Melchionda sulla istituzione di una nuova Regione

Melchionda: “La proposta non va sottovalutata è la conseguenza di un malessere diffuso”.

La Regione Campania, non ha mai realizzato il decentramento delle proprie funzioni amministrative, alla Provincia e ai Comuni.

Edmondo Cirielli Pres. Prov. di Salerno

EBOLI – Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento del Sindaco di Eboli Martino Melchionda sulla Proposta avanzata dal Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli di istituire una nuova Regione che comprenda Salerno, Avellino e Benevento, e precedentemente dal malessere sempre più crescente di moltissime realtà Comunali del Vallo di Diano e del Cilento che  porterebbero alla richiesta di  aderire alla istituzione della “Grande Lucania“, passando attraverso una secessione dalla Regione Campania.

Pensare però che la costituzione di una nuova Regione che escluda Napoli e Caserta sia la panacea di tutti i mali e magari nel contempo cercare di disegnarsi anche ambiti territoriali su cui poi poter esercitare un proprio dominio è una operazione di poco conto che solo a pensarla è già fallita sul nascere.

Il problema è complesso e risiede anche nella profonda insoddisfazione che versa il mezzogiorno d’Italia, ed in particolare quelle aree che hanno grandi potenzialità economiche, ma che sono frenate da scarsi impieghi di risorse. Insoddisfazione che viene dalle politiche che il Governo Centrale porta avanti e dalla malcelata ostilità di gran parte dei componenti del Consiglio dei Ministri, ormai nordizzato (sono solo tre i Ministri del Sud rispetto ai 9 del Nord), e alla mercè di spinte particolari verso settori ed aree particolari a discapito di altre, specie quelle del mezzogiorno.

Il Federalismo, non quello fiscale, potrebbe essere la strada giusta, ma accompagnato dall’attuazione della Legge delega, come sostiene Melchionda, dal decentramento delle funzioni amministrative e dalla realizzazione più che di nuove Regioni, di “macro Regioni” che valorizzino le singole realtà e favoriscono la realizzazione di infrastrutture territoriali di reti complesse.

Martino Melchionda Sindaco di Eboli

di Martino Melchionda
Sindaco di Eboli

E’ un errore sottovalutare la proposta, proveniente da molti Comuni, e dalla stessa provincia di Salerno, relativa alla istituzione di una nuova Regione. Essa, comunque, evidenzia il malessere di tante parti del territorio regionale, dotato di capacità e di volontà di crescere, e tuttavia frenato dalle difficoltà che l’area napoletana e casertana riversano sull’istituzione regionale.

La proposta “secessionista”, a suo modo, raccoglie l’attenzione di tanti cittadini e di tanti amministratori salernitani e non solo.

Realisticamente, essa è anche conseguenza del gravissimo ritardo della Regione Campania, che ha tante volte annunciato, e mai realizzato, il decentramento delle proprie funzioni amministrative, alla Provincia ed ai Comuni.

Adesso, nelle condizioni in cui siamo, di ritardo e di malessere profondo, è auspicabile che il Consiglio Regionale promuova non soltanto una profonda azione di decentramento di funzioni amministrative, ma, attraverso un’apposita sessione consiliare, anche un testo di radicale delegificazione e di semplificazione amministrativa.

Occorre scommettere, proprio in vista dell’attuazione della legge delega sul federalismo, sulla capacità di competizione dei territori e prendere atto che, anche nel Mezzogiorno, esistono realtà e potenzialità diversificate.

Diversamente, le iniziative referendarie avranno più di una ragione per essere sostenute.

Eboli, 25 settembre 2010

Martino Melchionda
Sindaco di Eboli

10 commenti su “Melchionda sulla istituzione di una nuova Regione”

  1. Una certa politica sta impazzendo, mentre il governo sta per varare i decreti attuativi del federalismo fiscale, permettendo eventualmente, la creazione di max Regioni, i parlamentari che sostengono il governo e hanno potere istituzionali nei territori fanno il contrario “dividono”, tipo Lega Nord che vuole la Regione Romagna.
    Da sempre in Campania non esiste solo il Napoli centrismo ma anche il Salerno centrismo, non cadiamo dalla padella alla brace.
    Siamo vigili del nostro territorio, stiamo in guardia, lo sviluppo economico e culturale si fa con il popolo.

