Minervini: “Il sistema è collassato ed è indispensabile operare tagli e fare scelte dolorose, ma in prospettiva ne ricaveremo benefici”.
Il Direttore parla dell’Ospedale di Eboli, di professionalità e di esperienze che convoglieranno nell’Ospedale Unico, ma anche di prospettive e miglioramento delle prestazioni.
EBOLI – Il Piano Zuccatelli ormai è partito. Il Governatore Stefano Caldoro spinge per l’attuazione, il sub Commissario Francesco De Simone incomincia ad usare la forbice e l’ascia. Insorgono i sindacati all’annuncio del raddoppio dei Tiket, mentre si incomincia a pensare che i Piani di Zona sono a rischio e probabilmente salteranno.
I tagli fanno insorgere i sindaci della Costiera e ora incominciano a ribellarsi anche nel Cilento. Agropoli e la Valle del Sele ormai hanno il terrore di parlare di Sanità per paura che arriva qualche sub sub commissario che tagli ancora il tagliabile.
I sindaci di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, che in un primo momento agivano separatamente per cercare di portare a casa almeno la salvezza del loro Ospedale, finalmente si sono incontrati per cercare di portare avanti una strategia comune e individuare suggerimenti a questo fantomatico Piano del Commissario governativo Giuseppe Zuccatelli, successivamente “elasticizzato” dai suggerimenti sbagliati del Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, il quale ha concorso ad “annientare” i quattro ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, per realizzare l’Ospedale Unico della Valle del Sele.
Un Ospedale che dovrebbe costare intorno ai 200 milioni di euro, ma che non è dato sapere dove saranno reperiti i fondi per la sua realizzazione, mentre sappiamo come si incominceranno a chiudere gli Ospedali di quest’area evitando di supportarli e con l’invio di personale e di risorse, nell’attesa del mega Ospedale. Mega si fa per dire, perchè in questa fusione si perderanno qulcosa come 221 posti letto (pari al 95% dei posti letto che perde l’intera Provincia di Salerno) e centinaia di posti di lavoro oltre ai disservizi e la riduzione sistematica dell’offerta qualitativa dei servizi sanitari sul territorio.
In tutto questo bailamme si fanno avanti brutte voci che allarmano sindacati e operatori dell’Ospedale di Eboli Maria SS Addolorata, uno degli Ospedali più completi e più produttivi della Regione Campania, nel quale vi sono diverse punte di eccellenza. L’allarme riguarda la voce del trasferimento e della chiusura di alcuni reparti. Voci o realtà? Per saperne di Più ne abbiamo parlato con il Direttore sanitario Mario Minervini il quale è preoccupato e pur condividendo la scelta della realizzazione dell’Ospedale Unico, non intende rinunciare al personale di cui ha bisogno per continuare a far funzionare il PO, ma anche per non abbassare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi sanitari da offrire agli utenti.
Nella nostra chiacchierata Minervini esordisce: “Un Ospedale che non riesce a dare tutte le risposte è un’Ospedale pericoloso”.
D – In Che senso?
R – Nel senso che è destinato alla soccombenza.
D – A proposito di soccombenza si è diffusa la voce che il reparto di Ginecologia e forse quello di Nefrologia saranno trasferiti a Battipaglia, queste voci sono attendibili?
R – Sono voci infondate, al momento non è vero nulla.
D – Ma questo Piano Zuccatelli di cui tutti parlano, ma nessuno conosce a fondo e che sembra destinato ad ulteriori modifiche, riesce a partire?
R – L’ultima dichiarazione del Governatore Caldoro è quella di eseguirlo.
D – Quindi ci si avvia ad attuare un Piano secondo quali direttive?
R – Bisogna andare avanti, siamo obbligati, senza l’attuazione siamo bloccati, siamo in agonia.
D – Si spieghi.
R – Il personale è carente.
D – Anche prima del Piano Zuccatelli era carente.
