Il Consigliere Comunale non è un impiegato. Ha un ruolo elettivo. L’assenza? può essere anche una posizione politica.
Ma i cittadini che pensano sulla non decadenza? Il giudizio è negativo. Questo atto, appare solidaristico, protettivo di una casta e in spregio ai regolamenti.
BATTIPAGLIA -Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni di Michele Pietrasanta, le riflessioni di un cittadino e di come un cittadino vede ed interpreta le decisioni adottate nell’ultimo Consiglio Comunale sulla decadenza di Ivan Corrado e Antonio Terribile. La votazione come tutti sanno, ad eccezione degli assenti e di Cecilia Francese che si è astenuta, ha escluso che gli stessi possano essere considerati decaduti, così come recita l’art. 22 dello statuto comunale, che il Consigliere Orlando Pastina aveva invocato.
Per quanto mi riguarda, così come ho già espresso il mio punto di vista in un altro articolo, ritengo che il Consiglio abbia fatto bene a votare la non decadenza, così come ritengo che abbia fatto male a votarla a scrutinio palese.
Il problema in se ha delle distorsioni che come al solito sia la maggioranza che la minoranza battipagliese non hanno saputo affrontare. Ebbene il Consiglio avrebbe dovuto discutere della circostanza in maniera risolutiva, senza che vi possano essere futuri ricorsi e ulteriori altre decisioni conseguenti. Avrebbe dovuto innanzi tutto modificare l’art. 22, scritto evidentemente senza che si sia riflettuto abbastanza sulla partecipazione nelle assisi istituzionali a partecipazione elettiva.
Il Consigliere Comunale, al pari di quello Provinciale, Regionale e dei Parlamentari, regolano la loro presenza nelle assemblee elettive perché “eletti”. Il loro rapporto a differenza di quello impiegatizio, non è legato alla presenza e alla produttività, la partecipazione quindi non può e non deve essere legata alla presenza ed in mancanza all’obbligo della giustifica, semmai al giudizio degli elettori e semmai al giudizio degli Organi superiori a seguito della produzioni di atti amministrativi.
Anche l’assenza può essere una posizione politica.
Ma le riflessioni di Pietrasanta sono allarmanti, perchè è diverso il giudizio che il cittadino da rispetto a questo atto, che appare solidaristico, protettivo di una casta e in spregio ai regolamenti, che non sono affatto Leggi.
Quindi appare un atto di prepotenza e viene recepito come tale, anche se gli si da una qualsiasi altra interpretazione.
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Mi permetto di chiedere ospitalità a Massimo Del Mese, sul suo blog, per esporre il mio personale pensiero su una questione all’apparenza di “poco conto”, ma che è sintomatica della confusione, incoerenza, prevaricazione, supponenza, lassismo e degrado morale, prima che materiale, che inonda la nostra società con i nessi e connessi di riferimento.
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Il tutto prende spunto da questo articolo apparso su “Il Mattino:
“Battipaglia: Consiglieri assenteisti restano…..assenti”
Un voto palese invece che segreto. E così Ivan Corrado e Antonio Terribile restano membri del consiglio comunale di Battipaglia. – Ma facciamo un passo indietro.
La seduta consiliare, convocata in sessione straordinaria, doveva affrontare la spinosa questione sollevata dal consigliere di maggioranza Orlando Pastina: Le assenze ingiustificate.
Poiché lo Statuto Comunale prevede che dopo tre assenze consecutive senza giustifica un consigliere possa essere destituito, era d’obbligo che la questione, una volta sollevata, venisse esaminata. Così si è giunti alla seduta di ieri sera.
Nel frattempo sia Corrado che Terribile avevano, seppure oltre i quindici giorni concessi dallo statuto, hanno prodotto certificati medici che ne giustificavano l’assenza.
E a questo punto la questione è divenuta scottante, sia perché i due consiglieri erano uno della maggioranza ed uno dell’opposizione, e quindi si sarebbe potuta creare una discriminazione, sia perché il fatto poteva costituire un precedente. Così quasi tutti gli interventi sono andati nella stessa direzione: nessuno può esautorare un consigliere eletto democraticamente dai cittadini.
Ma la tensione restava alta, tanto che a brevi intervalli, gruppi di consiglieri lasciavano l’aula per consultarsi e poi rientravano. Nessuno, comunque, ha dichiarato apertamente di voler votare per la destituzione. Anzi. Da Motta, che ha aperto la discussione, fino a Falcone che ha chiesto di votare in maniera palese, tutti si sono dichiarati d’accordo nel ritenere che solo l’elettorato può scegliere se confermare o meno un consigliere.
