La rimozione di Violante è un atto “muscolare” di assoggettazione politica.
Il PdL è un Partito verticistico, brucia la sua classe dirigente, senza linea politica, attraversato da scontri di potere interni da far rabbrividire e che gira intorno a uomini del momento.
EBOLI – Ormai è diventata una telenovelas questo PdL. Invece di fare opposizione e svolgere un ruolo che gli elettori gli hanno assegnato si scornano a vicenda. E’ finita a stracci in faccia la contrapposizione tra i quattro Consiglieri che a loro volta rappresentano tre gruppi, e senza nessun ritegno, si sta andando anche oltre il politico su offese personali.
Il PdL ormai è sotto la luce di riflettori che implacabilmente non lasciano nessuna zona d’ombra, e appare in tutta la sua drammatica realtà una “veleniera”, confermando i tratti di un partito che non riesce, non vuole o non sa darsi una classe dirigente che sia riconoscibile dai suoi elettori.
Quattro Consiglieri Comunali tre posizioni diverse, oltre ad altre che vi sono ma che non hanno rappresentanza consiliare e quindi hanno voce minore, rispetto alle regole di questo Partito. Posizioni che hanno reso l’opposizione inconsistente, dispersiva e ininfluente.
Le accuse ormai hanno assunto livelli inaccettabili, anche per chi non li ha votati, sono ascrivibili agli errori di base di un Partito che vuole regolare i suoi rapporti di rappresentanza a suon di nomine verticistiche e che ha una avversione verso sistemi di rappresentanza democratica come un Congresso. Questo “errore originale” ha bruciato una serie di uomini e donne che nel corso di questi 16 anni si sono avvicinati al Partito di Berlusconi (Forza Italia o PdL che sia), proprio per questo modo di reclutare , di affidare, di nominare persone, che nulla avevano a che fare con la politica e nulla con le regole, che di volta in volta si dava, per dare anche all’esterno una parvenza di democrazia.
Basta fare una scorsa nelle cronache politiche, sia quelle cittadine che provinciali, per confermare queste considerazioni. E’ avvenuto ieri per Fabrizio Violante, l’altro ieri con le candidature a Sindaco di Vito Busillo, l’altro ieri ancora per quella di Fausto Vecchio, oggi con la nomina di Franco Cardiello a commissario, seguendo un copione che vede altre lotte verticistiche di affermazione di gruppi di poteri a loro volta anche essi nominati. Una sorta di domino, che ora cade su Violante e domani sicuramente di chi sarà il turno.
E dove è la politica in tutto questo?
I due comunicati stampa di Lazzaro Lenza e Vito Busillo da una parte, di Violante dall’altra, indicano fatti e non politica, le dichiarazioni di Fausto Vecchio, quelle di Franco Cardiello, parlano di veleno, sono astiose, arroganti, ma non hanno tratti politici. Fatti che non si intrecciano minimamente con posizioni politiche se non quelle di un collegamento ad altri fatti ed altri scontri “superiori” tra il Ministro Mara Carfagna e il presidente della Provincia Edmondo Cirielli.
Un botta e risposta che mette a nudo tutta la vacuità politica, che certo non può essere addebitabile ai nuovi e giovani ingressi politici, come Damiano Cardiello, Carmine Busillo, i giovani di Giovane Italia, lo stesso Violante, tra l’altro tutti senza esperienza politica se non quella di riconoscere in loro, la genuinità dell’impegno confermata, come nel caso di Violante, da una nomina, per comprendere i comportamenti dei più rispetto agli schemi di questo Partito e per poter dare dei giudizi.
Senza entrare nel merito commissariamento di Violante, e in quello procedurale e senza voler giudicare se è il coordinatore nazionale che ha nominato Violante debba essere lo stesso che lo deve sfiduciare, o se può intervenire con sfiducia il Coordinatore provinciale, una cosa è certa che è venuto a mancare un rapporto di reciproca fiducia e solo per questo dovrebbe essere lo stesso Violante a trarne le conclusioni e magari fare un passo indietro, chiudendo questa vicenda che è solo regolata da un rapporto “muscolare”.
Rapporto “muscolare” che è rispondente al nuovo corso della “linea politica muscolare”, introdotta a Salerno dal Edmondo Cirielli, a Roma da Silvio Berlusconi, la stessa che ha “cacciato” Gianfranco Fini dal PdL, o Gerardo Motta a Battipaglia, Michele Sarno a Salerno, Italo Bocchino a Napoli, e che vorrebbe cacciare anche Mara Carfagna, e quella che sta cacciando di fatto Violante, Lenza e Busillo ad Eboli nel momento in cui si dice o si è d’accordo o si va via.
Ma d’accordo con che?
Se vi fosse una linea politica si potrebbe essere d’accordo o dissentire, se vi è allora è indispensabile che si spieghi, poiché se è la stessa che ha divaricato il Centro-destra alle ultime elezioni, non cercando una sintesi e presentandosi divisi al corpo elettorale, buscandole di santa ragione, allora quella linea è stata bocciata dagli elettori. In quella sconfitta, cosa c’entra Violante?
