EBOLI. UN’ALTRA CONDANNA PER IL COMUNE: DEVE RISARCISCE CARIELLO E I SUOI

Centro Polivalente-Casa del Pellegrino. La Corte dei Conti assolve in Appello l’ex sindaco Massimo Cariello, la sua Giunta e i Consiglieri di maggioranza. Le spese circa 30mila euro a carico del Comune di Eboli.

Centro Polifunzionale-Massimo Cariello 1

POLITICAdeMENTE

EBOLI – “Accett’ ru cumpar’ talia u fierr“, verrebbe da dire, leggendo il giudizio di appello in materia di responsabilità iscritto al n. 60335 del registro di segreteria, proposto dal Procuratore regionale della Corte dei Conti per la Campania, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale d’Appello composta dai magistrati: Massimo Lasalvia Presidente; Fabio Gaetano Galeffi Consigliere relatore; Aurelio Laino Consigliere; Donatella Scandurra Consigliere; Giuseppina Mignemi Consigliere; che ha pronunciato la Sentenza con la solita docitura “P.Q.M.” dichiara in parte inammissibile e per il resto respinge l’appello iscritto al n. 60335 del registro di segreteria, proposto dalla Procura regionale della Corte dei conti per la Campania, conferma l’impugnata sentenza e liquida le spese di lite in favore di :

Cariello Massimo, rappresentato dall’avv. Feliciana Ferrentino, in euro 8.500 (ottomilacinquecento/00);
Vecchio Fausto, Sgritta Gianmaria, Domini Mario, Rosamilia Filomena, Masala Emilio, Altieri Rosa, Merola Pierluigi e La Brocca Giuseppe, rappresentati dall’avv. Stefania Vecchio, in euro 8.000,00 (ottomila/00), e per gli appellati in favore dell’avv. Stefania Vecchio, antistataria;
Guarracino Luigi, rappresentato dall’avv. Arturo Vassallo, in euro 2.700,00 (duemilasettecento/00), e per l’appellato in favore dell’avv. Arturo Vassallo, antistatario;
Marchesano Vincenzo, rappresentato dall’avv. Vitantonio Marchesano, in euro 1.800,00 (milleottocento/00);
Di Benedetto Cosimo Pio e di Lamonica Angela, rappresentati dagli avv.ti Antonio Scuderi e Giuseppe D’Amico, in euro 3.500,00 (tremilacinquecento/00).

Senza entrare nel merito del procedimento e sempre bocciando quel progetto che invero il Comune di Eboli non ne aveva proprio bisogno e tra l’altro, non abbiamo mai saputo da qualche perizia, se a causa di quei lavori si procuró il crollo delle mura di cinta di fattura medioevale, e che a causa di quel crollo ancora oggi abbiamo in bella vista tutto l’apparato di difesa a supporto del costone, sperando col tempo non si aggravi e comprometta la struttura delle Torri e del Castello Colonna stesso. Ebbene sempre per quel Complesso Polifunzionale, meglio definito come “Casa del Pellegrino“, sono stati spesi oltre 5milioni di euro, senza che se ne avvertisse il minimo bisogno, funzionale solo al Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano (pre 3 o 4 giorni all’anno visto che è quasi sempre chiuso tranne il sabato sera e la domenica), e alle volontà del compianto Monsignor Don Enzo Caponigro, ispiratore del Progetto, indicatore del progettista e sostenitore in vece del Comune del finanziamento, per quei 3 o 4 giorni all’anno.

Entrando invece nel merito e pensando a quel proverbio “Accett’ ru cumpar’ talia u fierr“, viene da dire che i soldi che il Comune deve pagare (circa 30mila euro) come quelli costretti a spendere per l’Ing. Cosimo Polito potevano non spendersi se ci si fosse impegnati un poco di più per risolverli. Il primo caso tutto in capo alle opposizioni che spesso anziché fare una opposizione dura ma forbita e competente, insomma autorevole, seguendo i propri limiti e il proprio ego e il proprio livore, invoca l’intervento della Magistratura (Procura della Repubblica) della Magistratura contabile (Corte dei Conti) immaginando gli scenari più torbidi e poi semmai indirizzando indagini e percorsi giudiziari fino poi coinvolgere l’Ente nel costitiirsi Parte Civile fino poi a pagarne le conseguenze. Il secondo caso invece in capo ai funzionari e ai politici-amministratori che “perseguono” la via della “punizione” e peggio magari per dare un esempio. Ci chiediamo se quei soldi per Polito e per Cariello e i suoi li avesse dovuti cacciare chi ha indirizzato dall’opposozione il Giudizio, avrebbe perseguito quella strada? Ecco l'”Accett’ ru cumpar’ talia u fierr“.

Eboli, 11 ottobre 2024

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