E proprio la proposta di votare per alzata di mano ha stemperato la tensione. Si è proceduto subito, dimenticando di mettere ai voti il suggerimento. Immediata la votazione per Corrado che ha visto contrari alla destituzione tutti i presenti all’unanimità, tranne la Francese che ha deciso di astenersi, e Corrado, Terribile, Pagano, Provenza e Rocco che sono usciti dall’aula. Accortisi di non aver votato la proposta di Falcone i consiglieri hanno fatto una pausa, ma era troppo tardi e quindi hanno deciso di procedere ugualmente per Terribile. Stesso esito. All’unanimità con l’astensione della Francese e l’assenza di Rocco, Corrado e Terribile. Ora ci potrebbe essere qualche ricorso, ma in tal caso verrebbero allo scoperto i franchi tiratori.
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Dalle informazioni “pubbliche”, i fatti e le situazioni sono quelle nell’articolo sopra-riportate dall’organo di stampa.-
Dico “pubbliche” perché nella realtà, le sostanze che “contano” ed incidono sulla vita sociale, politica, economica e produttiva di una comunità o del Paese, avvengono quasi sempre nelle….”stanze dei bottoni”, al chiuso di una “alcova” politica, affaristica e di potentati.- Avvengono nelle….stanze del “sovrano”, quasi a voler ribaltare con la prepotenza, nella sostanza e nella forma, i dettami Costituzionali: ”Art1.- La sovranità appartiene al popolo….”-
Ma tralasciamo, anche perché avevamo detto di riferirci ad un fatto…”di poco conto”, anche se sintomatico.-
Il Consigliere Orlando Pastina, aveva sollevato già in passato la questione delle “assenze” dei Consiglieri ai lavori del consesso.— Personalmente condivido l’azione posta in essere, anche in considerazione del fatto che è anche con la forma ed il buon esempio che si possono raggiunge certi risultati. —Ma tant’è che i “sovrani” sono loro ed, ai sovrani, non si può richiedere nulla, tranne quello che a loro garba e fa comodo.-
Ma ironicamente aggiungo: ” Se avevo detto prima che ….i giochi di potere, gli “affari” e l’amministrazione della cosa pubblica, avvengono nelle….”stanze dei bottoni”, non è li che bisogna verificare le “assenze”.?? – E li di sicuro le assenze sono sporadiche: solo in caso di…morte.!
Ma quello che più mi colpisce in questa vicenda, non è il fatto in se delle assenze, ma la solidarietà politica, la complicità e le NON assunzioni di responsabilità: ”Ma tra cani e cani, non si mangiano”.- Ben venga, sempre, il “voto palese” in tutte le circostanze, come ha preteso il Consigliere Falcone.- E nel caso di voto palese, sarebbe servito a tutelare il debole (minoranza) ed a non favorire il forte (maggioranza).- Si.! – E gli “astenuti” nella votazione, quale motivazione hanno da dare per il loro comportamento.?? – Piacerebbe saperlo e….valutarlo.!
Ma per salvare “capre e cavoli” il Consiglio ha pensato bene (male) di trincerarsi dietro ad un accordo, pur in palese contrasto contro il loro stesso Statuto: cosa da aula di Tribunale.-
— Solo l’elettorato può scegliere se confermare o meno un consigliere eletto. —
E con questo la….frittata è fatta.!! – O lo Statuto è “illegale” o la giurisprudenza in materia non esiste, e se esiste NON ha competenza o valore.–
Lascio ai lettori valutare e discutere su questa motivazione addotta dal Consiglio, ed a me di porre alcuni quesiti:
1.- La richiesta di destituzione di un Consigliere, per manchevolezze o illegalità, da CHI deve essere avanzata.??
2.- L’eventuale espulsione e decadenza, da CHI deve essere approvata, ed in che modo.??
3.- Può essere avanzata ed approvata quando si accerta la illegalità.?? – Oppure a fine mandato.?? – Cioè anche dopo 5 anni dall’avvenuto fatto.??
4.- In caso che l’elettorato del Consigliere, che ha commesso un abuso o illegalità, sia composto dalla stragrande maggioranza di collusi, fiancheggiatori, truffatori,ecc.- CHI, in mancanza di “vuoto politico”, morale o legale, dovrebbe NON consentire la rielezione.??A voi l’ardua….sentenza.!!
