzo Sant’Agostino. Sono profondamente grato a tutti per la fiducia espressa con il voto”.
Un’affermazione politica netta ed inequivocabile, quella di Vincenzo Napoli, che non lascia spazio ad altre interpretazioni: in Provincia di Salerno come nel resto della Campania il PD del suo leader locale Vincenzo De Luca è molto più che radicato sui territori. Altro che i sondaggi dei desideri che hanno tenuto banco la settimana scorsa e che hanno dato voce agli afoni della politica “assistita” e ai nulla incartati, le nuove “anime morte” che popolano quel “Campo Largo” tanto largo quanto minato occupato da tante scatole vuote ma ingombranti espressioni del nulla.

Ed ecco che per dare man forte al nulla si è ricorso ai “Sondaggi dei desideri” commissionati da Sipes a Youtrend, su poco più di 600 intervistati che ha decretato il centrosinistra in vantaggio sul centrodestra, sia in una sfida secca, sia se dovesse esserci anche un candidato sostenuto dall’attuale governatore. Indicando cosi, negli scenari proposti l’ex presidente della Camera Fico, come il meglio piazzato su Manfredi. Peccato che il primo Sondaggio anticipato dal Corriere del Mezzogiorno sul voto per le Regionali in Campania, in nessuno degli scenari ipotizzati comprendesse quella di una candidatura di De Luca a capo di una coalizione di centrosinistra o quella di una Candidatura che lo contrapponesse al Campo largo ipotizzato dai “nullisti”.
Intanto sondaggi a parte, questa vittoria suggerisce agli occupatori abusivi del PD campano di cambiare strategia e suggerisce di sedersi al tavolo con i possibili alleati proponendo una propria strategia politica, partendo da De Luca stesso, magari esprimendo anche un giudizio sui suoi due mandati, piuttosto che rinunciare a priori ad un suo candidato sia esso il Governatore uscente o altro e ripiegando sull’ex Presidente della Camera Roberto Fico.
Un sondaggio per giustificare la candidatura desiderata di Fico, uomo dai tanti meriti, uno di noi, e lo dimostró quando si recò in Parlamento, nel suo primo giorno da Presidente della Camera dei Deputati con il tram, costringendo tutti i passeggeri a scendere per fare posto agli uomini della sua scorta e alla pletora di giornalisti che preventivamente furono avvisati per immortalare quella giornata memorabile, storica, quella che sarebbe stata la chiave di volta per svuotare come un calzino le stanze del potere, salvo poi a chiudersi dentro e legarsi alle sedie.
Intanto il 9 aprile, fra solo 2 giorni la Consulta deciderà se accogliere o meno il ricorso del Governo, primo nella storia Parlamentare, contro la norma campana che aprirebbe la strada a un De Luca tris. Una pronuncia che aprirebbe nuovi scenari che potrebbero mettere in difficoltà i vani nulla e i vari nullismi. E quali sarebbero questi scenari? Sicuramente quello di costringere il PD nazionale e quel che resterebbe del PD campano contrario a De Luca di aprire alla possibilità di una trattativa che in primis vedrebbe sul tavolo la sua terza candidatura, in alternativa un uomo indicato da De Luca e il suo PD campano. In alternativa si consumerebbe la rottura e De Luca si candiderebbe in alternativa al “Campo minato” di Schlein e Conte. In tutto questo si profilerebbe un suo ritorno a Salerno come Sindaco, ma con qualsiasi scenario possibile vedrebbe lo Sceriffo proiettato alla Segreteria politica Nazionale del PD, facendo contenti un bel po’ di Democrat che non gradiscono “l’austriaca” e le sue politiche, ma soprattutto il suo linguaggio incomprensibile al popolo dem e rendendo felice, per tornare ai nostri territori il “pasionario” del PD provinciale di Battipaglia e “rosicatore” Raffaele Femiano che da due anni combatte una sua battaglia a suon di articoli dello statuto del Partito contro la Schlein e il suo Commissario regionale On. Misiani che da due anni evita abilmente qualsiasi confronto e di convocare un Congresso straordinario per porre fine all’occupazione straniera del PD campano.
Attenderemo con trepidazione i prossimi sviluppi
Salerno, 7 aprile 2025