Regionali in Campania. Il PD ha scelto: Dal “Campo largo” al “Campo minato” e al “Cortile stretto”. La Schlein dice no al terzo mandato per Vincenzo De Luca e sceglie Roberto Fico. Si cerca la terza via.
POLITICAdeMENTE
ROMA – Le Regionali in Campania si avvicinano e i movimenti che brigano per sostituire De Luca, negandogli il terzo mandato, vorrebbero accellerare e chiudere la partita. E proprio ieri da Pomigliano D’Arco, il leader del M5S Giuseppe Conte, in visita agli stabilimenti Stellantis non volendone parlare, ha parlato di candidati e delle prossime Regionali ma non facendo il nome di Fico ma chiarendo: «Di candidati non parlo, parlo sicuramente della necessità di offrire alla Campania un progetto serio, forte, credibile di governo, perché è una regione che, a partire anche da questo stabilimento e da tante altre realtà industriali, sono in fortissima difficoltà”. E quale sarebbe il “progetto serio”? Ovviamente quello suo avallato dal diniego del PD nazionale di candidare De Luca.
E neppure Roberto Fico, esponente di spicco del M5S, ne parla, infatti, nei giorni scorsi, ospite del programma Studio Mattina di Canale 9, si è intrattenuto sugli ultimi eventi che hanno portato il Movimento 5 Stelle alla Costituente rilasció una dichiarazioni nella quale, indipendentemente dal futuro del Movimento, nulla diceva della sua candidatura a Presidente della Regione Campania, sorretto da quel che resterebbe del PD senza De Luca e delle pattuglie minimali della sinistra estrema e da un M5S ridotto ai minimi elettorali.
“C’è un cambiamento profondo in atto. Dopo la sconfitta alle Europee volevamo dare voce a tutti gli iscritti al Movimento, ai simpatizzanti e agli attivisti, in modo da indicare anche un percorso di modifica di alcune regole interne e, quindi, abbiamo provato a mettere in discussione tutto e abbiamo votato per quattro giorni e questo è il risultato che avete tutti visto”. E su Grillo ha risposto: “Non ci siamo ancora sentiti. L’amicizia è una cosa scontata, ma qui c’è un fatto politico, una questione di politica. Al di là dell’affetto personale e di questi venti anni di stima, il punto resta sempre politico. Noi dobbiamo lavorare sulla politica e non sui rapporti personali. Noi dobbiamo provare ad andare avanti, lavorando sulla partecipazione e sui temi. Poi, le persone capiranno la bontà del progetto o meno”.
Sul cambio di nome, ha glissato, e ammise che «“Progressisti Indipendenti” non farebbe altro che confermare la vocazione a cambiare le cose. Pur ammettendo che: “Noi siamo il Movimento 5 Stelle”».
Ormai sono tutti progressisti, vuoi vedere che i conservatori sono gli elettori?
Una dichiarazione soft quella di Fico che si aggiunge a quella meno soft, con la quale egli, in altre circostanze e lontano dai microfoni, si candidava alla guida della coalizione del “Campo Largo” campano alle prossime elezioni regionali, atteso il rifiuto netto del PD Nazionale guidato da Elly Schlein sul Terzo Mandato del Governatore Vincenzo De Luca.
Altro che “Campo Largo”, semmai “Campo Minato”, quello allestito dal “nuovo” corso dei Dem
Strano, mentre il PD della Schlein rifiuta la candidatura a De Luca, la nuova costituente dei pentastellati (Progressisti Indipendenti) ha abolito il limite dei due mandati e di fatto da il via libera a Fico per la candidatura a Governatore della Campania. Tutto apposto, tutto normale. Per la Schlein e il PD Nazionale è una questione politica e di principio, ma anche per De Luca e il PD Campano è una “questione politica” e di principio, ma è soprattutto di autonomia, come spesso il Governatore ha sostenuto, una autonomia sorretta dai numeri.
Infatti, solo il 5 novembre scorso, con 34 voti favorevoli, un astenuto (Bruna Fiola) e 16 contrari, il Consiglio Regionale della Campania ha approvato il 3 mondato.
Una maggioranza schiacciante che include praticamente tutto il Partito Democratico e tutti gli alleati che alle ultime regionali avevano sostenuto ed eletto, con una maggioranza altrettanto “Bulgara” il Governatore uscente Vincenzo De Luca.
