Vertenza chiusura stabilimento Prysmian-Fos di Battipaglia. Appello dei responsabili dei Partiti locali alle Segreterie politiche Provinciali, Regionali Nazionali.
POLITICAdeMENTE
BATTIPAGLIA – «Lo scorso 15 febbraio la Prysmian ha annunciato la chiusura del polo industriale di Battipaglia, unico stabilimento italiano a produrre fibre ottiche nel nostro Paese. Un vero e proprio terremoto che ha colpito le maestranze della Prysmian – Fos ma anche un duro colpo all’economia e alla tenuta sociale di un intero territorio. Questa scelta aziendale rappresenta un grave danno che rischia di diventare irreparabile nel silenzio della politica nazionale. – si legge nel documento appello a firma congiunta di Anna Raviele, Nunzio Vitolo, Carmela Bufano, Costabile Spinelli, Alessio Cairone, Enrico Tucci, Raffaele Torsiello, Paolo Palo, Fabio Butrico – Per questo motivo, i coordinatori cittadini del Partito Democratico, Fratelli di Italia, del Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Partito Socialita Italiano, Noi Moderati, Italia Viva, Azione e Lega, i quali – Chiedono con forza alle rispettive Segreterie Provinciali, Regionali e Nazionali, aldilà di ogni schieramento, di prendere una posizione netta e univoca sul caso Prysmian-Fos di Battipaglia.
In un epoca in cui il nostro Paese viaggia verso la “transizione digitale” e la “Cybersicurezza” diventa una priorità nazionale, non possiamo restare inermi dinanzi alla chiusura dell’unico stabilimento italiano produttore di fibre ottiche che è la materia prima fondamentale per qualsiasi tipo di collegamento, rimanendo sotto scacco di altre potenze industriali. – aggiungono i responsabili locali di tutti i partiti del così detto arco costituzionale – Fino ad oggi è stato deciso di seguire le logiche di mercato e i prezzi più convenienti a discapito della qualità della fibra ottica e delle centinaia di persone che, direttamente o indirettamente, grazie a quel lavoro vivevano.
La chiusura della Fos rappresenta l’ennesimo episodio di impoverimento del tessuto industriale del nostro territorio: è l’ennesima condanna per il nostro Meridione a ricorrere ancora una volta a mezzi di sussistenza quando invece si dovrebbe guardare al futuro con prospettive reali e concrete di sviluppo economico e di lavoro. – concludono – Raviele, Vitolo, Bufano, Spinelli, Cairone, Tucci, Torsiello, Palo, Butrico – Per questo motivo, tutti i coordinamenti cittadini formulano questo appello affinché le segreterie nazionali alzino la voce e si muovano già da oggi accanto ai lavoratori, facendosi carico di questa vertenza e chiedendo chiarimenti ai vertici aziendali sui reali piani industriali. È un atto necessario non solo per salvaguardare le sorti del Sud ma anche la sicurezza dell’Italia intera. Prima che sia troppo tardi!»
I Partiti di tutti gli schieramenti, fanno appello a loro stessi, siano essi di opposizione o di Governo, per salvare la Prysmian Fos, vuoi vedere che la colpa è dei lavoratori che perdono il posto di lavoro se lo stabilimento di Battipaglia chiude? È singolare questo appello. Singolare, perché si esclude da ogni responsabilità il Governo di Giorgia Meloni, quello precedente presieduto da Mario Draghi e l’altro ancora da Giuseppe Conte e dei rispettivi Ministri dell’Industria Luigi Di Maio del Primo Governo Conte, Giancarlo Giorgetti del Governo Draghi, e l’Attuale Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Ed è a questi che bisogna chiedere quali sono state e quali sono le loro politiche e quali di queste politiche hanno deciso di procedere alla “liquidazione di fatto” di un settore, più che mai strategico nel quadro economico nazionale ed europeo. È singolare prendere atto che tutti i Partiti e tutti i propri leader gettano la spugna e non sanno trovare una soluzione, assolvensosi da una parte e dall’altra assolvendo anche il Governo.
