REGIONALI IN LIGURIA. BACCI VINCE DI PELO MA IL PD È IL PRIMO PARTITO

In Liguria dopo il disatro Toti, l’affluenza al voto crolla al 46%, e Bucci con il Centrodestra vince di misura, grazie agli eredi Scaiola e ai veti nel Campo largo, ma il PD è il primo partito: La vittoria di Pirro.

Marco-Bucci-Andrea-Orlando

POLITICAdeMENTE

GENOVA – Le urne si sono chiuse e si riaprono le polemiche. Il nuovo presidente della giunta Regionale della Liguria è Marco Bucci. La differenza: Solo 8.424 voti. Vince il Centrodestra di un pelo ma il PD è il primo partito. Con una affluenza del 46%, in netto calo rispetto al 2020 si conferma il progressivo allontanamento degli elettori dalle urne, un trend inesorabile, ma che sembra non preoccupare per nulla i vari leader dei Partiti. È convinzione corrente che chiunque sia al comando di un Comune, di una Provincia, di una Regione, di un Governo, non cambia niente, ma proprio niente: Le tasse aumentano, il deficit di bilacio anche, gli stipendi e le pensioni sempre più miserevoli, (dal prossimo gennaio aumenteranno mediamente di 12 euro circa. Che champagnoni) gli investimenti per Scuola, Servizi, Trasporti, per la Sanità. Non ne parliamo proprio, per questultima gli investimenti si sono ridotti del 2% rispetto a prima di Meloni. Non parliamo poi dei nemici: i primi sono quelli di colore, i secondi sono i Magistrati, ma solo quelli così detti politicizzati, Mantovani, Nordio e altri non c’entrano, il Sud buono solo per i voti ma non per il resto tanto è che Calderoli, il genio delle “porcate” subito ha fatto una Legge per finirlo. Il Governo Meloni fa scuola, infatti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dall’opposizione sembrava volessero smantellare tutto a colpi di “Fascio”: Le parentopoli, l’amicchettismo, i privilegi, le Banche, e non parliamo dell’Europa, poi una volta al Governo addirittura si “slingua” e si approva l’Agenda Draghi. Insomma fregato i voti, poi si fa uguale.

Ma i conti tornano sempre, e così, sondaggi taroccati a parte, quelli che ci propinano un giorno si e un altro pure per condizionare gli elettori che ancora si fanno abbindolare ecco che poi si va al voto e si scopre il resto. E quale è questo resto? Che in Liguria il Centrodestra minoranza nel Paese vince per un pelo le elezioni. E tra i partiti di centrodestra la Lega ha tenuto l’8,5%), Fratelli d’Italia il 15%, dopo aver sfiorato il 27% alle Europee e di Forza Italia all’8%, e si capisce che a vincere è stato un poco Marco Bucci e l’altro poco gli eredi Scajola.

Va da se che al circa 28.5% del Partito Democratico, che diventa il primo Partito doppiando di fatto FdI (15%), stride lo scarsissimo risultato del M5S (4.5%) vero e proprio responsabile della mancata rimonta di Orlando, sia per aver posto il veto su Renzi e i suoi e sia perché non controlla i propri consensi, tra l’altro in caduta libera. Un Partito-non Partito che ormai ha concluso il suo “matrimonio” con la protesta degli italiani e chi ancora non se ne è accorto è solo il PD, che continua a corrergli dietro finanche pensando di cedergli il candidato Governatore della Campania al M5S: Un vero e proprio suicidio per i DEM, tanto è che Orlando pur avendo fatto il possibile ha pagato le “difficoltà del” Campo largo”: Un campo minato fatto di veti, tranelli, imboscate e soprattutto di vuoto politico. E non si capisce perché mai il PD, unico vero Partito nel firmamento politico e parlamentare, di volta in volta si fa condizionare da chi poi si finisce di scoprire che non rappresentano niente se non gruppi di persone che temporaneamente si trovano insieme e a capo di quei pseudo partiti, di volta in volta prigionieri dei propri “padroni”, e gira e rigira dalle vittorie certe si passa alle sconfitte altrettanto certe

Suicidio che trova in Vincenzo De Luca un accanito oppositore, ritenendo possa vincere, una volta ottenuto il terzo mandato e per questo i suoi stanno accellerando sull’iter. Hanno presentato la Legge e si discuterà il 5 novembre pv, nonostante le proteste delle opposizioni, che, pensando di frenare la corsa alla Legge che consentirà a De Luca di candidarsi per la terza volta, Nappi e Muscará hanno presentato una mozione di sfiducia.

Genova, 29 ottobre 2024

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