Praticamente dalle ultime regionali ad oggi, in termini numerici, non si è mosso nulla nel Centrosinistra, e quel così detto “Campo largo” al contrario di quello che è avvenuto a livello nazionale, è inesistente in Campania senza De Luca, il PD campano e i suoi alleati, fatto salvo qualche rappresentanza isolata all’interno del PD. Relativamente al M5S poi, si dimentica che è in grande difficoltà in questa fase sia per i rapporti interni che per gli scarsi risultati ottenuti alle ultime europee e regionali. Una realtà del tutto ignorata dalla Segretaria nazionale del PD Elly Schlein, la quale sia dal suo primo insediamento e sia nelle fasi successive, ha mostrato di avere un solo obiettivo: quello di far fuori lo scomodo Governatore De Luca; e da subito ha brigato per “isolarlo” e demolirne la sua posizione invocando un non bene identificato “rinnovamento“, dettato non dal fatto di cambiare passo, ma da una avversione verso De Luca, frutto, appunto, di una visione di un rinnovamento a tutti i costi ma ad excludendum.
“La seconda che hai detto” direbbe “Quelo” il personaggio di Corrado Guzzanti.
E sulla base di quel “desiderio” forzato ha impostato il suo percorso politico nazionale collezionando una serie di sconfitte nella ostinazione di realizzare il così detto “Campo largo” più simile ad “Campo minato” che ad una piattaforma programmatica che dovrebbe essere alla base di un’alleanza politica nella quale ci si “impone” con le proposte e non con i veti e laddove i leader si affermano per la loro capacità di aggregare più che dividere e “punire” o peggio ancora liberarsi di chi è contrario ai propri progetti, portati avanti con l’intenzione, dietro un finto rinnovamento, di volere solo sostituire il proprio nuovo con il vecchio.
Ricordando che le novità non non sono affatto il nuovo, applicato alle intenzioni della Schlein si sono da subito manifestate con il commissariamento del PD regionale, individuato il Comlissario liquidatore nell‘On. Misiani, il quale fin da subito si è insediato e sin da subito ha realizzato una palude intorno a se, eccezzion fatta del Sen. Sandro Ruotolo. e dalla sua poderosa “tristezza”. E nel tempo, quella “palude” si è sempre più identificata in quel “Campo minato” nel quale nessuno ha voluto entrarci se non con i tentativi disperati di individuare un candidato, uno qualsiasi, anche se inventato purché non sia De Luca. Di qui i vari tentativi di indicare Roberto Fico (ex Presidente della Camera dei Deputati) ora svincolato dal veto dei due mandati candidabile o il timido tentativo di coinvolgere il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Insomma tutti tranne che De Luca, e in quella ricerca il PD nazionale si è poco per volta isolato lasciando a De Luca lo scettro della difesa politica dell’autonomia del PD della Regione Campania e di qui del Mezzogiorno d’Italia, difesa fortificata dalle battaglie che il Governatore/sceriffo ha ingaggiato contro l’attuale Commissario europeo per i fondi PNRR Raffaele Fitto e il Governo Meloni, sui Fondi di Sviluppo e Coesione e sull’Autonomia Differenziata, temi che lo hanno caratterizzato come Leader e come punto di riferimento politico regionale e meridionale.
Intanto il “Campo Largo” che unirebbe quel che resta del PD, quello che avanza del M5S e forse di quache frangia dei verdi e della Sinistra, si restrince sempre più fino ad essere un “Cortile Stretto“, che si candida alle prossime Regionali a divenire, per buona pace della rinnovatrice Schlein, diventerà un “Campo Santo“, co la consegnuenza di consegnare la Regione al Centrodestra.
Ma non tutto è perduto, e così, gli strateghi del PD, come è successo con De Caro e Bonaccini che hanno usato il “paracadute” delle europee e sono approdati a Strasburgo, stanno cercando la terza via, fino a pensare di coinvolgere Piero De Luca nella Segreteria Nazionale del PD nel ruolo di Vice Segretario. Una strada impraticabile e per nulla presa in considerazione sia da Piero che da Vincenzo. Quest’ultimo è già in Campagna elettorale, invero, non ha mai smesso di stare in Campagna elettorale, e nemmeno si interessa chi saranno i suoi competitors. De Luca è un Panzer.
Napoli, 3 dicembre 2024