R – Sicuramente, e ne abbiamo sempre fatto richiesta. Con queste carenze non possiamo andare avanti, e il raggiungimento delle unità pensionabili è senza ricambio e non sappiamo come sostituire il personale che va via.
D – Di quanto personale ha bisogno ancora l’Ospedale di Eboli?
R – Abbiamo bisogno di almeno 50 unità infermieristiche e 15 medici per garantire la sopravvivenza. Ma in ogni caso si arriverà alla razionalizzazione dell’esistente.
D – Parlando di Razionalizzazione e tornando alla Ginecologia, comunque questo reparto è destinato a chiudere.
R – Se si arriva alla razionalizzazione è indispensabile fare delle scelte, e a Battipaglia c’è una grande esperienza che è maturata in questi anni. Oggi tutti i parti a rischio vanno all’Ospedale di Battipaglia, perché il reparto è dotato di terapia intensiva neonatale.
D – Quindi le voci potrebbero essere vere.
R – Si dovrà fare delle scelte seguendo criteri valutativi di razionalizzazione. Al momento, per mancanza di personale, lavoriamo con 8 reparti accorpati. Per esempio: in Medicina vi sono Neurologia, Endocrinologia, Geriatria e la stessa Medicina.
D – Ma in questo modo, con la carenza di personale e la “convivenza” forzata di alcuni reparti, non si fornisce al meglio il servizio.
R – Assolutamente no. Ma per questo motivo sono d’accordo all’accorpamento dei 4 Ospedali, proprio per averne uno ma che risponda a tutte le caratteristiche.
D – Quindi è favorevole all’accorpamento?
R – Aprire un Ospedale dotandolo di strutture e tecnologie avanzate è un grande obiettivo. Ormai non riusciamo a tenere più rispetto ad un sistema che è collassato ed è indispensabile operare tagli e scelte dolorose, ma che nelle prospettive risulteranno efficaci.
D – Si capisce che è favorevole al Piano Zuccatelli.
R – Il Piano Zuccatelli è un punto di riferimento, ma valgono soprattutto le professionalità e le esperienze. Nella prossima settimana avrò un incontro con il Commissario De Simone, per avere un scambio di idee ma anche per avere delle direttive.
D – Questo non cambia niente rispetto al destino dell’Ospedale di Eboli.
R – Il Presidio Ospedaliero di Eboli è una realtà dove quotidianamente si confrontano esperienze e professionalità di grande valore e le prestazioni sono accompagnate da dotazioni tecnologiche avanzate di tutto rispetto, come per esempio la Risonanza Magnetica verticale. Come ho detto in precedenza è una struttura completa con tutte le risposte che deve dare un Ospedale. Nel prossimo futuro, questa realtà verrà presa in considerazione per quello che veramente vale e non ha nulla da temere, così come sono sicuro che dal progetto della unificazione dei 4 Ospedali, saremo in grado di migliorare i servizi da offrire agli utenti.
Purtroppo per noi ed indipendentemente dalle buone intenzioni di Minervini o di De Simone, le cose per la Sanità non si mettono bene e l’Ospedale di Eboli come gli altri 3, che dovranno sacrificarsi per razionalizzare a senso unico le spese sanitarie nella Provincia di Salerno, chiuderanno. Dovranno soccombere, gli unici a farlo, perdendo posti letto e posti di lavoro. Abbiamo scoperto che in campania non è napoli ad avere gli sprechi, ma è la valle del Sele. Ma per come vanno le cose in Italia, poichè non si capisce dove si reperiranno i fondi per la realizzazione dell’ospedale della Valle del Sele, assisteremo solo al lento ed inesorabile ridimensionamento e smantellamento dei nostri Ospedali.
