Interventi di Franceschini, Fassino, Barucci, Boldrini, Magatti, Schiavone.
Cortona (AR) dal 22 al 24 ottobre 2010 al Centro Convegni S. Agostino, via Guelfa 40, incontro nazionale dell’AreaDem.
I temi: Crisi del berlusconismo, ripresa e sviluppo, nuovi diritti, diseguaglianze e modelli di sviluppo.
CORTONA (AR) – Appuntamento a Cortona con il terzo incontro dell’AreaDem, l’Area politica del Partito Democratico, che fa riferimento a Dario Franceschini. I lavori inizieranno alle ore 15.00 di venerdì 22 con la relazione di Franceschini e si chiuderanno alle ore 13.00 di domenica 24 con l’intervento di Piero Fassino. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del prof. Aldo Schiavone sulla crisi del berlusconismo (venerdì), dell’economista Franco Barucci che affronterà il tema della ripresa e lo sviluppo (sabato), di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) su nuovi esclusi e nuovi diritti (sabato) e del sociologo Mauro Magatti, preside di sociologia alla Cattolica di Milano, su diseguaglianze e modelli di sviluppo (domenica).
I lavori inizieranno alle ore 14.30 di venerdì 22 ottobre e termineranno alle ore 13.00 di domenica 24 ottobre.
PROGRAMMA
Venerdì 22 ottobre
Ore 14:30 Accredito partecipanti
Saluto del Sindaco di Cortona Andrea Vignini e del Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani
Ore 15:30 relazione introduttiva Dario Franceschini
Dibattito e interventi programmati
Andrea Segrè (Preside della Facolta’ di Agraria all’Universita’ di Bologna – autore di Lezioni di ecostile)
Ore 18.00 Aldo Schiavone – Il tramonto del berlusconismo e l’alternativa dei riformisti
Sabato 23 Ottobre
Nell’ombra della crisi (9.30 -13.30)
Emilio Barucci – Cosa sta accadendo in Italia
Cosa sta accadendo in Europa
Pomigliano e dintorni, la sfida del cambiamento
La crescita al tempo della crisi. L’utopia possibile?
Innovazione e green economy – Daniele Fortini (Federambiente)
Dibattito e testimonianze
Viaggio nell’Italia invisibile (14.30 -19.30)
Mauro Magatti “Diseguaglianze e modelli di sviluppo”
Dibattito e testimonianze
C’era una volta l’Italia. Nord contro Sud?
Ettore Artioli
L’altro burqa. Le donne cancellate dalla crisi.
Questi fantasmi: il mondo dei precari (non solo giovani)
Laboratorio 8 (Genova)
La globalizzazione e i diritti negati
Laura Boldrini, Edoardo Nesi
Inclusi ed esclusi: il nuovo welfare tra diritti e doveri
Domenica 24 ottobre
Ore 9.30 Dibattito e interventi programmati
Ore 12.00 Conclusioni Piero Fassino
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Nella nota logistica un elenco degli alberghi e le indicazioni su come arrivare. Info su: www.areadem.info
Prenotazione alberghi
Hotel San Michele
Via Guelfa, 15
tel. 0575.604348
fax 0575.630147
info@hotelsanmichele.net
Hotel San Luca****
Piazza Garibaldi 2
tel. 0575.630460
fax 0575.630105
info@sanlucacortona.com
Villa Aurea****
n.a. Campaccio 5/8
tel. 0575.62154
fax 0575.605795
info@villaaurea.it
Borgo il Melone****
Loc. Il Sodo Case Sparse, 38
tel. 0575.603330
info@ilmelone.it
Relais Borgo S.Pietro****
Loc. San Pietro a Cegliolo, 3
tel. 0575.612402
info@borgosanpietro.com
Hotel Corys****
Loc. Torreone 6
tel. 0575.605141
info@corys.it
Villa Petrischio****
via del Petrischio, 25 loc. Farneta
tel: 0575.610316
Terre dei Cavalieri****
Loc. Fratta, S. Caterina, 46
tel. 0575.958605
info@terredeicavalieri.com
Hotel Italia***
Via Ghibellina, 5/7
tel: 0575.630254
hotelitalia@planhotel.com
Hotel Oasi Neumann***
via delle Contesse, 1
tel. 0575.630354
fax 0575.630477
info@hoteloasineumann.it
N.B. I prezzi concordati con il Cortona Hotel sono di €85,00 per il 4 stelle e €70,00 per il 3 stelle. Per usufruire di tale tariffa gli ospiti al momento della prenotazione dovranno far presente l’accordo intercorso tra AreaDem e Cortona Hotel.