Michele Pietrasanta
Gent.mo Massimo, mi permetto di non formalizzare la cosa partendo da
un……”Cortese Adim” : renderei la cosa quasi….istituzionale, e credo che non sia il caso per svariati motivi.- Inoltre ho poco tempo da dedicare alla Rete,anche se dovrei e mi piacerebbe farlo.-
Pertanto vengo al punto e,visto che hai voluto dare il tuo personale parere sul contenuto della Nota,parere da me gradito, ti chiederei di ampliare il tuo pensiero e puntualizzare alcuni tuoi orientamenti.
1.- In questo specifico caso, ma potrebbe avere valenza generale, hai asserito di essere favorevole al Voto Segreto.-
Avrei desiderio di conoscere,con dovizia di argomentazioni e di esempi, il perché di tale favore.- Quali i pro e quali i contro.!
2.- Hai altresì confermato che avresti votato per la NON decadenza.
Vorrei sapere se parti dal presupposto che lo Statuto contiene una falla e/o una contraddizione giuridica, oppure sulla base di una Legge in materia che ne vieta la possibilità.- (di far decadere un Consigliere eletto dal….popolo.)
Fai bene a parlare di un Consiglio che avrebbe dovuto discutere in….”maniera risolutiva” sulla contraddizione o illegalità della proposta.-
Ma il mio parere è che questo andava fatto a “monte” o si sarebbe potuto affrontare a “valle”.- Non in quella seduta.!
In quella seduta, e dietro la lettura delle norme e dei regolamenti contemplati nello Statuto, si doveva SOLO votare se approvare o meno la destituzione dei Consiglieri.- (e forse oserei dire,forzando il ragionamento, che non c’era neppure l’esigenza, ma solo l’applicazione del regolamento.)
Se poi quella norma o regolamento dello Statuto fosse stato in palese contrasto con una Legge in materia, il Consiglio e/o i Consiglieri se ne sarebbero assunti le responsabilità in un’aula di Tribunale.-
Cosi si gestiscono le cose ed i rapporti tra….Uomini che si sono dati norme e regole.-
Viceversa è, o se ne dà l’impressione, che tutto si risolve a “tarallucci e vino”.-
Caro Massimo,le mie riflessioni non sono “allarmanti”.-
Ho semplicemente detto che il tutto è “sintomatico”.- Gli allarmi, di cui parli, “suonano” ormai da 40 anni e senza che “guardiano o sentinella”, o chi preposti ai compiti, provveda ed intervenga a seguito degli….allarmi.-
Ma il discorso è molto lungo, anche se per me, lineare e semplice.-
Difficoltoso è capire del perché la partitocrazia debba ingarbugliare le cose e creare artatamente,molte volte, problemi e problematiche.- Forse perché è nel guazzabuglio che conviene tenere le cose.?? – Per renderle incomprensibili al comune Cittadino.??
Semplice invece è come dovrebbe essere quella sugli adempimenti e compiti “dell’eletto” in relazione al mandato ricevuto e nei confronti del….popolo.!!
Con stima ed amicizia.
Michele, ho già espresso il mio parere a tale proposito, in uno deglia articoli, in ogni caso non mi permetterei mai di imporlo come fosse un vangelo.
Nella Fattispecie, ritengo che il regolamento comunale vada cambiato, è estremamente sbagliato pensare di utilizzare le assenze per far decadere un Consigliere Comunale, indipendentemmente se ha prodotto o meno una giustifica, che andrebbe inviata ma solo per correttezza istituzionale.
Misurare l’impegno o l’intteresse di un consigliere comunale al punto tale da dichiararlo decaduto è una forzatura specie se poi nello stesso consiglio ci sono una serie di incompatibilità da far venire i brividi, eppure nessuno può indicare in questi casi una decadenza per quel consigliere che ricade in quella condizione, legando la stessa al voto e non alla giurisprudenza.
Il Consigliere comunale non è un impiegato e non deve essere condizionato da chicchessia nello svolgimento del suo ruolo, che può essere utile ed eccezionalmente interessante svolto in una sola riunione di consiglio comunale a fronte di chi, magari non vale niente e dal punto di vista morale o intrellettuale seppur presente in ogni riunione.
Come al solito il legislatore ha voluto indicare alcuni paletti fermi nella legge, e poi ha voluto dare l’opportunità ai singoli consigli di aggiungere con un regolamento e con lo statuto le singolarità delle assisi che rappresentano territori diversi, con diverse necessità, diverse culture, diverse tradizioni, ma non nel senso limitativo, per intenderci “in pejus”, bensì in “mejus”, come si dovrebbe interpetrare ogni legge, perchè il cittadino la senta dalla sua parte.
Ti chiedo scusa per il ritardo della risposta, ma è dovuta solo, come tu stesso hai pensato, alla mancanza di tempo.
Con affetto, Massimo Del Mese