Il Forum ha come obiettivo oltre alle politiche sociali quello di portare alcentro della discussione il Welfare.
A confronto Istituzioni, terzo settore, cittadini per la migliore assistenza delle fasce più deboli.
EBOLI – Il Piano Sociale di Zona – Ambito S5, in accordo con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Eboli retto dall’Assessore Annarita Bruno, ha organizzato il “1° Forum delle Politiche Sociali – Piano Sociale di Zona Ambito S5“.
Il Forum – che avrà luogo oggi 30 settembre 2010 alle ore 17.30, presso il Quartiere Fieristico Palasele di Eboli – nasce in considerazione della centralità politica e sociale delle questioni legate al Welfare e si pone quale obiettivo finale quello di promuovere una discussione a largo raggio su tutti i temi ad esso collegati.
Dal confronto diretto tra Istituzioni, Terzo Settore ed i cittadini sarà possibile tracciare le linee progettuali volte all’assistenza ed alla tutela delle fasce più deboli, auspicando così ad un rilancio ed a un potenziamento delle azioni attuative degli indirizzi di legge.
Questo incontro rappresenta l’occasione per poter co-progettare una politica di interventi integrati ed attenti ai bisogni che si manifestano durante il ciclo della vita e nella quotidianità dell’esistenza, volti da una parte alla salvaguardia dei diritti umani e dall’altra a garantire un livello uniforme ed egualitario di prestazioni assistenziali.
Per evitare il rischio di incorrere in un’analisi parziale della “questione sociale”, si è scelto di coinvolgere nel dibattito personalità del mondo accademico, politico e religioso, cosicché da fornire una visione d’insieme rispetto alle tematiche oggetto del Forum.
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PROGRAMMA LAVORI
Indirizzi di saluto
Annarita Bruno
Comune di Eboli
Assessore alle Politiche Sociali
Introduce e coordina
Antonio Manzo
Giornalista de “Il Mattino”
Intervengono
Antonio Iannaccone
Università degli Studi di Salerno
Professore Ordinario di Psicologia dell’Educazione
Angela Concilio
Pedagogista e Counselor
Presidente ANPE Campania – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani
Mons. Marcello De Maio
Delegato arcivescovile ad omnia
Docente di Teologia Morale c/o il Seminario Giovanni Paolo II in Pontecagnano – Faiano
Direttore del Consultorio Familiare Diocesano “Il Cedro”
Saluti conclusivi
Martino Melchionda
Sindaco del Comune di Eboli
Segue dibattito aperto al pubblico
E’ certamente auspicabile che ognuno con la propria partecipazione possa essere parte attrice in questo sodalizio e compiere scelte di responsabilità, caratterizzando questo momento e preparando terreno che possa essere fruttifero di idee e proposte di promozione umana ed di integrazione sociale dei cittadini.
Non è un momento sereno per le Coop. sociali questo che stiamo vivendo, ricordiamo che Il terzo settore è quel complesso di istituzioni che all’interno del sistema economico si collocano tra lo stato e il mercato, ma non sono riconducibili ne all’uno ne all’altro; sono cioè soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, ONG, ONLUS, ecc.).Azione Volontaria, Terzo Sistema, Economia Civile, Terza Dimensione, Privato Sociale, Settore non profit sono le diverse denominazioni attribuite al Terzo Settore. In Italia, almeno nel linguaggio istituzionale, ha prevalso il termine Terzo Settore ma tutte le denominazioni elencate fanno riferimento ad un fenomeno diffuso nei Paesi occidentali: le istituzioni che stanno tra Stato e Mercato ma non sono riconducibili ne all’uno ne all’altro.In Campania “tutti i settori produttivi sono in difficoltà. E’ aumentato in modo considerevole il numero di giovani disoccupati e le lavoratrici e i lavoratori in cig e in mobilità con gravi difficoltà di tenuta della coesione sociale.Le aziende di provenienza sono prevalentemente del settore meccanico, manifatturiero, tessile, calzaturiero, chimico, auto ed indotto, commercio, appalti di pulizie, servizi alle imprese, turismo, trasporti. telecomunicazioni. Negli ultimi mesi sono tante le richieste di concessione della cassa integrazione in deroga per le cliniche private, coinvolte da vere crisi industriali.