PER LA COSTRUZIONE DI UN OSPEDALE CON LE CARATTERISTICHE DESCRITTE NEL PIANO NON SONO SUFFICIENTI 200 MILIONI DI EURO, MA NECESSITANO SICURAMENTE QUALCOSA DI PIU’ DI 300. e’ impensabile che questa somma possa essere totalmente essere messa a disposizione in toto dallo Stato. Ecco perchè in Italia, oggi TUTTI gli Ospedali costruiti negli ultimi 10 anni e quelli attualmente in costruzione o programmati, utilizzano la forma del PPP( Parteniarato Pubblico Privato) . Lo Stato investe per circa il 40-45 % il Privato investe per il 55-60 % e recupera i soldi con una “convenzione per la gestione diretta di molti servizi sanitari e non” della durata di 20-30 anni.
La posizione del dr. Minervini- che ha maturato in questi anni una grande esperienza sul campo, ( costruiamo il nuovo ma facciamo nel frattempo funzionare quello che c’è) non solo è giusta, ma è anche condivisa dai 4 Sindaci interessati e dagli operatori della Sanità
I SOLDI ! Ricordo che con il “ patto per la salute” stilato dal Governo ad ottobre 2009, valido per gli anni 2010-2012, lo Stato si è così impegnato in modo che:
“ Il Patto porta il finanziamento per il 2010 a 106,2 miliardi di euro e dispone un incremento di 2,4 miliardi per il 2011 e di 3 miliardi per il 2012. Le regioni ottengono poi 400 milioni per il Fondo per la non autosufficienza e 30 per le politiche sociali. “
L’esecutivo si è impegnato a riattivare i finanziamenti per l’edilizia sanitaria, con un incremento pari a 4,7 miliardi per il triennio 2010-2012 e un ampliamento delle disponibilità ex art. 20 legge 67/88 da 23 a 24 miliardi. ( fondi che vengono gestiti dal CIPE).
E’ evidente quindi che nel momento in cui il Governo Regionale- con il Piano in approvazione- intende COSTRUIRE il NUOVO OSPEDALE UNICO DELLA VALLE DEL SELE , ( vedi pag. 16 del Piano- che sarà pubblicato nel giro di qualche giorno)la cui realizzazione è da prevedersi nel programma di interventi per l’edilizia sanitaria ( ex art.20 L 67/88) DOVRA’ NEL RISPETTO DEL PIANO DI RIENTRO, FARSI AUTORIZZARE DAL CIPE (tramite l’UTFP- Ufficio Tecnico per la Finanza di Progetto) la concessione MINIMA POSSIBILE dei fondi pubblici da integrare poi con fondi privati. NEL FRATTEMPO BISOGNA GARANTIRE LA MIGLIORE ASSISTENZA SANITARIA OSPEDALIERA (e non solo) POSSIBILE.
Quello che in questa fase andrebbe fatto:
AVERE TUTTI UNA SOLA POSIZIONE, PER RENDERLA FORTE, evitando quello che nel passato è stato abbondantemente praticato con i danni enormi arrecati alla comunità. LA POLITICA DEL “NO!” A PRESCINDERE.
Bravo lioi non ho capitoi ma sono daccordo. ti appoggio
egregio minervini ma è lei a decidere le sorti del nostro ospedale degli ebolitani?, lei non è ebolitano mi sembra.Sindaco si faccio carico è un suo dovere.
saluti
Scusate se mi inserisco in una discussione della quale poco conosco ma vorrei sottoporvi alcuni miei dubbi:
L’ospedale unico dove dovrebbe essere costruito: traBattipagia ed Eboli? In pianura vicino al CDR o in collina vicino alle disariche?
Mi chiedo: se questa necssità nasce dal’unico problema della mancanza di soldini non si potrebbe creare un solo direttore sanitario ed amministrativo per gli esistenti due ospedali di Battipaglia ed Eboli lasciando le strutture là dove sono semmai spostando i reparti da una parte o dall’altra evitando duplicazioni? ovvero chiudendo i padiglioni non più utilizzati (semmai mettendoli a disposizione della facoltà di medicina di Salerno?) I soldi che verrebbero assegnati servirebbero per entrambi i nosocomi e dei 300 milioni di euro da spendere una piccola parte la potremmo utilizzare per rimettere a posto i reparti che dovranno funzionare ed acquistare nuovi macchinari.