I responsabili sono altri, sono gli stessi che di volta in volta assoggettano il dissenso e il dialogo con l’affermazione “muscolare”, con la forza, che è rappresentata a Salerno da un potere, intorno alla Provincia di Salerno, tra l’altro gestito male, e con un sacco di imbrogli come quello di assegnare lavori a società che non hanno titoli o li hanno acquisiti dopo l’aggiudica di una gara, o seminando un contenzioso giudiziario su tutti gli Enti partecipati, nominando personale politico che non risponde ai ruoli assegnati, o distribuendo un esercito di consulenze che apparentemente sono senza aggravio economico, ma che nel quotidiano muovono iniziative e comunque generano spese.
Responsabile è anche la struttura di un partito che è basato sulla nomina, ma questa è un’altra cosa, e chi ci sta lo sa e se lo accetta poi deve accettare anche queste regole, ma che siano le stesse, altrimenti, come nel caso di Violante, non vengono riconosciute.
Ma fino a quì stiamo parlando di comportamenti, al momento in questo dibattito non vi è un dissenso su una linea politica, o quanto meno nell’azione di opposizione condotta disordinatamente dal PdL, l’unico argomento su cui traspare una divaricazione politica è quello sul Parco Fotovoltaico che si dovrebbe realizzare sui monti di Eboli. In questo abbiamo capito che Violante e C. sono contrari ritenedolo una grave violazione all’ambiente e Franco Cardiello e C. sono d’accordo. Altre linee politiche, se ci sono ci vuole un indovino o un interprete per saperle codificare. Qualsiasi altra spiegazione che non inquadri questa lotta in quello che sta avvenendo a livello provinciale e nazionale, è solo fantapolitica.
Resta il dato politico importante, ma se questo Partito che brucia i suoi quadri, con una cadenza semestrale e non riesce a darsi organismi politici riconosciuti, atteso che tutti sono rispettabili, che non incide nella città con un suo progetto politico e una sua identità che non è quella di scimmiottare Berlusconi, ma farsi riconoscere dagli elettori come alternativa ad una sinistra stanca ed autocelebrativa, come vuole essere il Partito guida del Centro-destra e come può mai aspirare ad assumere la guida politico-amministrativa di questa Città?
ma chi aspettano i bravi consiglieri della destra,quelli che credono nella politica ,a ritirarsi sull’Aventino,contandosi e lasciando gli arroganti a scornarsi con la sinistra??”??no0n c’è speranza……noi elettori,sinceramente ,non ci capiamo più niente!!!!
Sono un pentito del centrosinistra e un deluso dal centrodestra, sono un italiano del 2010!
IL VERTICISMO ESASPERATO DEL PDL DAL CENTRO ALLA PERIFERIA SARA’ IL LIMITE DEL PARTITO, ESSO SEMBRERÀ AUTARCHICO E DISTANTE PER I SUPPORTERS ED ALIENO AGLI ALTRI ELETTORI + L’IDIOSINCRASIA PER LA LEGA-DIPENDENZA CHE SI AVVERTE AL SUD COME AL CENTRO. IL VERO LEADER DELL’ESECUTIVO E’ AL MOMENTO, BOSSI E LA SUA CLAQUE. LA CALATA DEI BARBARI SARA’ ESIZIALE PER IL PAESE, GRAZIE ANCHE AI VOTI DEI MERIDIONALI. SI,CHI VOTA PDL INDIRETTAMENTE RAFFORZA IL CARROCCIO,UN AUTOLESIONISMO ALLA “TAFAZZI”. MANDIAMOLI A CASA SENZA LE LORO INDENNITA’, SI GUADAGNINO DA VIVERE COME GLI ALTRI!
Quello che accade ad eboli è lo specchio di ciò che sta accadendo ai vertici del Pdl, conseguenza del nostro sistema elettorale e del mancato confronto politico di base che, come avveniva in passato, forma chi realmente ha la passione, volontà e capacità di fare politica dai livelli periferici a quelli centrali, evitando magre figure nel rappresentare se stesso ed il proprio movimento politico.
Questo partito ormai si mantiene unito con lo sputo. Cadrà sotto gli scandali che escono ogni giorno e cadrà sotto un lento logoramento che gli stessi sostenitori del Governo azioneranno. Berlusconi è prigioniero della lega e adesso di Fini e Lombardo, gli tirano la giacca Brancher, Verdini, Scaiola, Previti, Dell’Utri, Cosentino, ossessionato da non poter fare uno scudo totale verso i suoi processi. Povera Italia
Ma come vuole mai vincere il centro-destra con tutti questi personaggi senza responsabilità e senza storia politica? Si beccano come i polli e noi siamo costretti senza entusiasmo anche a votarli per non votare la sinistra. Vecchio, Cardiello, Busillo, Gallotta, Corsetto, sempre gli stessi. Sono modesti, ma la cosa grave che nemmeno i nuovi ci rappresentano. Che destino.