Al 30 settembre scadeva il termine per deliberare in Consiglio la “verifica degli equilibri di bilancio” e il “riconoscimento dei debiti fuori bilancio”.
I tempi di Melchionda non corrispondono a quello delle Leggi dello Stato. Intervenga il Prefetto per la convocazione e la nomina di un commissario ad acta.
EBOLI – Irrompe un altro problema per l’Amministrazione Melchionda, quello di non aver provveduto a convocare e conseguentemente deliberare in Consiglio Comunale la “verifica degli equilibri di bilancio” e il “riconoscimento dei debiti fuori bilancio“. Atto che fa riferimento all’articolo 194 del Testo Unico degli Enti Locali, sicuramente perentorio che comporterebbe in caso di inottemperanza allo scioglimento del Consiglio Comunale.
Sinistra Ecologia e Libertà con il suo Leader, sottolinea che: “Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010, precipitando nel ridicolo, è stato approvato ad agosto, con un Sindaco che è venuto in Consiglio con una grandissima “faccia di bronzo” a parlare di programmazione (Noi chiederemo, a fine ottobre, di sapere come va la “programmazione” melchiondiana)”.
Il 30 settembre era il termine fissato dalla legge perché il Sindaco sarebbe dovuto andare in Consiglio Comunale per le delibere relative alla “verifica degli equilibri di bilancio” ed al “riconoscimento dei debiti fuori bilancio”.
In effetti, – sottolinea SEL e Rosania – l’articolo 194 del Testo Unico degli Enti Locali, al comma 2, recita: “Con periodicità stabilita dal regolamento di contabilità dell’Ente Locale, e comunque almeno una volta entro il 30 settembre di ciascun anno, l’organo consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede l’organo consiliare dà atto del permanere degli equilibri generali di bilancio”.
E’ un atto obbligatorio, con termine perentorio, la cui mancata adozione comporta lo scioglimento del Consiglio.
“Ora – dice Gerardo Rosania – francamente, che questa amministrazione vada a casa, lo riteniamo un bene per la città, vista la sua sostanziale inutilità.
Basta girare per la città per acquisire un dato: i cittadini si interrogano sul se Eboli abbia o meno un sindaco ed una amministrazione, visto che fino ad ora della loro presenza non se ne è accorto nessuno (tranne gli “amici degli amici”).
Ma noi saremmo curiosi di sentire l’Amministrazione venire a relazionare in Consiglio sullo stato di attuazione dei programmi (la domanda che dovremmo rivolgere a questi signori e’ molto semplice: “ma di che state parlando?”).
Ma non sappiamo se avremo questo “onore”, visto che per Melchionda & C. i tempi fissati dalla legge non valgono per la città di Eboli.
E infatti questo adempimento obbligatorio per il Consiglio non solo non è stato fatto entro il 30 settembre (come prevede la legge che vale per tutta l’Italia, tranne che per Eboli), ma il Consiglio non è stato neanche convocato.
In compenso – continua il leader di Sinistra Ecologia e Libertà – si discute sul conferimento della cittadinanza Ebolitana ad un ex Ministro Luigi Mazzella diventato famoso per aver partecipato a qualche cena con Berlusconi in difesa del “lodo Alfano“.
Della cittadinanza a Saviano, chiesta dalla scorsa legislatura, nessuna traccia. La camorra continua a colpire; sotto i suoi colpi cadono cittadini, sindaci e operatori economici; il malaffare continua ad imperare in questa regione, dal ciclo dei rifiuti all’abusivismo edilizio.
Qualche voce isolata si solleva a denunciare e si rassegna a vivere una vita d’inferno sotto scorta, ma per il Comune di Eboli è meglio riconoscere la cittadinanza ad attrici ed ex ministri.
Se poi qualcuno di quelle voci isolate viene messe a tacere, come è successo per Angelo Vassallo, state sicuri: il Comune di Eboli farà il manifesto a lutto e manderà il gonfalone ai funerali”.
Infine Gerardo Rosania rivolgendosi al Prefetto di Salerno Marchione: “chiede di avviare la procedura prevista dall’art.141, comma 2, del T.U.E.L., che prevede la diffida al Consiglio ad adempiere entro non più di 20 giorni e poi la nomina del commissario ad acta ed il contemporaneo avvio della procedura di scioglimento.
Noi siamo convinti che le leggi italiane valgono anche nella Città’ di Eboli e ci batteremo per questo”.
Il Consiglio Comunale si deve sciogliere. Chi ha detto “Nell’acido!”.