Sondaggio sull’operato del Governo: Il consenso va giù al 30%

Dei cinque punti programmatici di Berlusconi, il fisco è quello più sentito dagli elettori. Ultimo il federalismo.

Si abbassa il consenso nei confronti del Governo (30%), aumentano esponenzialmente i delusi (81%9, si afferma pericolosamente il disagio dei giovani (84%) specie al Sud. Ma sia pure con scetticismo gli italiani sono speranzosi.

Renato Mannheimer

Il Sondaggio

Domanda: Come valuta l’Operato del Governo?
68% Negativamente –
30% Positivamente –
2% Non sa. –

Domanda: Cosa bisogna realizzare prima?
39% Riduzione delle tasse –
20% Giustizia –
16% Aiuti al Mezzogiorno –
13% Sicurezza –
9% Federalismo fiscale –
3% Non sa –

Sondaggio ISPO per il CORRIERE DELLA SERA. – www.sondaggipoliticoelettotali.it

Operato del Governo: consenso solo al 30%

I cinque punti che Berlusconi ha indicato come priorità (tasse, giustizia, Mezzogiorno, sicurezza, federalismo) costituiscono un programma ampio e impegnativo, sulla cui realizzazione molti nutrono dubbi. È certo, tuttavia, che Berlusconi ha, in questo momento, necessità di imprimere nuova linfa all’azione dell’esecutivo. Non solo in relazione agli equilibri politici interni, quanto per frenare il declino di consensi per l’operato del governo, in atto ormai da mesi e che ha portato a una forte contrazione del seguito per il Pdl, attestatosi in questi giorni attorno al 29%. Se si domanda agli italiani «come valuta l’operato complessivo del governo fino a questo momento?», solo meno di un terzo (30%) risponde in modo positivo, mentre quasi tutti i restanti esprimono un giudizio critico. È significativo il fatto che, su questo argomento e diversamente da quanto accade per tante altre questioni politiche, quasi tutti manifestano un’opinione e le risposte «non so» sono pochissime (2%).

I consensi per il governo sono in misura simile a quanto rilevato a inizio luglio (31%), ma sensibilmente inferiori a quanto emerso nei mesi precedenti: a marzo erano 39%, a giugno erano 33%. Segno che la crisi crescente di fiducia verso l’esecutivo è ancora in atto. Naturalmente, essa non si presenta con la stessa intensità nelle varie categorie di cittadini. Esprimono maggior disagio i giovani fino a 24 anni e i residenti nel Meridione (che vedono con più timore il federalismo). Nonché, ovviamente, gli elettori del centrosinistra, tra i quali i giudizi critici superano l’84%. Ma anche tra i votanti per i partiti di maggioranza c’è una considerevole area di insoddisfazione, che oltrepassa un quarto di questi ultimi (26%, con un’accentuazione tra i leghisti).

E, ancora, si registra una pericolosa prevalenza (81%) di delusi dall’attività di governo nel settore cruciale degli indecisi sul partito (e, spesso, sullo schieramento) da votare alle prossime eventuali elezioni. Tutto ciò comporta perplessità sulla effettiva capacità del governo di fare le riforme promesse. Solo sei mesi fa la maggioranza degli italiani (58%) dichiarava di credere comunque all’attuazione di queste ultime. Oggi, questa posizione è espressa dal 44%, mentre la gran parte degli intervistati (53%) si dice incredula sulla realizzazione. Anche in questo caso, lo scetticismo è presente, in misura minoritaria (19%), nell’elettorato di centrodestra e, in maggioranza (67%), tra gli indecisi.

Restano comunque diffuse le aspettative che qualcosa si realizzi. Esse riguardano tutte e cinque le tematiche proposte da Berlusconi, considerate nel loro complesso essenziali e urgenti. C’è tuttavia una graduatoria di priorità attribuita dagli italiani. Essa vede primeggiare la questione fiscale e l’attesa della riduzione delle tasse, già oggetto più volte del programma elettorale del centrodestra e ribadita dal presidente del Consiglio anche nelle sue ultime dichiarazioni. Seguono la riforma della giustizia, il Mezzogiorno e la sicurezza, mentre il federalismo fiscale, pur reputato importante, si colloca in una posizione di minore urgenza percepita dalla popolazione, specie tra i residenti al Sud. Insomma, gli italiani si mostrano fortemente scettici, ma, al tempo stesso, speranzosi che qualcosa si riesca a fare. E Berlusconi, che conosce bene la situazione essendo un cultore dei sondaggi, deve, per recuperare voti e popolarità, cercare di andare incontro alle loro attese.

di Renato Mannheimer

4 commenti su “Sondaggio sull’operato del Governo: Il consenso va giù al 30%”

  1. E’ LA LEGGE DEL KARMA = CAUSA-EFFETTO,IL GOVERNO HA OPERATO MOLTO MA MALE IN TUTTI I CAMPI, RICORDIAMOCI CHE SOTTO QUESTO ESECUTIVO HANNO SCIOPERATO PURE( oltre a tutti i soliti noti) GLI AMBASCIATORI/DIPLOMATICI ED I DIPENDENTI DEL MINN. ESTERI, UNA COSA MAI ACCADUTA NELLA STORIA UNITARIA!! LAVORO SANITA’ SUD SICUREZZA, E NON CI METTESSERO GLI ARRESTI AD I MALAVITOSI CHE SON MERITO DELLE FORZE DELL’ORDINE E DELLA VITUPERATA MAGISTRATURA, NONOSTANTE MANCHINO I FONDI PER IL CARBURATE ED I FOGLI A4 PER LE FOTOCOPIE..POI CON UNA MAGGIORANZA DI OLTRE 100 PARLAMENTARI DI DIFFERENZA NON RIESCONO CON FORZA A TENERSI IN PIEDI, E SON PIU’ LITIGIOSI DELL’UNIONE-ULIVO CHE ERA COMPOSTA DA DIVERSI PARTITI. DA ALTRO CANTO, CON DOVUTA ONESTA’ L’OPPOSIZIONE RAFFAZZONATA, E STRUTTURATA DA MOLTI “GALLETTI”, RISCHIA PERO ‘ DI FAR APPARIRE IL CAV.,COL SUO CESARISMO, IL MENO PEGGIO, E DUNQUE E’ PARADOSSALMENTE L’INIDRETTA MIGLIORE ALLEATA, LA POLIZZA SULLA VITA , (ricordiamoci il conflitto di interesse passato indenne coi governi Prodi) CONVERREBBE DIRE DELL’ENNESIMO ESECUTIVO INEFFICIENTE DELLA PSEUDO-DESTRA!

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  2. Questo governo ormai si mantiene solo perché Berlusconi ricatta i suoi deputati e i suoi <senatori, che aspirano ad un posto sicuro in lista, altrimenti non ci credono nemmeno più loro.
    I sondaggi lo dimostrano e dimostrano che ormai il Silvio nazionale non jha più ascendente sugli italiani. E' finito il suo ciclo. Giriamo pagina.

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  3. Berlusconi ormai è alla fine della sua corsa. Se è intelligente, come credo, si faccia da parte. Se invece fa prevalere il cesarismo allora diventerà pericoloso e rabbioso e prima di morire politicamente farà un’ecatombe.

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