FIUME SARNO. TRA MORTI E PATOLOGIE LA REGIONE GIRA LA TESTA. IL SINDACO DI SCAFATI ALIBERTI: NOI PRONTI A CHIEDERE LE SDO A TUTTI GLI OSPEDALI DELLA CAMPANIA.
POLITICAdeMENTE
SCAFATI – «Da Sindaco della Città di Scafati, ma prima ancora da cittadino e da medico resto interdetto dalle dichiarazioni del vicepresidente della regione Fulvio Bonavitacola sulle responsabilità e sulle competenze del presidente Vincenzo De Luca sugli allagamenti e sull’inquinamento del fiume Sarno. – scrive in una nota il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti – Davanti a dati scientifici inconfutabili sui quali spero interverrà, come promesso, anche il ministero dell’ambiente attraverso l’Ispra, davanti a dati scientifici confermati anche dalla stessa regione attraverso l’ARPAC, ma soprattutto dal professore Giordano che abbiamo coinvolto come Comune di Scafati, questo atteggiamento di superficialità, inaudito ci deve far riflettere.
I metalli cancerogeni, gli idrocarburi e le sostanze ritrovate nelle acque del fiume Sarno ed in particolare dei suoi affluenti e dei suoi canali, pubblicati su nostra iniziativa, sono una chiara responsabilità in capo alla regione Campania. – prosegue il Primo Cittadino di Scafati – Senza le infrastrutture, cosa che fu ribadita nel 94 anche dal governo di Dini che ci identificò come area ad alto rischio Ambientale, mai riusciremo a risolvere il problema degli allagamenti e del disinquinamento.
È scritto in quel decreto del ministro di allora per cui i ritardi che continuano ad essere sempre più evidenti rispetto, alle opere da realizzarsi per il dragaggio e per il completamento della rete fognaria, non fanno altro che aumentare sempre di più il rischio di possibili patologie neoplastiche, dismetaboliche e non solo che ormai sono cose evidenti rispetto alle quali non possiamo girare la faccia dall’altra parte. – aggiunge Aliberti – Se la Regione vuole nascondersi dietro i dati che non esistono, come il registro dei tumori per esempio, per non assumersi la responsabilità di tanti malati e di tante patologie le cui cause sono da addebitare alla sciatteria con cui ormai da nove anni stanno gestendo la rifunzionalizzazione idrica ed il processo di disinquinamento, saremo noi a dimostrare, spero sotto la guida del professore Giordano che esiste una connessione tra fiume Sarno e morti e patologie che qui hanno una frequenza che non esiste in nessuna parte d’Italia.
Saremo noi a dimostrare che a Scafati così come nella valle del Sarno e nelle parti attraversate dal fiume vi è gente che muore o che viene ricoverata per patologie che hanno una maggiore frequenza sulla quale c’è una responsabilità di chi oggi gestisce il livello di competenza delle acque e dei fiumi. – aggiunge ancora il Sindaco Aliberti – Saremo noi a chiedere al ministero della sanità le SDO a tutti gli ospedali della Campania per capire quali sono le patologie per le quali si entra o si esce da morti dai nosocomi di questa regione. Il nascondimento dei dati del registro dei tumori non ci fermerà rispetto a chi ancora una volta, anche nell’ultima audizione, quasi per darci la “caramella” promette di dragare nel mese di novembre 2 km del Rio Squazzatorio.
Mi dispiace per quei consiglieri regionali che pur di darsi un ruolo pensano di aver ottenuto il miracolo della moltiplicazione dei pesci e non riescono invece a capire che ciò che dovrebbe essere realizzato domani bisognava già realizzarlo ieri e che rinviare ancora le opere al 2025 Significa soffrire non solo per gli allagamenti ma anche per le patologie, per le morti che ormai è certo derivano per tanti casi dalla presenza dei metalli appartenenti alla classe HP7, agli idrocarburi ed altre sostanze fortemente inquinanti che passano nel cuore della città di Scafati ma anche di tanti insediamenti abitativi di 39 comuni e tre province. – conclude il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti – Credo che rispetto a tutto questo, come ho avuto già modo di scrivere alle istituzioni, ognuno è chiamato a svolgere il proprio ruolo se davvero vogliamo il bene di questo territorio e della gente che vive in queste terre che ormai abbiamo certezza non sono meno della terra dei fuochi per la superficialità di una classe dirigente che non è capace neanche di assumersi le proprie responsabilità sui ritardi di opere che erano state avviate più di un decennio fa».
Scafati, 21 settembre 2024