Tutti insieme in Giunta e assenti in Consiglio, e tra accuse reciproche, veti e richieste di dimissioni incrociate l’Amministrazione va avanti a “toppe” forzate.
E mentre c’è chi immagina sia la fine della Giunta Conte, pare anche alla luce di “manovre” con la mediazione del Consigliere regionale Volpe, per avvicinare la maggioranza all’area De Luca coinvolgendo il Consigliere Capaccio, i rapporti sono sempre più deteriorati. Si andrà a una verifica politica?
POLITICAdeMENTE
EBOLI – Ancora un altro Consiglio comunale deserto, ancora un’altra spallata alla credibilità dell’Amministrazione Comunale, alla Giunta e di quella che prima era una maggioranza, ma che ad ogni occasione non manca di marcare le differenze. E così si continua a stare insieme nelle sedute di Giunta ma si continua anche a sgambettarsi ad ogni occasione, scegliendo magari i momenti topici, quelli ufficiali come il Consiglio comunale. Ma chi si aspetta vi sia un accappotamento della maggioranza, si sbaglia, attenderemo qualche giorno e tutto si rimetterà a posto niente di grave, comunque si va avanti, si procede, magari, a “toppe” forzate, ma si va avanti. Comunque l’Amministrazione è in panne nella sostanza, ed è divisa nella forma, da una parte si “governa” tutti insiema dall’altra ci si oppone a gruppi alternati.
Non volevamo parlarne, anche perché eravamo e siamo convinti che una cosa sono le parole, un’altra i fatti, e chi si illude che l’Amministrazione sia al capolinea, si sbaglia, si andrà avanti ma a spese della Città. Ma tornando al Consiglio Comunale che è andato deserto, man mano sono arrivate le varie interetrazioni a quei fatti, tra le prime quella del gruppo Eboli 3.0 – la Città in Comune: «Avremmo voluto fare i nostri complimenti all’Assessore La Brocca, la quale, dopo aver modificato il disciplinare per la dotazione e l’utilizzo di apparecchiature informatiche che ha abolito la dotazione di telefoni cellulari “comunali” per assessori e consiglieri, eliminando così i privilegi della politica, si era spesa per l’approvazione del regolamento, da lei proposto, che avrebbe disciplinato le attività di vigilanza e controllo del territorio comunale con gli Ispettori ambientali.
Avremmo voluto manifestare tutta il nostro apprezzamento per il lavoro dell’Assessore Consalvo per il recente allargamento del Distretto Diffuso del Commercio Expo-Sele al Comune di Aquara, portato avanti anche grazie al lavoro della collega Villecco. – aggiunge Balestrieri – Inoltre, avremmo voluto ringraziarlo anche relativamente al suo coinvolgimento diretto nei lavori di sistemazione della viabilità in zona ospedaliera sollecitati lungamente dal Consigliere Walter Gaeta, nonché per l’inizio degli interventi di manutenzione e di rifunzionalizzazione disposti dall’Ente Riserva e portati avanti su spinta ed in sinergia con l’Assessorato alla Fascia Costiera per l’inizio dei lavori nell’area della Casina Rossa.
Avremmo voluto leggere le parole CESSATE IL FUOCO sulla facciata dell’Municipio, così come disposto dalla delibera di Consiglio proposta dalla III Commissione consiliare presieduta dal Capogruppo Balestrieri, che tanto si era speso per l’approdo in Consiglio comunale di questo importante atto condiviso anche con la cittadinanza e con tutte le forze politiche durante più sedute di Commissione e da votare all’unanimità, senza se e senza ma. – prosegue la nota di Eboli 3.0- La Città in Comune – Avremmo voluto fare tutto questo ma, invece, ci troviamo mestamente a chiedere scusa al Presidente del Consiglio, il dott. Cosimo Brenga, e alla città per lo spettacolo indegno di ieri sera.
Abbiamo assistito invece, attoniti, all’allontanamento volontario dell’Assessore Cennamo durante un’interrogazione, senza alcuna motivazione e in sfregio alla buona educazione istituzionale (e non solo) che
la funzione di Assessore comunale le imporrebbe. – si aggiunge ancora nel comunicato di Eboli 3.0 – A lei, in occasione della ricorrenza della festa delle donne, chiediamo un sussulto di dignità.
