“Eboli Responsabile” con Michele Mondelli e Damiano Capaccio, rispettivamente Coordinatore cittadino e Capogruppo Consiliare, chiede da subito un processo partecipato per il verde urbano.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – Il recente taglio dei tre pini storici nel Rione della Pace, avvenuto durante i lavori di riqualificazione, ha scosso profondamente la cittadinanza. Oltre alla triste perdita degli alberi, questi lavori portano con sé ulteriori criticità: la scelta di utilizzare per i marciapiedi una pavimentazione in betonelle, un materiale ormai vecchio e superato, solleva dubbi sulla visione futura dell’area. – scrivono in una nota stampa Michele Mondelli e Damiano Capaccio, rispettivamente Coordinatore cittadino e Capogruppo Consiliare di “Eboli Responsabile” – A questo si aggiungono i dislivelli evidenti nei marciapiedi stessi e la mancanza di requisiti di accessibilità, un aspetto essenziale per garantire una città davvero inclusiva e fruibile da tutti.
Nonostante le assicurazioni ricevute dall’amministrazione sulla tutela di questi alberi, ciò che si temeva si è purtroppo verificato. Un gesto deplorevole che non solo tradisce la fiducia dei cittadini, ma evidenzia ancora una volta la mancanza di attenzione e rispetto per il nostro patrimonio verde. A questo punto c’è da attendersi che anche gli altri pini presenti nell’area dei lavori saranno tagliati, così come pare guardando il progetto esecutivo.
Questo episodio rappresenta solo una parte di un problema più ampio. Dagli incontri e dai documenti relativi al nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) emerge un quadro preoccupante: lo sviluppo futuro della città sembra orientato verso la conservazione di politiche urbanistiche concentrate sulla creazione di nuove volumetrie, trascurando la necessità di preservare e incrementare le aree verdi e la creazione di un grande parco verde urbano.
Inoltre, il regolamento del verde comunale, vecchio di venti anni, necessita di una profonda revisione e attualizzazione per rispondere alle esigenze attuali della comunità e dell’ambiente.
A tutto ciò si aggiunge una domanda urgente: dove sono gli alberi che la città è obbligata a piantare per ogni nuovo nato o adottato, come previsto dalla legge? È passato ormai un anno da quando abbiamo interrogato l’assessore competente e il sindaco su questo tema, ma purtroppo nulla è cambiato.
È necessario che l’amministrazione dia risposte concrete e rispettose del futuro dei nostri cittadini. Chiediamo che si apra adesso, in maniera urgente e con tappe definite, un processo partecipato che coinvolga attivamente la cittadinanza.
Gli ebolitani chiedono, e devono essere ascoltati: vogliono una città più verde.
– concludono Michele Mondelli e Damiano Capaccio, rispettivamente Coordinatore cittadino e Capogruppo Consiliare di “Eboli Responsabile” – C’è ancora tempo per correggere il PUC e rivedere i progetti delle opere in corso, ma bisogna agire subito. Solo attraverso una strategia chiara e partecipata è possibile attuare una reale politica di visione per il futuro della nostra città.
Eboli, 17 ottobre 2024