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Strutture extralberghiere
Istituto S. Margherita
via Cesare Battisti 15, Cortona Tel 0575 630336 fax 0575 630549 –
Ostello della gioventù
Tel 0575 601765, fax 0575 601392
Informazioni logistiche
•Arrivare in aereo:
Aeroporto internazionale di Firenze Peretola a circa 120Km.
Aeroportonazionale Perugia sant’Egidio a circa 60Km.
• Arrivare in treno:
Linea Ferroviaria Firenze/Roma, Stazione di Terontola Camucia
Linea Ferroviaria Terontola Perugia Assisi Terni, Stazione di Terontola
•Arrivare in auto:
Uscire dall’autostrada del Sole (A1) al casello CaselloValdichiana. Subito dopo l’uscita dal casello prendere la supestrada E45 (raccordo Siena-Perugia) in direzione Perugia ed uscire alla seconda uscita per Cortona (Cortona San Lorenzo).
•Servizio autobus L.F.I.:
Se si arriva in treno alle stazioni di Camucia, Terontola, Arezzo o Castiglion Fiorentino è possibile raggiungere Cortona con il servizio bus de “La Ferroviaria Italaina Spa Arezzo”.
Firenze, 25 Maggio 2011
Gentilissimo Dario Franceschini,
ci siamo incontrati ieri a Firenze nei pressi di Piazza del Duomo verso le ore 17 e le ho accennato alla mia amicizia con mons. Enrico Bartoletti e alla mia scoperta del giorno di nascita di Dante “personaggio” della Commedia. Esso corrisponde al Martedì 2 giugno 1265 seguendo il canto XXII, vv. 110-117, del Paradiso. Il Poeta della Patria sarebbe cioè nato lo stesso giorno in cui è nata la nostra Patria Repubblicana. Dovrebbe esserci da che gioire e festeggiare, anche per una questione di raddrizzamento morale dell’Italia. Invece no. Tutti zitti. Veda, su FACEBOOK, le mie lettere pubblicate fra le FOTO e alcuni miei interventi su vari argomenti, anche politici, sui blog di GOOGLE cliccando il mio nome: GIOVANGUALBERTO CERI. Un’idea chiara può farsela anche vedendo il mio DVD su YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=wV4vEG15yjA.
La mia scoperta venne pubblicata in prima pagina e su quattro colonne da ‘LA NAZIONE’ della Domenica di Pasqua del 1993. Fui autorizzato poi ad esporla nella mattinata del 29 maggio 1993 al Convegno internazionale di studi su ‘DANTE E LA SCIENZA’ tenutosi a Ravenna ed organizzato da Patrick Boyde e Vincenzo Russo. Era presidente di turno CESARE VASOLI dell’ ‘Accademia Nazionale dei Lincei’ che, vis a vis, mi dava completamente ragione. Successivamente Boyde mi scriveva però da CAMBRIRGE, in data 13 Luglio 1994, che la mia relazione non poteva essere pubblicata negli Atti del Convegno per il semplice fatto che io ero un outsider e tutti gli altri intervenuti invece scholars, cioè dei famosi accademici. Non fa parte però della mia mentalità avvallare che il “merito” possa oscurare completamente il “valore” meritato sul campo di battaglia. L’avevo capito anche durante le diverse visite che avevo fatto a Barbiana a don Lorenzo Milani che una volta mi autorizzò perfino a fare un intervento alla sua scolaresca sul Dazio, o Imposte Comunali di Consumo, II.CC, la cui gestione diretta del servizio, in opposizione agli appalti e alle conseguenti tangenti, io difendevo, tanto a Firenze che a Palermo eccetera, ovviamente con alle spalle mons. Enrico Bartoletti amico mio, di La Pira e di Paolo VI. Tutto ciò avveniva in seguito alla delibera consiliare 5 ottobre 1964, n. 55555/710/C voluta del nostro Sindaco Giorgio La Pira e al suo ricorso, contro il decreto di annullamento di detta delibera da parte del Prefetto di Firenze, invito il 16 gennaio 1965.
Basandosi sulle mie scoperte sono state fatte due tesi di Laurea, una a Firenze e l’altra a Torino sotto la direzione di Giorgio Bàrberi Squarotti. Il professor Vasoli, quale Filosofo, ha parlato di me all’Accademia dei Lincei più volte ai dantisti ma, lamentandosene con me, anche il suo intervento è stato purtroppo ignorato. Anche lei credo possa facilmente intuire, o capire, che io ho pienamente ragione semplicemente ascoltando la già menzionata intervista fattami da Umberto Cecchi della TV CANALE 10.