Immagino che non sia un’idea originale … ma io l’ho detta lo stesso.
Armando Voza
Minervini ha mai lavorato in vita sua? Da quando c e lei lìospedale di eboli non funziona più ed è stato distrutto.
un paziente arrabbiato.
x Armando Voza
Caro Armando,
per prima cosa è possibilissimo che si possa “accorpare” SOLO Eboli con Battipaglia come tu ti chiedi, quindi un solo Direttore Sanitario un solo D:A: , ma ti dico di più una sola Direzione Sanitaria ed una sola Direzione Amministrativa, una farmacia, un solo magazzino scorte, un solo archivio cartelle cliniche, un solo servizio tecnico , etc., ma tutto questo non migliora la qualità dell’assistenza e non riduce di molto i costi, li razionalizza di un pò e questo è possibile in un fase transitoria in attesa del NUOVO. I “nostri ospedali, TUTTI, sono VECCHI, e non rispondono ai moderni criteri di gestione sanitaria ospedaliera, in particolare quello di Eboli, che non tutti gli aggiustamenti fatti o fattibili, resta quello che è.
Anzi per sistemare ed ammodernare questi quattro ospedali, costa quanto costruirne UNO SOLO, senza pensare che COMUNQUE in ogni Ospedale dovrebbe esserci:
1 Laboratorio di Analisi ( quindi la tecnologia moltiplicata per 4 o 5)
1 Servizio Radiologico( quindi 4 o 5 TAC con personale “idoneo”)
Più sale operatorie in ogni presidio con tutte le strutture collegate
Servizi di Anestesia e Rianimazione
Pronto Soccorso
etc.etc. SONO QUESTI SERVIZI che costano di più ( non ha caso sono carenti o inesistenti nelle cliniche private) anche per il moltiplicarsi del personale necessario.
Inoltre almeno per Eboli è praticamente impossibile realizzare un eliporto, oggi assolutamente necessario e fra l’altro è assolutamente impensabile realizzarne uno per ogni Ospedale.
Ricorda che oggi ci sono per i quattro ospedali ( ma anche nel quinto Agropoli) il 60 % dei Reparti doppioni. Es 4 Medicine con 110 pp.ll.. Questi devono avere quadruplicati e quintuplicati Direttori di Struttura ( ex Primari) , Coadiutori ( ex Aiuti) e Collaboratori ( ex Assistenti) , Capo sale, Infermieri , ausiliari etc…
Insomma bisogna chiedersi perchè a Mestre è stato costruito un nuovo ospedale accorpando quelli vecchi della Laguna Veneta, a Baggiovara (MD) sono sotati accorpati in un solo ospedale ben 7 ( Vignola, Sassuolo, etc…), Basta chiedersi perchè alcuni ospedali Napoletani ( Ascolesi, Loreto Mare, Incurabili etcc.) verranno accorpati nel costruendo Ospedale del Mare a Ponticelli , e così gli Ospedali in costruzione nel Valdarno ed in Toscana (TUTTI CON LA FORMULA del PPP- Project Financing)
Vai su internet e vedi le caratteristiche di questi ospedali e capirai perchè non possono essere “adeguati” i nostri, alcuni ( Eboli in primis) andrebbe demolito e costruito NUOVO. Certamente non sulla collina o nel centro urbano. Mi fermo, e spero di poterti incontrare presto per parlarne di persona.Saluti antonio lioi
Se il percorso descritto dal Antonio Lioi è persegubile ben venga ma restano due problemi da risolvere: l’immediato appostamento delle cifre necessarie per evitre che i lavori inizino oggi per finire chissà quando e l’allocazione, in una zona strategica e facilmente raggiungibile. Se sono poblemi risolti o risolvibili che allontanino definitivamente il timore della chiusura defintiva degli ospedali nella Piana, ben venga l’idea di Antonio.
Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Lioi del quale mio onoro dell’amicizia per tutto quello che sta facendo al fine di ridurre i disagi per questa terra sta vivendo da anni un declino enza precedenti. Grazie di cuore Antonio.
Un abbraccio. Armando Voza
da buona scettica,la cosa non mi sembra realizzabile in poco tempo e,come tutte le cose,da noi,sarà solo oggetto di speculazioni politiche per decenni…a me dispiace per il lento declino della nostra amata città ,preda di estranei che hanno messo le mani su tutto…..dove sono i veri ebolitani????L’ospedale di Eboli è la storia…se si perde,Eboli perde un altro pezzo di memoria….peccato!!!!!
x Armando Voza
Oggi 28 sett. è stato pubblicato sul BURC il Decreto n° 49 del 27/09/2010 relativo alle dismissioni/riconversioni/riorganizzazione dei presidi Ospedalieri della Campania.
Fra le altre cose nel decreto si dispone che i D.G. ed i Commissari straordinari( come nella ASL di Salerno ) entro 30 giorni PROCEDERANNO ALLA PRESENTAZIONE DI UN PIANO ATTUATIVO DI RIORGANIZZAZIONE, RICONVERSIONE,RIALLOCAZIONE E/O DISMISSIONE DEI PROPRI PRESIDI, OVVERO DI CONCENTRAZIONI DI FUNZIONI SPECIFICHE COME QUELLE RELATIVE ALLE ATTIVITA’ DI EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO.
Quindi entro il 28 ottobre, il Commissario dell’ASL di SA – dott. Francesco De Simone- dovrà presentare un piano attuativo relativamente ai 4 P.O. di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide e per tale motivo ha insediato ieri un gruppo di lavoro costituito dai 4 Direttori Sanitari ( Minervini, Di Napoli, Di Filippo e Di Vita) insieme ad Antonio Lucchetti ( funzionario ASL) e Federico Pagani ( ex D.G.),
Pertanto il Piano di cui in questi giorni abbiamo discusso E’ OGGI OPERATIVO ed entro 60 gg Caldoro dovrà nominare un Direttore Sanitario esperto con il compito preciso di attivare le procedure per la realizzazione del Nuovo Ospedale della Valle del Sele. Purtroppo va detto che il Dr. De Simone si sta muovendo senza coinvolgere i Sindaci dei 4 Comuni interessati i quali il 23 u.s. si sono incontrati ad Eboli ed hanno dato una indicazione precisa:
L’ASSISTENZA SANITARIA OSPEDALIERA NEI 4 COMUNI E NEI RESTANTI 55 CIRCA DEL COMPRENSORIO CORRELATO, NON DEVE PER NESSUN MOTIVO PEGGIORARE ULTERIORMENTE, IN ATTESA DELLA UFFICIALIZZAZIONE DELLA COSTRUZIONE DEL NUOVO PRESIDIO infatti mi risulta che Melchionda a nome degli altri Sindaci si è già attivato presso il Commissario De Simone per far si che i Comuni siano ufficialmente inseriti nel citato gruppo di lavoro.
Cercherò di dare a te ed ai frequentatori di questo blog, ulteriori aggiornamenti. Spero di esserti stato utile, antonio lioi
Antonio, grazie come sempre per la chiarezza con cui hai esposto fatti che immagino assai più complessi.
Armando
Come avevo promesso invio un ulteriore aggiornamento su questo tema:
*dopo la pubblicazione del DPG n° 164 (21/9/10) – Nomina del Project Manager per la realizzazione del Presidio Ospedaliero Unico della Valle del Sele(Dr.sa Maria Rosaria CAROPRESO)
*dopo la pubblicazione del Decreto del Commissario ad Acta n° 49 (27/9/10)- Riassetto della rete ospedaliera e territoriale Campania ( con piccole modifiche del Piano Zuccatelli – Caldoro) che non ci “toccano”.
