L’On. Guglielmo Scarlato a Eboli in difesa della Costituzione

Insieme per la difesa della Costituzioneè il tema del 2° appuntamento che l’Associazione Scarlato ha tenuto a Eboli. 

Un incontro che ha trattato temi interessanti come i Referendum, il rapporto tra Stato e Regioni, la Costituzione e i possibili scenari futuri. Su introduzione di  Pasquale Sessa, sono interveniti: Antonio Manzo e Vito Pompeo Pindozzi; Ha concluso l’On. Guglielmo Scarlato. 
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POLITICAdeMENTE

EBOLI – “Insieme per la difesa della Costituzione” è l’incontro che si è tenuto a Eboli nella Sala dei Convegni di San Bartolomeo organizzato dall’Associazione “Vincenzo Scarlato“, un secondo appuntamento che ha messo intorno ad un tavolo interlocutori di tutto rispetto, tutti, provenienti dalla stessa parte politica, ovvero da quella Democrazia Cristiana, tanto combattuta, tanto aversata quanto “desiderata”, specie nei nostri giorni, consapevoli di vivere una stagione politica di improvvisatori e predatori, che nulla hanno a che vedere con l’arte nobile della politica, quella con la “P” maiuscola, che si affermava con le idee e non con la forza, con il dialogo, con la proposta e non con l’arroganza ma con la partecipazione, consapevole di esercitarla in Partiti che avevano “tutti” le regole, laddove l’unica differenza era nelle ideologie. E pare poco!

Una stagione buia la nostra, laddove improvvisatori e predatori che per affermarsi si sono attribuiti, meriti ai più del tutto sconosciuti, e così avanzava la generica affermazione di: Uomini del “fare”; che ovviamente militano in Partiti del “fare”; ma per “fare” cosa? Non ci sarà dato mai sapere cosa sanno fare. Di sicuro sono riusciti a demolire tutte quelle certezze che la nostra società aveva faticosamente ricostruito, specie dopo l’ultimo conflitto mondiale. Insomma varrebbe la pena ricordare, come recita un antico detto che: “si muore per mano dei fessi”, per dire quanto questi siano imprevedibili. Fessi e ignoranti che stanno riuscendo a minare le nostre certezze. Certezze dietro le quali attraverso la Costituzione Repubblicana tutti gli italiani si riconoscevano, perché tutti avevano contribuito a scriverla. Quell’abito che aveva una sola misura ma che riusciva a vestire ogni singolo cittadino e tutti lo indossavano con orgoglio, rafforzando quel pricipio che attraverso il lavoro, la giustizia, la libertà, metteva al centro gli uomini e le donne ed esaltava quella Democrazia che quel ventennio “mascelluto” aveva compromesso e che insieme al lavoro, giustizia e libertà aggiungeva un “dettaglio” non di poco conto “antifascista“.

E poco per volta a colpi di piccole banalità si tenta di demolire la carta costituzionale, convincendo i più che la sinistra e la destra non esistono più, che in fondo siamo tutti uguali e che il fascismo tutto sommato non è che nella mente di qualche nostalgico e a colpi di banalità e man mano a piccoli passi: si è sostituito le politiche programmatiche con quelle tematiche; si è dato spazio alle percezioni momentanee dei sondaggi, sostituendoli alle opinioni e alle reali volontà degli elettori; si è demolito i partiti, come forme associative, per sostituirli a un leaderismo esasperato e a forme di partiti di proprietà, di Berlusconi, della Meloni, di Salvini, di Renzi, di Calenda ecc.; e grave, gravissimo si è consentito che la morale non fosse più un valore ma un optional talvolta scomoda ma elastica, modellabile all’occorrenza e soprattutto al consenso, del che: Mi votano posso fare tutto, e nel caso in cui si finisce nelle maglie della giustizia, sono innocente a prescindere, e così ecco che si punta il dito su quella certa” magistratura politicizzata e se qualche giornale riporta la notizia si parla di “certa” informazione, insomma nel tempo con la complicità anche della Sinistra e dei Partiti di quello che ora si chiama “Campo largo” ci troviamo al Parlamento “nane” e “nani” politici ubbidienti e compiacenti nei confronti dei loro capi che hanno assicurato loro un posto in Parlamento. 