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  2. OTTIMO SINDACO,LUNGIMIRANTE ED AL CONTEMPO ACUTO! IL MALESSERE SI TAGLIA A FETTE,ED IO NEL MIO PICCOLO,DA TEMPO FACCIO INTERVENTI SU BLOG E SOCIAL NETWORK DI TAL GUISA.Ci sono valide ragioni storiche:Il Principato di Salerno ebbe origine nell’839 in seguito alla frammentazione del Principato di Benevento ovvero della parte del regno longobardo chiamato “Longobardia Minore” (Langobardia Minor). Nella prima metà del 1000 comprendeva quasi tutta l’Italia meridionale continentale. Fatto il comitato bisogna, ora, raccogliere il consenso scritto di almeno cinquanta comuni, ma l’opera assicurano quelli del comitato è già sul filo di lana del traguardo positivo. Importante l’intervento di Antonio Cammarota che ha promesso di portare il problema nel consiglio comunale di Salerno anche al fine di verificare le vere intenzioni di De Luca verso quel “Napolicentrismo” che è stato da sempre il suo cavallo di battaglia. Se non altro l’azione di Cammarota servirà finalmente a snidare il sindaco mettendo a nudo le tante sue false battaglie. Per la nuova regione sarà necessario attendere tempi migliori per capire di più e meglio.Si diffonde, in Cilento, l’idea di abbandonare la Campania, per aderire al “Nuovo” Principato di Salerno’: dopo il comune di Roccagloriosa, che nei giorni scorsi aveva votato alla unanimità la delibera secessionista, la proposta prende corpo a Camerota. I gruppi di opposizione hanno chiesto infatti una seduta di Consiglio comunale per discutere della costituzione della ‘nuova regionè, che dovrebbe risolvere così il problema campano del ‘napolicentrismo’, valorizzando il territorio dell’entroterra. Non viviamo da coloni ancora lustri e specialmente non moriamo napoletani…….

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  3. Invito i lettori ad andare sul sito di Report.rai.it e selezionare, tra gli argometi, “Società” dopo di ché selezionare il periodo 2006-2007 e cercare tra le puntate quella dal titolo “Provincie per tutti” di Bernardo Iovene del 1° aprile 2007. Dopo averne dato una letta esprimete un vostro pensiero su questo blog. Grazie

    Armando Voza

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  4. Credo sia anacronistico il pensiero di voler creare un’altra micro regione formata appunto dalle provincie di salerno,avellino e benevento nell’era della globalizzazione. Giusta invece è l’ipotesi del decentramento delle funzioni amministrative con pieni poteri nella gestione delle risorse economiche da attribuire ad ogni nucleo decentrato provinciale equamente distribuite.
    Ritengo però che risulterà difficile quadrare il cerchio sul criterio della ripartizione delle risorse economiche in funzione delle rivendicazioni politiche che ogni territorio vorrà rappresentare.

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  5. Ad Eboli pochi anni fa un gruppo di visionari (tra i quali anche chi scrive) aveva immaginato la nascita di una nuova provincia che coprendeva molti comuni a Sud di Salerno e qualche comune dell’avellinese vicino all’ipotetico capoluogo della nuova provincia (Eboli-Battipaglia). L’analisi fatta era estremamente rigorosa e per nulla campata in aria. E’ inutile dire che non si è andato oltre un formale interesse anche di chi oggi cavalca l’onda della nascita di una nuova regione. Gli interessi minacciati allora sono gli stessi di oggi: cosa è cambiato? Solo i nomi di proponenti? Cosa hanno di meglio rispetto a chi proponeva allora? Venimmo derisi e guardati con sufficienza. Questi signori oggi meritano lo stesso trattamento.