* dopo la nomina del “gruppo ASL” per l’accorpamento dei 4 Ospedali della Valle del Sele ( Minervini, Di Napoli, Di Filippo, Di Vita, Lucchetti e Pagano)
CREDO CHE SIA URGENTE UN ULTERIORE INCONTRO DEI 4 SINDACI, prima e poi forse di una riunione “plenaria” degli altri Sindaci dei Comuni dell’interland interessati. Ricordo che questi Comuni sono oltre 60 con una popolazione di oltre 300 mila abitanti ( sufficienti per la realizzazione di un Ospedale “a cinque stelle”)
Per opportuna conoscenza riporto parte del dispositivo del decreto del Presidente della Giunta di “NOMINA DEL PROJECT MANAGER PER LA REALIZZAZIONE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO DELLA VALLE DEL SELE.
……omissis:
2-di attribuire al dott. M.R.Caropreso il compito di:
a-predisporre e proporre ai vertici aziendali della ASL di Salerno e porre in essere tutti i provvedimenti occorrenti per la realizzazione dell’iter di accorpamento dei presidi ospedalieri di Oliveto Citra,Roccadaspide, Eboli e Battipaglia, collaborando quindi anche per la parte di competenza alla pianificazione attuativa aziendale.
b-proporre all’Azienda Sanitaria l’individuazione del sito sul quale dovrà nascere il Presidio Ospedaliero Unico della Valle del Sele, nonchè di predisporre e proporre ai vertici dell’Azienda tutti gli atti necessari alla definizione dell’Accordi di Programma da stipulare, ai sensi dell’art 5 bis del D.L. n° 502/92 e s.m.i. con il Ministro della Salute di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, per la realizzazione della struttura da destinare al presidio e per la realizzazione degli interventi di edilizia sanitaria necessari affinchè gli attuali contenitori dei presidi che confluiranno nel presidio ospedaliero Unico siano resi idonei a svolgere le nuove funzioni cui sono programmati;
3- Di stabilire in 12 mesi, dalla data di notifica del presente provvedimento, eventualmente prorogabili, la durata dell’incarico
……………….omissis
Quindi come si può vedere, NON C’E’ PIU’ TEMPO PER LE SOLITE DIATRIBE LOCALI, ( Azienda Sanitaria Autonoma, Ospedali Riuniti della Vlle del Sele, Accorpamento funzionale di Eboli con Battipaglia, potenziamento selettivo di Battipaglia come emergenza ed Eboli come elezione, etccc…) basta con ipotesi estemporanee che ogni cittadino ritiene di proporre, spesso avulse dalla realtà locale e dalle situazioni . contingenti. Questo modo di pensare e di fare, PORTA INESORABILMENTE ad allungare i tempio realizzativi.
Io credo invece che, una volta pubblicati i decreti- COSA FATTA CAPO HA-
e quindi INSIEME dovremmo- ognuno per la propria esperienza e capacità professionale- dare il necessario contributo.
QUINDI DA ADESSO, DUE SONO GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE;
1- SALVAGUARDARE LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA SANITARIA NEL NOSTRO TERRITORIO ( non parlo di Eboli , ma di tutta la Bassa ed Alta Valle Sele)
2-COLLABORARE E COMUNQUE ESSERE VIGILI NELLA MESSA IN ATTO DI TUTTE LE PROCEDURE NECESSARIE A GARANTIRE IN TEMPI PREVISTI ( 60 MESI) DAL 27/9/’10) LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE CHE IO HO CHIAMATO “A CINQUE STELLE”.
Scusate se mi sono dilungato, ma credo era necessario. Antonio lioi