Capaccio-Paestum. Rifondazione: “Riappropriarci del nostro futuro”

Partito della Rifondazione Comunista Circolo Territoriale “Peppino Impastato” di Capaccio Paestum: “I provvedimenti cautelari spiccati delineano un quadro preoccupante della situazione politica”.

POLITICAdeMENTE

CAPACCIO-PAESTUM – «L’ipotesi posta dalla magistratura alla base dei provvedimenti cautelari spiccati stamani delineano un quadro preoccupante della situazione politica (prima ancora che giuridica) di Capaccio-Paestum: voti in cambio di favori e clientela sono una triste costante del modo di fare politica degli ultimi decenni, con coalizioni sempre più larghe e trasversali allestite per vincere le elezioni; questi fenomeni, stando al comunicato della Procura di Salerno, si arricchiscono del diretto coinvolgimento della criminalità organizzata e dalla contestazione del “metodo mafioso”. – Per Il Circolo territoriale di Capaccio Paestum del Partoto della Rifondazione Comunista, – è ora necessario cambiare radicalmente modo e finalità del fare politica, che rispolveri politiche autenticamente sociali, attente ai bisogni di chi lavora, di chi sconta precarietà e disoccupazione, di chi è ai margini, in un contesto nazionale e internazionale che sposta la propria attenzione e l’impiego dei fondi verso la guerra. Dichiara Cristian Iannone, segretario del locale circolo di Rifondazione Comunista«Il mosaico della parabola politica di Alfieri si arricchisce di un nuovo tassello ma anche prescidendo dall’ultima vicenda, il quadro restituisce un’idea di politica diametralmente opposta a quella di strumento per cambiare le condizioni di vita dei cittadini, di tutti i cittadini. È necessaria una forte discontinuità:

da un lato, è giunta l’ora che i vecchi attori trovino coraggio e responsabilità per farsi da parte;
dall’altro lato, soprattutto, è giunta l’ora che la nostra comunità trovi il coraggio e la responsabilità per riappropriarsi della Politica e, rigettando una classe dirigente costituita da faccendieri di poteri forti.

Tutti abbiamo diritto di pensare alla Capaccio Paestum che vogliamo, al futuro che desideriamo, alla vita che speriamo. Tutti abbiamo il dovere di farlo, dopo le macerie economiche che l’Amministrazione Alfieri ha lasciato. Faccio dunque un appello alla parte sana del paese affinché ritorni a contare, affinché ridia speranza alle generazioni future e difenda quei valori che ci sono stati trasmessi dalle generazioni passate, valori a quanto pare ora sopiti. – aggiunge Iannone – Mi rifiuto di credere che queste vicende non creino sgomento in chi non si è mai sentito parte di questo sistema di potere e mi rivolgo anche a chi inconsapevolmente o con colpa ha alimentato questo sistema con il proprio voto. Iniziamo a riappropriarci del nostro futuro e a dare opportunità ai giovani di restare o di ritornare, perché un futuro fatto di posti di lavoro precari promessi in campagna elettorale è una prospettiva mortificante, che riduce a mendicare, con il cappello in mano, una vita fatta di insicurezza; e il futuro che ci meritiamo è quello che saremmo in grado di costruirci con una nuova stagione di partecipazione popolare e diretta, rimettendo in campo l’indignazione, la speranza e il coraggio di riprendere in mano il nostro destino.»

Capaccio-Paestum, 28 marzo 2025

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