Il punto qual è? I politici non ritengono corretto o, ugualmente, a loro stessi favorevole, porre questioni su Dante agli esegeti accademici di Dante, mentre i Dantisti non hanno interesse a cambiare la loro secolare versione dei fatti, o visione sulle scienze padroneggiate dal Poeta. Non so se lei, quale politico, possa fare eccezione. Il professor Mons. Renzo Lavatori che insegna Teologia Dogmatica all’Urbaniana, quando venne a Firenze a relazionare su una tesi di laurea che mi riguardava, disse: “Nessuna meraviglia per quello che ha scoperto il Ceri su Dante poiché san Tommaso d’Aquino la pensava esattamente nella stessa maniera”.
Per il prossimo giovedì 2 GIUGNO 2011 potremmo fare qualcosa?
Con un cordiale saluto,
Giovangualberto Ceri
Ma come andò che siamo finiti così?
Dante Alighieri, la medicina di Ippocrate e la scienza di Claudio Tolomeo ne avevano già intuita la bontà. Dante parla di “UMIDO RADICALE” (Convivio, IV, XXIII, 7 – 8), cioè dell’umido contratto dal feto in pancia alla madre, ovviamente attraverso le cellule staminali cordonali. L’umido, che è sempre origine della vita, nel caso dell’uomo scandisce, come un orologio, esattamente tutta la lunghezza della vita stessa. Ma passiamo alla POLITICA poiché il tema e anche politico. Rendo perciò noto quanto segue.
Della Politica? Un po’ se ne interessano anche la C.E.I., il Vaticano e il Sommo Pontefice.
Si legge su l’ENCICLOPEDIA Wikipedia alla voce
Mons. Enrico Bartoletti
Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Enrico Bartoletti (San Donato di Calenzano, 1916 – 5 marzo 1976) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Nel 1958 fu nominato vescovo ausiliare di Lucca. Fu consacrato vescovo nella basilica fiorentina dell’Annunziata, in quanto non appartenente al capitolo della cattedrale. Chiamato (da papa Montini) a ricoprire l’incarico di Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana nel 1972, sotto il pontificato di Paolo VI, dimessosi da arcivescovo di Lucca (o da Amministratore Apostolico, sede plena, dell’Arcidiocesi di Lucca resta da chiarire [?]) nel 1973, si trasferì a Roma ove rimase fino alla sua improvvisa morte per malattia ( avvenuta il 5 marzo 1976 in ospedale dove però sembra stesse piuttosto benino).
Mons. Bartoletti propose di far leva sulla Parola di Dio (cioè sullo spirito del Vangelo improntato alla più ampia libertà di scelta). Il primo piano pastorale della CEI fu battezzato “linea Bartoletti” tanto era dominato dal suo orientamento pastorale. (Un sacerdote mi confidò che in alcuni ambienti del Vaticano, anche dopo diversi anni dalla sua scomparsa, alla parola “Bartoletti”, tremavano ancora per la profonda idea che lui aveva della LIBERTA’. I documenti figli del piano pastorale “linea Bartoletti”, si muoveranno nell’ottica bartolettiana centrata sull’annuncio del Vangelo. Egli si prodigò affinché le indicazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II venissero recepite ed attuate dalle diocesi e dalle parrocchie. La linea Bartoletti” ha guidato le scelte della conferenza episcopale italiana fino all’arrivo in Cei della linea Ruini.
Nel novembre del 2007 , (nella Cattedrale di san Martino la Domenica 11 Novembre 2007) è stata aperta a Lucca la fase diocesana della causa per la sua beatificazione.
Ma com’è che passiamo, appunto, dalla linea Bartoletti alla linea Ruini? Dalla linea Bartoletti che puntava, fra le altre cose, sull’onorevole Aldo Moro, alla linea Ruini che invece puntava sull’onorevole Silvio Berlusconi? Il Vescovo Emerito di Livorno, Mons. Alberto Ablondi, che durante il sequestro Moro si voleva sostituire a lui nella carcere delle Brigate Rosse anche per capire bene se volevano quaIcosa di grosso e di concreto in cambio, o semplicemente la vita di Moro: e allora non ci sarebbe stato nulla da fare. Ablondi mi disse che con la linea Bartoletti la Chiesa avrebbe preso tutt’altra direzione da quella attuale. Il punto di svolta fra queste due diverse idee culturali, ossia circa la cristianizzazione del mondo, probabilmente fu proprio l’improvvisa morte, sempre per malattia, di papa Albino Luciani e la conseguente l’elezione di papa Karol Wojtyla, credo caldeggiata dal Card. Giovanni Benelli e dal Card. di Vienna Franz König. Fino a Paolo VI e a papa Luciani, una cosa era il Sommo Pontefice e un’altra cosa era il Vaticano e, forse, era un bene.