Abbiamo assistito alla presenza, durante la mattinata, dell’Assessore Sgritta ad un incontro sindacale e alla sua assenza immotivata ieri sera in Consiglio comunale, così come di tutto il gruppo Eboli Domani, il gruppo del “cambio di passo”, non nuovo ad atteggiamenti di ostruzionismo istituzionale.
Ne abbiamo abbastanza!
– conclude il comunicato – Il gruppo Consiliare, gli Assessori e il Coordinamento di Eboli 3.0 – La città in comune chiedono al Sindaco Mario Conte di aprire una seria riflessione rispetto a quanto accaduto e di revocare le deleghe a chi ha dimostrato di non meritare la fiducia da lui accordata».
A invocare chiarezza e responsabilità è il Consigliere Antonio Alfano del Gruppo Città del Sele, il quale ritiene che la diserzione del Consiglio Comunale da parte di consiglieri e Assessori di “Eboli domani” sia: «Irragionevole, immotivata e senza alcun preavviso l’assenza di alcuni Consiglieri di maggioranza ieri sera nella civica assise, sotto gli occhi del Comitato EboliPace presente in aula e di chi seguiva da casa i lavori del Consiglio.
Il gruppo consiliare e gli assessori della Città del Sele condannano l’accaduto, ben sapendo che ci sono occasioni, tutte politiche, come la discussione sul “Cessate il fuoco” tra Israele e Palestina, che vanno onorate senza distinzioni di sorta. – prosegue Alfano – Non presentarsi in Aula, a nostro avviso, è segno di menefreghismo e indifferenza, dietro il quale, sperando che di questo si tratti e non di altro, si cela un malessere di alcuni consiglieri che invece andrebbe affrontato in una discussione di maggioranza.
Rinnoviamo la nostra fiducia al Sindaco, pronti a promuovere e sostenere qualsiasi azione sia necessaria per far prevalere il senso di responsabilità, nella chiarezza delle posizioni. – Aggiunge il consigliere Alfano de la Città del Sele –
Ma a latere di ogni discussione, si torni in Consiglio ad horas. – e conclude con “l’invito” perentorio a riconvocare il Consiglio – Il Presidente del Consiglio si attivi per riconvocare subito il Consiglio Comunale, per discutere di PACE ed approvare gli importanti provvedimenti amministrativi già all’ordine del giorno».
Di “deserto” e di “maggioranza allo sbando” ne parla anche Damiano Capaccio, sebbene nei giorni scorsi, evidentemente per motivazioni politiche da ascriversi sempre a possibili allocazioni nelle prossime elezioni con la maggioranza regionale a prevalenza deluchiana, pare ci sia stato un incontro in comune con il Sindaco Conte, con la mediazione del Consigliere regionale del PSI Andrea Volpe. Ma indipendentemente da quell’incontro Capaccio è rimasto deluso di quel consiglio deserto sebbene vi fossero in discussione linee di principio politiche che interrssono le politiche internazionali.
«Eboli “città di pace” non lo è mai stata per la maggioranza del Sindaco Mario Conte. – scrive Capaccio – Il Consiglio Comunale chiamato a riunirsi sul tema della pace dopo mesi di rinvii non raggiunge il numero legale e va deserta la seduta.
La morte di oltre 30.000 palestinesi soprattutto bambini , donne ed anziani e 78.000 feriti molti dei quali con mutilazioni drammatiche, per 5 consiglieri della maggioranza, il gruppo di minoranza del PD al completo (4), di forza Italia (1), gruppo civico (2), non era affare loro. – aggiunge il Consigliere comunale Capaccio accusando apertamente anche i rivoltosi – Hanno anteposto i loro miseri interessi di parte all’invito del Papa, Nazioni unite, molti capi di stato, associazioni civiche e sindacati all’impegno civico e morale per il diritto alla vita ed a deporre le armi. – conclude – Eboli “città di pace“ e dell’accoglienza non merita un tale oltraggio».
