Lunedì 1 luglio 2024, ore 18.30, Hotel Grazia Eboli, incontro costituente del comitato “No all’Autonomia Differenziata”, l’Italia chiama ad una nuova #Resistenza.
“Subito il Coordinamento cittadino e l’avvio delle iniziative a difesa della Carta Costituzionale e della forma di democrazia nata dalla Resistenza contro l’Autonomia differenziata”.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – «L’approvazione della Camera dei Deputati del Disegno di Legge Calderoli sull’ “Autonomia Differenziata Regionale e la contemporanea approvazione del Senato della Repubblica, in prima lettura“, della Legge di riforma Costituzionale relativa alla “Elezione Diretta del Presidente del Consiglio” (c.d. “Premierato”), configurano una vera aggressione alla Democrazia Parlamentare, nata dalla Resistenza e di cui la Carta Costituzionale rappresenta la sintesi più alta delle grandi culture politiche del tempo: quella Socialista/Comunista, quella Cattolica e quella Liberale. – si legge in una nota del Comitato Promotore della Costituzione del Coordinamento Cittadino per la difesa della Costituzione e le iniziative contro l’Autonomia Regionale Differenziata – Con “l’Autonomia Differenziata” da un lato vengono messi profondamente in discussione articoli fondanti della parte prima della Costituzione quali:
- l’art. 3, in cui si ricorda che è compito della Repubblica “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
- l’art. 5, in cui si afferma che “la Repubblica è una e indivisibile”;
Dall’altro lato, di fatto, si vanno a cristallizzare le differenze territoriali sempre più profonde fra Centro/Nord e Sud Italia secondo la teoria delle due locomotive economiche del Paese a velocità differenziata: quella del Centro Nord che deve correre per agganciarsi al treno europeo e quella del Sud Italia che può andare più lenta purché non costituisca un problema per quella più veloce.
Con la Elezione Diretta del Presidente del Consiglio, si determina una manomissione irreparabile a quel sistema di equilibri, di pesi e contrappesi, cosi ben disegnati dalle madri e padri tai fra i tre poteri: Esecutivo, Legislativo e Giudiziario, con il Presidente della Repubblica ad assolvere ad un ruolo di “garante” di tali equilibri.
E’ innanzitutto il Presidente della Repubblica che vede ridimensionato il suo ruolo, costretto a muoversi su strade obbligate perdendo la sua funzione di arbitro e poi, il Parlamento che vienem arginalizzato e, di fatto, soggiogato al Potere Esecutivo, in particolare, legato alle sorti del Presidente del Consiglio. C’è un palese e pericolosissimo “filo culturale” che unisce le due manovre tese a modificare gli aspetti fondamentali della nostra Democrazia Costituzionale: quello teso a considerare il Parlamento come una sorta di luogo “improduttivo” e, pertanto, sostanzialmente da marginalizzare a vantaggio di un Esecutivo i cui poteri vengono, invece, potenziati.
Quali siano, poi, le contraddizioni fra un esecutivo strabordante nel suo potere e Regioni disegnate come Staterelli autonomi è cosa che emerge chiaramente. Ma le logiche e gli accordi politici fra i partiti di governo hanno avuto, evidentemente, la precedenza rispetto al funzionamento di uno Stato Democratico.
Alla luce di quanto sta avvenendo, nel profondo nel Paese, con la sfiducia sempre crescente dei cittadini verso la “Politica” e verso le Istituzioni rappresentative, impressionante l’astensionismo al voto, diventa necessario partire sin da subito con una capillare campagna di informazione e di coinvolgimento dei cittadini attraverso iniziative sui territori che si colleghino a quanto si andrà ad attivare a livello nazionale. Ottima la risposta di tutte le opposizioni che martedì scorso, a Roma, hanno dato vita ad una manifestazione partecipata in risposta a quanto approvato dalle due Camere.
Questo è il momento in cui tutte le forze politiche, sociali, culturali, che non intendono rassegnarsi a questa involuzione della nostra Democrazia, scendano in campo, ognuno con le proprie idee, con le proprie bandiere, ma con un unico grande obiettivo: fermare questa aggressione alla Costituzione ed alla forma di Democrazia Parlamentare nel nostro Paese.
I tempi, qualunque sia la strada che si intenderà intraprendere a livello Nazionale, sono strettissimi. Siamo convinti che una città come Eboli, con la sua storia politica e culturale che ne ha fatto per lunghi anni punto di riferimento di una intera area, non possa rimanere silente dinanzi a questo “sfregio” della democrazia e a questa politica di abbandono del Mezzogiorno d’Italia.
Per questo riteniamo sia opportuno che si costituisca, fra tutti i soggetti politici e sociali un’azione comune, un Coordinamento Cittadino in difesa della Costituzione e Della Democrazia nata dalla Resistenza. Là dove si avvieranno raccolte di firme per chiedere alle Regioni di impugnare la legge sulla “autonomia differenziata” dinanzi alla Consulta o di contribuire alla raccolta di firme nel momento in cui verrà indetto il Referendum Abrogativo noi ci saremo. – conclude la notta del Comitato Promotore della Costituzione del Coordinamento Cittadino per la difesa della Costituzione e le iniziative contro l’Autonomia Regionale Differenziata – A tal fine invitiamo tutti, ma proprio tutti coloro che condividono queste preoccupazioni, ad una prima assemblea che si terrà presso l’Hotel Grazia di Eboli il 01/07/2024 alle ore 18,30 al fine di costituire il Coordinamento e fissare, in tempi strettissimi, le prime iniziative e le modalità di svolgimento».
Eboli, 29 giugno 2024