Così come è stata programmato si svolgerà lunedì 18 marzo la manifestazione organizzata per la difesa del lavoro allo stabilimento Prysmian Fos e per porre l’accento sulla difesa del Made in Italy, quel Made in Italy che pomposamente il Governo ha voluto aggiungere al nome del Ministero dell’Industria, ritenendo siano da proteggere e diffondere i prodotti d’eccellenza italiani e in particolare della Piana del Sele. Tutti i partiti battipagliesi con questo appello hanno dimostrato di non contare nulla, ma soprattutto che ormai non c’è più nulla da fare e che il “requiem” per la Prysmian Fos di Battipaglia è stato già recitato sui tavoli ministeriali. Ahi voglia di fare manifestazioni e organizzare cortei, il Governo ha deciso che non è interessato alla fibra ottica. Peccato.
Intanto la Sindaca Cecilia Francese non lascia soli i lavoratori e le loro famiglie e insieme a loro, alla RSU e ai sindacati si pone a capo della protesta, per salvare lo stabilimento battipagliese, per la ricaduta economica sulla Città. A tale proposito ha dichiarato: «Oltre alla difesa del lavoro, dobbiamo pensare a ciò che può accadere in relazione alla mancata difesa dell’eccellenza italiana. Oggi è la crisi della Prysmian Fos ma domani potrebbero essere altre realtà importanti della nostra Piana del Sele ad essere interessate. Tutte le categorie, che stiamo incontrando in questi giorni, scenderanno in piazza con noi per questa importantissima manifestazione. I sindaci del comprensorio, tutte le forze politiche e le rappresentanze parlamentari sono invitate a questa manifestazione».
Diremmo tutti insieme appassionatamente, ma anche tutti assolti e tutti colpevoli, in questo mare magnum di mediocrità politica che tocca i livelli Nazionali e man mano quelli Regionali, provinciali e locali. Un mare magnum di ignoranza e di incapacità laddove i grandi gruppi finanziari fanno quello che vogliono e i grandi gruppi industriali sotto le ali delle multinazionali hanno la meglio nei confronti di Governi piccoli, piccoli e praticamente, razziano fondi a loro piacimento e si muovono con altrettanta semplicità e strafottenza alla ricerca di mercati nuovi specie quelli dove il lavoro si paga uno sputo, lasciando a terra migliaia e migliaia di bravi lavoratori, quelli che fanno la differenza, quelli che praticamente sono stati i fautori del Made in Italy.
Eppure l’assurdo dei Partiti che si appellano ai Partiti non si era mai visto e di certo non sfugge magari alle persone semplici, appassionate, sanguigne, come nel caso del solito “rosicatore” per eccellenza, il “pasionario” del PD Raffaele Femiano, il quale ha sentito odore di bruciato e vuole dire la sua discostandosi dal “Coram populo“:
«La grave crisi che sta colpendo la FOS di Battipaglia, – scrive in una nota Femiano rappresentante battipagliese della direzione provinciale PD – mette a rischio 300 posti di lavoro più altri 300 dell’indotto, rischia di sferrare un colpo mortale all’economia produttiva di Battipaglia e del Settore Industriale di eccellenza della Piana del Sele. Il 18 prossimo si spera, al di la delle sigle sia una manifestazione alla quale oltre ai diretti interessati, si mobiliti l’intera Città e non solo le sigle e le bandiere. Il rischio – per Femiano – è di riprecipitare nel 1969, con la grande differenza che allora c’erano altri sentimenti e forti sentimenti ideologici a protezione dei diritti e delle rivendicazioni del lavoro. Quel lavoro oggi sconosciuto alle giovani generazioni e non garantito ai pochi che ancora lo hanno.
Dobbiamo fare tutti la nostra parte – ammonisce Femiano che aggiunge – Come componente della segreteria Provinciale di Salerno e del direttivo del circolo di Battipaglia, – consapevole che la partita si gioca a Roma e nelle stanze del Governo – ho fatto un appello al Commissario Regionale al Segretario Provinciale del PD, a tutti Deputati, Senatori, Consiglieri Regionali Provinciali Sindaci e Amministratori del Partito Democratico, di partecipare a questa manifestazione e di fare la loro parte.
L’appello – conclude Femiano – va esteso i cittadini dei Comuni limitrofi affinché diano la loro solidarietà ai lavoratori della FOS e in difesa del lavoro in generale, e tutti dobbiamo chiedere con forza il rispetto dell’articolo 1 della costituzione “L’Italia è una repubblica Democratica fondata sul lavoro“.»
Battipaglia, 10 marzo 2024