Il G7 Sviluppo Urbano Sostenibile presieduto dal Ministro Matteo Piantedosi: innovazione, inclusione e resilienza climatica al centro delle città del futuro. Si è concluso a Roma.
POLITICAdeMENTE
ROMA – Si conclude oggi il G7 Sviluppo Urbano Sostenibile presieduto dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e coordinato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri
“Città resilienti, net zero, circolari e non clima-alteranti, città giuste e inclusive, città digitali e intelligenti: sono i temi che abbiamo affrontato nel G7, consapevoli che una politica urbana integrata è la dimensione corretta per affrontare in modo sistematico e coordinato le sfide poste dalle tre transizioni globali.” Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno
Si è concluso oggi, presso Palazzo Altemps, a Roma, il vertice del G7 dedicato allo Sviluppo Urbano Sostenibile, presieduto dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con il coordinamento delle sessioni bilaterali da parte del Sottosegretario di Stato Wanda Ferro. Il confronto tra i ministri competenti dei paesi del G7 e le istituzioni internazionali coinvolte si sono focalizzati sulle politiche urbane da adottare per affrontare le sfide poste dalle transizioni ecologica, demografica e digitale.
Tra le personalità accolte a Palazzo Altemps dal Ministro Piantedosi e dal Sottosegretario di Stato Wanda Ferro, i ministri dei Paesi del G7, il Commissario europeo con delega specifica, i rappresentanti dell’OCSE, della Banca Europea per gli Investimenti e di Urban7, l’organismo di coordinamento delle città dei Paesi G7.
Durante il vertice, i ministri del G7 e i loro ospiti hanno avuto l’opportunità di discutere una serie di temi cruciali per il futuro delle città, quali l’adozione di pratiche innovative per la riduzione delle emissioni inquinanti, l’impiego di risorse energetiche rinnovabili e lo sviluppo di città più inclusive, orientate verso modelli di crescita sostenibile, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In questo contesto, l’OCSE ha presentato i risultati delle sue analisi sulle migliori pratiche in ambito di politiche urbane, offrendo una base per un confronto costruttivo tra le delegazioni.
A conclusione dei lavori la Dichiarazione della Presidenza Italiana, frutto del lavoro tra i Paesi membri, ha delineato le azioni congiunte future per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile, sintetizzando le principali sfide e gli impegni condivisi dal G7, punto di partenza per le future presidenze del G7, con un’attenzione particolare alla prossima Presidenza canadese del 2025.
“Abbiamo affrontato in continuità con le precedenti Presidenze, quella tedesca nel 2022 e quella giapponese nel 2023, i temi delle città resilienti, città net zero, città circolari e non clima-alteranti, città giuste e inclusive, città digitali e intelligenti. La Dichiarazione racchiude e sintetizza i principali impegni condivisi nell’ambito di ogni tematica affrontata, pur conservando una coerenza con quelle adottate negli anni precedenti, presenta diversi elementi di novità”, le parole del Ministro Piantedosi al termine del vertice del G7, che riferisce della necessità di “una politica urbana integrata è la dimensione corretta per affrontare in modo sistematico e coordinato le sfide poste dalle tre transizioni globali”.
Il gruppo di lavoro G7 Urban, quest’anno sotto la Presidenza italiana e coordinato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, grazie all’esperienza del Dipartimento nella programmazione di piani e strategie urbane nell’ambito della politica di coesione europea e nazionale, e al suo impegno nel lavoro preparatorio per l’elaborazione di politiche innovative, ha esaminato le politiche nazionali sullo sviluppo urbano, discutendo le modalità con cui i diversi paesi affrontano le sfide del cambiamento climatico, dell’economia circolare, della mobilità sostenibile, nonché dell’edilizia e dell’inclusione abitativa.
“Abbiamo evidenziato le priorità d’azione che riteniamo necessarie e più idonee per rispondere alle sfide che la transizione ecologica, i cambiamenti sociodemografici e la rivoluzione digitale ci stanno imponendo. Tra i temi di maggior interesse l’uso sostenibile delle risorse scarse, la riqualificazione energetica nelle aree urbane, la questione dell’abitare, intesa come diritto alla casa, la cultura come strumento di sviluppo economico e integrazione sociale, la pianificazione e gestione delle smart city, e con esse il tema dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme per la gestione dei dati, conclude il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Per questo, abbiamo ritenuto significativo chiudere con un impegno ad attivare, individuandole, delle possibili azioni comuni. Si tratta di un primo impegno concreto ad andare oltre le affermazioni di principio. Si riconosce come i nostri 7 paesi sperimentino sfide comuni, ma offrano spesso risposte diverse, legate alle specificità locali”.