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  6. ARMANDO,MI RICORDO DELL’INIZIATIVA,(inteligente ed di ampio respiro) SI PROPOSE DI CREARE ANCHE LA CITTA’ DEL SOLE CHE RICHIAMAVA QUELLA DI TOMMASO CAMPANELLA -Civitas Solis idea republicae philosophica-1623,UNENDO EBOLI E BATTIPAGLIA, MA LA INIZIATIVA STESSA SFUMO’ RAPIDAMENTE DOPO QUALCHE PASSAGGIO GIORNALISTICO. ORA Silenia, Grande Lucania, Principato di Salerno, Longobardia: altro che Padania, la “secessione” inizia dal Sud. Dalla Campania, per l’esattezza. Dove da qualche mese a Salerno, Benevento e Avellino si levano voci e soprattutto iniziative politiche autonomiste rispetto alla Regione cui attualmente le tre province appartengono. L’accusa principale che viene rivolta alla Campania è quella di “napolicentrismo”: l’area partenopea, che sovrasta le altre per numero di abitanti, attirerebbe infatti la maggior parte delle attenzioni e delle risorse regionali. Ultimamente, in effetti, ha ripreso vigore una spinta “secessionista” non nuova nell’area. Le proposte, per lo più provenienti dal salernitano, sono diverse e per ora solo potenzialmente convergenti. Ma si badi, non si tratta di mere dichiarazioni d’intenti. Il 20 luglio, per dire, il Consiglio comunale di Sala Consilina, cittadina del Vallo di Diano, ha approvato il quesito referendario per il passaggio del suo territorio alla Basilicata. Il progetto è quello della Grande Lucania, cui hanno aderito già sedici comuni dell’area a Sud della Campania.Ma c’è chi si spinge oltre. E propone una nuova regione costituita dalle province di Salerno, Avellino e Benevento. Come il professore Vincenzo Martone che dall’Irpinia propone”La Regione dei due principati” o l’ex senatore di An Vincenzo Demasi, che dal salernitano lancia “Silenia”.Ad ogni modo, mentre imperversa il dibattito sui diversi progetti, alcuni Comuni del salernitano stanno declinando le spinte autonomiste nel senso della nascita di un Principato di Salerno, che alcuni preferirebbero chiamare Longobardia, in ricordo della lunga e florida dominazione longobarda. Su proposta del Pdl locale, una delibera secessionista, che chiede il distacco della provincia di Salerno dalla Campania, è già stata approvata dal comune di Roccagloriosa e sarà presto votata a Camerota, come altrove. Si è intrapresa così la via prevista dalla Costituzione (art. 132): quando tanti Comuni che rappresentino almeno un terzo degli abitanti della provincia avranno detto sì, si potrà dare il via al referendum per sancire la nascita della nuova Regione.forse non eravate degli eremi sognatori ed il vostro, ma anche mio sogno tra qualche anni si potra’ ,con buona pace degli,ca va sans dire,caparbi ,osteggiatori,concretizzare.auguriamocelo.saluti!

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  7. Ma qua siamo veramente al delirio! Ormai impazzano proposte e sotto-proposte sulla creazione di nuove Regioni al Sud, di Maxi-Regioni,di Sotto-Regioni e quant’altro. La più bislacca appare quella dei due Principati o della Longobardia minore.
    Sintomo,questo,di una povertà culturale e civile del nostro ceto politico che fa veramente orrore! Si tratta non solo di semplice scimmiottamento delle posizioni della lega nord,ma anche di proposte ricattatorie e intimitadorie.
    L’unica seria in campo , da qualche tempo, sembra LA GRANDE LUCANIA ,ma troverà ostacoli insormontabili,per cui,credo,resterà anch’essa un sogno nel cassetto.

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  8. @miguel,arguto come sempre,solo chi è contro le comunità nostre x fini personali + consortili, vuol farci morire con la Campania! I nostri figli/nipoti ce ne renderanno conto x l’occasione non sfruttata,diamoci una mossa!

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  9. IERI SERA HO VISTO GOMORRA, TEMO CHE SCENARI SIMILI POSSANO ALLUNGARSI,COME L’affaire VASSALLO INSEGNA,ANCHE NELLE ALTRE PROVINCIE! L’ISTITUZIONE DI UNA NUOVA ENTITA’ AMMINISTRATIVA NON SEMBRA PEREGRINA, E SAREBBE UN OTTIMO AMMORTIZZATORE DEL FENOMENO MALAVITOSO COMBINANDOSI ANCHE AD UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE. ORA NUOVA SILENIA PRINCIPATO O GRANDE LUCANIA, LA CAMPANIA NON SARA’ + LA STESSA, I TEMPI SONO MATURI PER TOGLIERCI IL CAPPIO PARTENOPEO-CASERTANO CHE CI STROZZA DA ANNI. UN MARKETING AL CONTRARIO INFANGA LE ALTRE PROVINCIE PEL SOL FATTO DI STARE IN CAMPANIA.DESTRA E SINISTRA DIMOSTRINO UNA VOLTA DI FARE VERA POLITICA,OVVEROSIA GLI INTERESSI COMUNI.

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