Orbene, Mons. ENRICO BARTOLETTI, quand’era alla C.E.I., oltre a combattere contro i MALI DI ROMA con uno specifico Convegno, era stato anche contro le tangenti e la corruzione sugli appalti del DAZIO (Imposte Comunali di Consumo) e inoltre si era impegnato a fondo anche per far mantenere la legge sul DIVORZIO CONIUGALE 1/12/1970, n. 898. Diversamente, lui era dell’opinione, non sarebbe stato probabilmente raggiunto il quorum del 50 % dei votanti più uno. Dunque se il Italia abbiamo il divorzio probabilmente si deve proprio al Bartoletti, o anche a lui. I “media” non vi fecero, né fino ad oggi vi hanno fanno caso, però questa fu probabilmente la vera verità. Tuttavia questo suo impegno gli procurò molti nemici, anche nella Democrazia Cristiana, mentre contribuì però a rafforzare la sua amicizia con Paolo VI che era già molto sentita anche prima. Questo me lo confessò il Bartoletti a Roma mentre, l’impegno dello stesso Bartoletti a favore del divorzio mi veniva ribadito il venerdì 16 gennaio 2009 da Padre Bartolomeo Sorge in seguito ad un mio intervento a Poggibonsi (Si) nella “saladell’amicizia”, e alla presenza dell’Arcivescovo di Siena.
Mons. Bartoletti sul tema del mantenimento della legge sul divorzio aveva avuto sicuramente contro Fusacchia, Gedda, Fanfani, Andreotti e, soprattutto, il Cardinale GIOVANNI BENELLI che credo avesse influito anche nel far nominare Arcivescovo di Lucca Mons. GIULIANO AGRESTI nel momento in cui lo stesso Bartoletti andò alla C,E.I. a Roma. Questa nomina credo finisse un po’ per dividere i fedeli di Lucca in due tronconi di pensiero e, anche per questo, io la ritengo ancor oggi infelice. Mons. Agresti si trovava infatti sulla stessa linea culturale di mons. Benelli e non si vede bene il motivo per cui dovesse essere mandato a Lucca. Però così avvenne. Mons. Bartoletti non era affatto convinto dell’opportunità di mettere l’Agresti a Lucca e a Roma, quando andai a fargli visita su suo invito, mi domandò espressamente il mio parere su tale nomina. Io stimavo l’Agresti e lo avevo anche invitato negli anni ’50 a Campi Bisenzio a tenere una conferenza su Il significato religioso dell’ateismo contemporaneo, ma dovetti dire che, sull’Agresti a Lucca, nemmeno io ero d’accordo. Lo vidi soddisfatto. La domanda mi aveva comunque stupito molto mentre mi inorgogliva anche perché implicitamente mi riconosceva un qualcosa di adeguato, e quindi di superiore, che io non credevo più di avere, o di meritare. Siccome però gli feci anche capire che, se fosse stato il caso, bisognava allora fare qualcosa per rimediare all’inconveniente, egli mi rispose: “No! Ma hanno deciso così e quindi lasciamo perdere”, e cambiò repentinamente discorso. Una volta però sognai, ma ai sogni non si comanda!, che a Lucca, l’avvallamento della Cattedrale di San Martino, a sinistra guardando la facciata e in corrispondenza di dove si trovava una volta la tomba di Ilaria del Caretto con ai suoi piedi un cagnolino, fosse dipeso anche dal fatto che mons. Giuliano Agresti fosse stato sepolto proprio accanto a dove precedentemente era stato sepolto mons. Enrico Bartoletti, quando i due erano, su alcuni punti qualificanti, in disaccordo. Ed anche in quel momento, appena risvegliato, mi detti subito di cretino, poiché si sarebbe trattato di un miracolo all’incontrario, cioè non positivo per Lucca, cosa impossibile da attribuire al Bartoletti.
F.to GIOVANGUALBERTO CERI