PNRR CON FRENO. SPESI SOLO 9 MILIARDI NEL 2024

PNRR CON IL “FRENO A MANO TIRATO”, APPENA 9 MILIARDI SPESI NEL 2024. FEDERCEPICOSTRUZIONI: “MANCA LA SPINTA DEL SUPERBONUS”.

Antonio Lombardi

POLITICAdeMENTE

ROMA / SALERNO – La nuova relazione semestrale sullo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentata ieri dal ministro per gli Affari europei le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in cabina di regia, se da un lato conferma le preoccupazioni su rallentamenti e ritardi nell’attuazione degli interventi, dall’altro trascura un ulteriore dato che condizionerà sicuramente i prossimi rilevamenti: il 92% dei fondi già spesi per gli investimenti Pnrr (dati Openpolis), sono per l’ecobonus.

Solo in tale misura il meccanismo di spesa – che ha coinvolto privati e imprese, e non la pubblica amministrazione – si è rivelato sollecito e immediatamente cantierabile, laddove invece per tutte le altre misure si registrano gli atavici ed ormai cronici rallentamenti e ritardi.

“Dall’inizio dell’anno – commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardisono stati spesi 9,4 miliardi di euro e la spesa complessiva rispetto al 2023 è passata da circa 42 a 51,36 miliardi di euro, a fronte dell’85% di risorse complessivamente assegnate, pari a 164,79 miliardi. Non è sicuramente un dato confortante, che allarma ancor di più scendendo nel merito della spesa di ciascuna delle 31 misure: emerge che, al netto della misura di sostegno al Superbonus, per tutte le altre misure i ritardi sono notevoli”. 

Pur fermandosi all’analisi delle prime dieci misure del Pnrr –quelle, cioè, che registrano le migliori performance di spesa – emerge la seguente situazione:

Misura Spesa sostenuta Spesa da sostenere % Spesa al 31.12.2023
Rafforzamento dell’Ecobonus per l’efficienza energetica     13.950.000.000,00 €      13.950.000.000,00 €  100,0%
Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche           197.029.261,00 €            682.970.739,00 €  28,8%
Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico           238.414.101,00 €            961.585.899,00 €  24,8%
Costruzione di nuove scuole mediante la sostituzione di edifici           180.390.183,00 €            825.608.936,00 €  21,8%
Potenziamento del parco ferroviario regionale per il trasporto pubblico con treni a zero emissioni e servizio universale           126.232.213,00 €            835.767.787,00 €  15,1%
Costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili dell’amministrazione della giustizia             31.295.499,00 €            380.443.501,00 €  8,2%
Sviluppo del trasporto rapido di massa (metropolitana, tram, autobus)           208.006.364,00 €        3.391.993.636,00 €  6,1%
Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico             98.755.868,00 €        1.901.244.132,00 €  5,2%
Potenziamento del parco autobus regionale per il trasporto pubblico con autobus a pianale ribassato a zero emissioni             77.525.891,00 €        2.337.474.109,00 €  3,3%
Rafforzamento smart grid             33.698.858,00 €        3.576.301.142,00 €  0,9%
Elaborazione Centro Studi Federcepicostruzioni su dati Openpolis/Governo

Al 31 dicembre scorso – è il commento del presidente di Federcepicostruzioni – degli oltre 41 miliardi da spendere, il 37%, pari a circa 15 miliardi, risulta quasi interamente confluito nell’ecobonus: unica misura che risulta aver impegnato e speso per intero le risorse a disposizione. Tutte le altre misure hanno in media quasi il 75% dei fondi ancora da spendere”.

“L’ecobonus ha garantito un tempestivo impiego delle risorse – conclude il presidente Antonio Lombardiperché attivava direttamente gli investimenti. Per tutte le altre misure, che necessitano di affidamenti, gare e quindi di inevitabili lungaggini burocratiche e procedurali, la situazione è estremamente più problematica. È forte il timore che già nel monitoraggio a consuntivo del 2024, emerga un trend molto più realistico, non drogato dai dati di spesa dell’Ecobonus. L’attivazione delle procedure e l’assegnazione delle risorse non rappresenta affatto garanzia di avvio delle opere e di apertura dei cantieri. È importante che il Governo attui un monitoraggio rigoroso sui fattori ostativi, che sono poi quelli storici che condizionano la vita e l’economia del Paese, e li affronti in maniera tempestiva, incisiva ed efficace”.

Roma/Salerno, 23 luglio 2024

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