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Tutte questioni che l’Associazione Scarlato si è posta, già nel suo primo incontro, tenutosi un anno fa all’Hotel Grazia di Eboli, e che venerdì scorso con il secondo appuntamento si è riproposto ancora nella sala delle conferenze San Bartolomeo di Eboli allorquando Pasquale Sessa, già Consigliere Comunale della Democrazia Cristiana, e neanche a farlo apposta componente di quella Corrente “Sinistra di Base” che aveva come leader Nazionale Ciriaco De Mita e leader provinciale l’On. Vincenzo Scarlato, ha introdotto i lavori offrendo un resoconto efficace delle iniziative dell’associazione Vincenzo Scarlato ad un anno dalla sua costituzione, ma introducendo anche i lavori dell’incontro dal tema “Insieme per la difesa della Costituzione“, ai quali hanno partecipato come relatori:

Antonio Manzo inviato Speciale e Quirinalista de il Mattino ed ex Direttore de La Città di Salerno, già Consigliere Comunale DC e Vice Sindaco della Città di Eboli, ed ex Segretario provinciale del Partito Popolare. Manzo nel suo intervento ha fornito un’analisi accurata del ricorso al referendum nella storia della Repubblica, declinando gli effetti possibili di quelli di prossima celebrazione;

Il Giornalista Vito Pompeo Pindozzi, Direttore Radio RAI 1 Salute ex redattore de Il Mattino, Consigliere Comunale e Assessore DC della Città di Eboli, il quale aveva analizzato con cura le incongruenze del decentramento regionale al cospetto di materie che andrebbero coordinate esclusivamente dallo Stato centrale, sottolineando i rischi che l’autonomia differenziata può innescare, disgregando il tessuto unitario del Paese;

L’On. Guglielmo Scarlato, fine Giurista, più volte Deputato DC e destinatario di diversi incarichi di Governo., il quale nel suo intervento conclusivo ha descritto, ad una platea numerosa, attenta ed interessata – I pericoli per lo Stato di diritto che può determinare l’introduzione del premierato forte con un premio di maggioranza iniquo e con un Parlamento eletto con liste bloccate la cui composizione si debba ai capi partito (e in particolare al capo partito che, con il successo elettorale, diventa presidente del consiglio). Le conseguenze – per l’On. Guglielmo Scarlato, – sono disastrose paventando il rischio di un governo senza contrappesi, guidato da un premier senza reale controllo parlamentare e posto al centro di una galassia istituzionale che gli diviene acriticamente subalterna. Tutto ciò, senza una previa riforma della legge elettorale che restituisca al cittadino il diritto di scegliersi il deputato e il senatore, cancellando il penoso andazzo che ha visto da più lustri i parlamentari scelti dalle segreterie di partito. – per Scarlato – S’impone una forte mobilitazione popolare che valga a salvaguardare il giusto equilibrio tra i poteri dello Stato e imponga il ritorno a sistemi elettorali che permettano di eleggere parlamentari ancorati ai territori, cancellando la piaga dei “nominati”. Al posto dei cortigiani selezionati dalle oligarchie di partito ritornino le autentiche espressioni del voto popolare».

Uno scenario, quello che ha raccontato l’On. Scarlato, pericoloso, portato avanti da una Destra, tanto ingnorante quanto interessata al potere che tende a distruggere ogni anelito di democrazia partecipativa, per affermare un nuovo ordine basato sull’apporto dei sovranismi agli ordini di una “Spectre” mondiale.

Eboli, 14 gennaio 2025

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