E di una “Città che non merita più tali mortificazioni e che non merita questa amministrazione. – ne parla anca un altro Consigliere di opposizione: Emilio Masala della Lega di Salvini; – Il mancato insediamento del consiglio comunale nell’ultima seduta è un atto grave che testimonia, ancora una volta, il fallimento politico e amministrativo dell’amministrazione Conte.
Testimonia, altresì, l’incapacità di un Sindaco di tenere insieme la sua “posticcia” maggioranza così da garantire alla città un governo stabile che lavori nell’interesse esclusivo della città. – prosegue Masala – Il sindaco Conte è da tempo ostaggio della sua stessa maggioranza e non garantisce il governo della città. – aggiunge ancora – Come era prevedibile non sono mancate le esternazioni di qualche buontempone della maggioranza all’indomani della presa di posizione di gran parte dell’opposizione e dell’opinione pubblica cittadina sull’accaduto che ha tentato, come sua abitudine, maldestramente di minimizzare il tutto sostenendo che simili cose accadevano anche in passato. In effetti, è vero ! È accaduto anche in passato che Sindaci non avessero la maggioranza in consiglio ma con un discrimine non di poco conto. In passato ciò è accaduto ma perché c’era, su temi importanti e/o strategici, un dibattito e confronto politico alla base del dissenso che poi sfociava nell’assenza ma tutto avveniva alla luce del sole e se ne conoscevano ragioni e motivazioni politiche.
Oggi tutto ciò non c’è. La città non conosce le vere motivazioni del forte dissenso all’interno della maggioranza perché si è azzerato ogni forma di confronto, dibattito e coinvolgimento dell’opinione pubblica ma ci sono solo “oscure” motivazioni personali e di interessi particolari. – prosegue ancora Masala – Ad oggi, sono ancora in attesa della risposta da parte dell’assessore Katia Cennamo ad una interrogazione presentata da un collega e,poi, trasformatasi, su mia richiesta, in dibattito durante la seduta. L’altra sera, infatti, l’assessore in questione dopo essere giunta in aula per rispondere alle interrogazioni poste all’ordine del giorno dopo l’introduzione della interrogazione sulla questione “pasti avariati” e la trasformazione della stessa in dibattito si allontanava immotivatamente dall’aula senza farne più ritorno lasciando attoniti lo scrivente, il Presidente e i colleghi presenti in aula.
Oggi, c’è sempre di più la consapevolezza di un’amministrazione lontana anni luce dai veri problemi della nostra città. – Conclude il Consigliere della Lega Emilio Masala – È ora che il Sindaco Conte venga in consiglio e spieghi all’intera città cosa sta accadendo da tempo».
Ma tutto questo vespaio intanto si è messo in moto perché Eboli Domani ha contestato il Sindaco Conte, pur facendo parte della sua maggioranza perché non ha condiviso sia nella forma che nella sostanza alcuni provvedimenti, e l’obiettivo, pur senza mai nominarlo è l’Assessore all’Urbanistica Salvatore Marisei, il quale anch’egli non era presente in quel consiglio che non si è tenuto sebbene si discutesse di argomenti di sua competenza. Il gruppo Eboli Domani messo sotto accusa, Adolfo Lavorgna e Cesare Moscariello in testa rilancia accusando Marisei colpevole di aver disertato il Consiglio, pare, per un compleanno di 18 anni.
Uno scontro per Eboli Domani che passa attraverso una verifica e l’azzeramento della Giunta, mettendo da subito nelle mani del Sindaco le dimissioni dei due Assessori di riferimento Gianmaria Sgritta e Katya Cennamo, rispondendo alle richieste di dimissione con chiedendo a sua volta le dimissioni degli Assessori di Eboli 3.0 e Città del Sele, azzerando così la “Giunta partendo dagli assessori inefficienti“, e rilancia con una nota: «Con riferimento agli articoli comparsi sui giornali in settimana il gruppo consiliare “Eboli Domani” rinvia al mittente le accuse ingiustificate e unicamente dettate da livore personale. – e giù di li – Il personalismo è interesse dei singoli accusatori, proiettati a difendere una poltrona senza risultati.
Insomma tra veti incrociati richieste di Dimissioni incrociate, accuse incrociate l’Amministrazione Comunale va avanti a “toppe” forzate a danno della Città. Aspetteremo gli eventi.
Eboli, 10 marzo 2024