La sanità in Campania è un
paradosso –
– l’assegnazione per la
spesa ospedaliera pubblica è
all’’81% per il 66% di posti letto
disponibili, il 18,65 % di spesa
viene asseganta al convenzionato
che rappresenta il 34 %
dei posti letto.
Il Deficit degli Ospedali Pubblici,
mai dichiarato perchè coperto
dai fondi assegnati al Comparto
Convenzionato si ripete
annualmente. La conseguenza
è il mancato pagamento delle
prestazioni al convenzionato
ed un costante indebitamento
della Regione Campania che
oggi ha raggiunto il tetto di 16
mensilità di fatturato non pagato.Auguri alla D.ssa Bruno di sicuro avrà un compito arduo dinnanzi!
Ciao,
bella iniziativa.
Consiglio all’assessorato in questione di abbonarsi al settimanale “Vita”, la voce del non profit, in modo da seguire e essere anche in linea con le iniziative a fovore e proposte dal terzo settore, in Italia e in Europa.
Buon lavoro a tutti.
Defra
Buono il proposito, peccato che questa amministrazione, come la precedente, investa pochissimo nelle politiche sociali; ha la responsabilità di condurre lo strumento associato del Piano Sociale di Zona senza alcuna programmazione coerente. Piuttosto appare avvezza all’utilizzo delle risorse attraverso una mera azione di “progettificio”. Questo appuntamento è l’ennesima riprova dell’enorme distanza con questi temi; una ricerca, invece, di folkloristiche apparizioni pubbliche. Il Terzo settore non è stato mai mortificato come in questi anni, in questa città. La concertazione, prevista dalla normativa vigente, è assolutamente assente. Il tavolo, unico e annuale è una vetrina improvvisata e rappezzata che serve per rispettare il formale adempimento della condivisione della programmazione triennale. Questo è scandaloso ma significativo della maturità piolitica che questa classe politica ebolitana esprime.
Associazione di volontariato Puer onlus
Ho contribuito non poco all’idea di organizzare ad Eboli un evento che potesse colmare una lacuna storica: quella cioè di rendere partecipata e condivisa la programmazione delle politiche sociali in questo paese, onorando in tal modo il principio della cittadinanza attiva e della sussidarietà verticale. Io ero presente e all’ultimo momento ho rinunciato al mio intervento perchè, alla fine avrebbe contribuito solo a ratificare che il I Forum delle politiche sociali è un’altra passerella per i politici locali. Purtroppo cari amici, e approfitto di questo spazio libero per dirlo, il Forum è stato un autentico FLOP. Avevo suggerito all’assessore Bruno (persona disponibilissima e grande lavoratrice, nonchè aperta al dialogo) che avrebbe potuto raccogliere le indicazioni provenienti dalla discussione e dagli interventi degli operatori del terzo settore in un LIBRO BIANCO DELLE POLITICHE SOCIALI, che potesse rappresentare il canovaccio per le riunioni programmatiche dei sindaci dell’ambito S5. Purtroppo il terzo settore era presente in grande numero ma non ha partecipato alla discussione. Si è vista invece la solita passerella di politici locali con salamelecchi di rito ma senza alcun risultato concreto. Si è persa una grande occasione ed è fondamentale che quest’esperienza negativa possa insegnare qualcosa e che la prossima volta si dia più spazio ai problemi e alle idee piuttosto che alle parole inutili dei politici locali e di relatori più o meno illustri. A riprova di quanto dico è il fatto che l’unico momento costruttivo ed interessante è stato vissuto grazie all’intervento di Generoso DIBenedetto che ha messo a nudo le criticità della progettazione dell’ambito S5, denunciando con forza l’inerzia e l’inefficacia degli interventi di questo piano di zona, oppure quando una mamma ha denunciato non ottenendo alcuna risposta dal sindaco, il mancato finanziamento da parte del comune del servizio di assistenza scolastica attraverso i mediatori della comunicazione. Si instauri subito un tavolo di concertazione stabile che possa essere lo strumento per il monitoraggio dei bisogni reali del territorio per individuare 3 o al massimo 4 obiettivi importanti da raggiungere attraverso i progetti che nella prossima annualità dovranno essere messi in campo, eliminando gli interventi a pioggia forieri solo di dispersione economica e senza alcun impatto positivo sui reali bisogni assistenziali.