Polito: Il momento è difficile, occorre un “tavolo” di confronto per affrontare e risolvere senza pregiudizi l’attuale crisi.
E’ più utile analizzare lo stato della crisi finanziaria e i suoi effetti sulle attività gestionali dell’Ente, piuttosto che denunciarne solo gli aspetti finali.
EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente Comunicato Stampa dell’UdC a firma del suo Commissario Paolo Polito, il quale rispetto a questo clima incandescente fatto di di accuse e contro accuse, lancia un invito alla distensione e al dialogo, ancorché ad evitare polemiche e cercare ognuno per la sua parte di risolvere il problema più che denunciarlo.
In effetti il pericolo di un dissesto economico e finanziario del Comune di Eboli, coinvolge trasversalmente un poco tutta la classe politica cittadina, e coinvolge varie amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi anni, tutte di sinistra o centro-sinistra.
I danni di oggi insomma, sono figli di ieri e dell’altro ieri, e con tutti i passaggi che ci sono stati dalla destra alla sinistra e viceversa effettivamente sono pochi, dal punto di vista individuale i consiglieri comunali che se ne possono chiamare fuori. La vertenza Mazzitelli, il Caso Arance sono emblematici, rispetto al coinvolgimento di più amministrazioni, così come la vicenda della vertenza sulle aree industriali, parlando dei debiti ormai certi. Cosa diversa sono invece i crediti che alcune società avanzano e che hanno ancora un rapporto con l’Amministrazione, e che possono essere regolati in corso d’opera, ma anche questi, comunque, contribuiscono alla incertezza finanziaria dell’Ente.
Il richiamo di Polito ad una maggiore responsabilità è sicuramente il migliore intervento in tutto questo bailamme, tende ad abbassare i toni ma senza per questo rinunciare alla critica e senza sottrarsi alle responsabilità. Responsabilità che ricadono in primo luogo su chi amministra e sulle scelte che questi prendono, ma non esclude le responsabilità delle opposizioni, che probabilmente non sanno contribuire con la loro azione a essere convincenti e modificare il corso delle cose.
Polito per questo fa una grande apertura, proponendo un “tavolo” di confronto per affrontare e risolvere senza pregiudizi il momento difficile che attraversa il Comune e per esso ila Città e i cittadini ebolitani. Un tavolo che consenta di trovare una strada che consente il superamento della crisi.
In effetti il Commissario cittadino e l’UdC per queste sue aperture verso l’Amministrazione, si è attirato gli strali del PdL e del Centro-destra in generale, e gli strali di una parte del PD, specie nel momento in cui in consiglio Comunale i due Consiglieri dell’UdC Pierino Infante ed Emilio Masala si astennero sul Bilancio. Quella circostanza fu il fuoco di sbarramento verso l’UDC, scatenando un putiferio prima e dopo quel voto, lasciando intendere ci fossero accordi già conclusi all’insaputa di tutti, per evitare ogni dialogo e magari far precipitare le cose, così come poi è avvenuto.
L’apertura politica di oggi è uguale a quella di ieri e si riconduce solo alla responsabilità, e se dovesse poi sfociare in altro, purché sia indirizzata verso atti trasparenti e lineari non è scandaloso. Noi staremo quì per vederne gli sviluppi.
……………… … ……………..
Comunicato stampa
Avremmo preferito un atteggiamento di maggiore responsabilità di tutta la classe politica e, in primis, da parte dei candidati alla carica di Sindaco di Eboli.
Sarebbe stato, forse, più utile analizzare lo stato della crisi finanziaria e i suoi effetti sulle attività gestionali dell’Ente.
Invece, da una parte ci si dimena nella ricerca delle cause che hanno determinato questa crisi (con il rischio che il naturale rimbalzo di accuse esasperi il tono della polemica) e dall’altra si contesta – il più delle volte pretestuosamente – anche la più semplice proposta.
E’ deprimente sentire il quotidiano richiamo alle dimissioni del Sindaco o di qualche Assessore, ed è imbarazzante che questa richiesta sia formulata, quasi coralmente, proprio da coloro che sono stati candidati alla massima carica istituzionale.
Il fatto è che l’uva resta acerba, ma la volpe ha perso la sua proverbiale furbizia!
Ecco il sorgere spontaneo di qualche domanda:
Che cosa avremmo fatto “noi” o avrebbero fatto “altri” per affrontare e tentare di risolvere una situazione oggettivamente critica?
Perché non si lavora a un tavolo di confronto con l’obiettivo di trovare una strada condivisa per il superamento dello stato di crisi?
Perché non prevale l’atteggiamento del “buon padre di famiglia” e, a maniche rimboccate, ci si adopera nell’esclusivo interesse della comunità?
Nello stesso tempo si può, anzi si deve, leggere nel passato per comprendere la genesi di certi eventi, ma con l’unico scopo di evitare – per il futuro – di ripetere gli stessi errori, non certo per intorbidare le acque di una malconcia politica.
Le acque torbide, è noto, nascondono meglio le impurità e le inefficienze.
La vera Politica è fatta di cose chiare e semplici, non di anatemi e oscurità.
La buona Politica difende le Istituzioni, non le delegittima.
Paolo Polito
Commissario cittadino
Unione di Centro
Eboli 8 ottobre 2010