Si è concluso il primo giorno di voto e l’astensionismo l’ha fatto da padrone. Hanno votato 14,64% degli aventi diritto. Dati più calti a Nord-Ovest, quelli più bassi nelle Isole.
POLITICAdeMENTE
ROMA – Elezioni Europee, affluenza alle 23 è stata del 14,64% degli aventi diritto, dati definitivi del Viminale pubblicati sul portale ‘Eligendo’. L’ultima volta che si è votato per le europee in due giorni è stato nell’anno 2009: in quella circostanza l’affluenza fu del 17,8%, quasi tre punti percentuale in meno (20,5%) rispetto alla tornata elettorale, nel 2004, quando si votò sempre su due giornate. Insomma sempre meno elettori si recano a votare, segno molto grave, che evidenzia nei fatti la disaffezione al voto, evidentemente la maggioranza degli italiani non si aspetta più nulla dalla politica, colpa magari della poca attenzione dei partiti rispetto si bisogni dei cittadini, ma anche colpa dei vari sistemi elettorali, che non consentono agli italiani di scegliere i propri rappresentanti. Se si aggiunge poi la assoluta mancanza di coerenza, unitamente alla corruzione e la poca professionalità e autorevolezza, oltre che i partiti personali, si comprende come gli italiani siano lontani mille miglia e non si sentono più rappresentati da nessuno. Sicurezza (un desiderio), lavoro (il meno pagato d’Europa), scuola (pochi fondi e strutture osolete), sanità (sempre più in mano ai privati e pochissimi fondi a quella pubblica), servizi (inesistenti specialmente al Sud mentre si immagina di realizzare il Ponte sullo stretto di Messina, ambiente (degradato nel suolo, nell’aria, nelle acque) sono i temi principali che i novelli politici non riescono o non vogliono affrontare, e se lo fanno si producono solo danni aggiungendoli ad altri danni.
I GRUPPI ITALIANI IN EUROPA –
I partiti italiani che si candidano alle elezioni europee, nel caso trovassero rappresentanza all’Europarlamento, potranno confluire in uno dei sette Gruppi europei presenti in parlamento. Si tratta di veri e propri partiti a cui si aderisce per affinità politica, non su base nazionale. In base ai numeri dei componenti nella legislatura che sta per terminare, in ordine decrescente, troviamo il Partito Popolare Europeo (Ppe, centrodestra) dove è iscritta Forza Italia, i Socialisti e Democratici (S&D, centrosinistra) a cui appartiene il Partito democratico, Renew Europe (liberali) di cui fanno parte Azione e la lista Stati Uniti d’Europa, i Verdi (ambientalisti) dove confluisce Europa Verde (costola della lista unica Alleanza Verdi-Sinistra), Conservatori e Riformisti (destra) dove si trova Fratelli d’Italia, Identità e Democrazia (destra) in cui è iscritta la Lega e La sinistra (estrema sinistra) – con il movimento guidato da Nicola Fratoianni.
I GRUPPI MINORI E LE INCOGNITE SUL LORO COLLOCAMENTO FUTURO – Il Movimento 5 Stelle non ancora annunciato a quale gruppo si iscriverebbe. Sulla scheda elettorale i cittadini italiani troveranno anche le minoranze linguistiche di Rassemblement Valdôtain e Südtiroler Volkspartei e le forze extraparlamentari di “Libertà” di Cateno De Luca, “Pace Terra Dignità” di Michele Santoro, “Alternativa Popolare” di Stefano Bandecchi”, “Partito Animalista – Italexit” e “Democrazia Sovrana e Popolare” di Marco Rizzo e Francesco Toscano.
PERICOLO ASTENSIONISMO – E con questo scenario pesa l’incognita, o meglio la certezza, ormai solo da attendere alle 23 di stasera, di un fortissimo astensionismo che ci consegnerà una classe dirigente sempre meno raporesentativa e sempre più delegittimata. Cinque anni fa la soglia dell’affluenza era stata del 54,50 per cento, in calo rispetto al 2014 (57,22%). Per alcuni sondaggisti il rischio di questa tornata è che si scenda sotto la soglia del 50%.
Roma, 9 giugno 2024