PD e Sicurezza: Lunedì 20 settembre 2010, una delegazione di Parlamentari del Pd, componenti dell’Antimafia, incontrano a Salerno il Procuratore della DDA Roberti.
SALERNO – Lunedì, 20 settembre 2010, alle ore 12.00, presso la sede provinciale del Partito Democratico di Salerno, una delegazione di Parlamentari del Pd, componenti della Commissione Antimafia, incontrerà la Stampa per commentare i principali elementi che emergeranno dall’incontro, che avrà luogo nella prima mattinata, con il Procuratore Capo della DDA di Salerno, Franco Roberti.
L’appuntamento si inserisce in una serie di incontri che il Gruppo del Pd della Commissione Antimafia sta realizzando dal mese di aprile in tutti i territorio più esposti, al Sud, al Centro e al Nord, ma ha assunto particolare importanza dopo l’omicidio del Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Per capire a fondo le motivazioni del suo omicidio e la reale situazione del contrasto alla camorra ed ai suoi tentativi di infiltrazione nella politica e nell’economia, il Pd ha chiesto l’interessamento diretto del plenum della Commissione Antimafia.
Questo primo incontro su Salerno, a cui faranno seguito altre iniziative con gli amministratori locali del territorio, sarà l’occasione per fare il punto sulle strutture giudiziarie e sulla loro adeguatezza per il contrasto alla camorra.
La delegazione sarà composta dal capogruppo del Pd Antimafia, Laura Garavini; dal responsabile del Forum Giustizia del Pd, Andrea Orlando; dal capogruppo in Commissione Giustizia al Senato, Silvia Della Monica; dall’ex presidente della Commissione Atimafia, Giuseppe Lumia; dai parlamentati campani della’Antimafia, Teresa Armato, Luisa Bossa e Salvatore Piccolo.
Salerno, 19 settembre 2010
L’antimafia sta in sofferenza per gli attacchi dissennati d’una mala-politica imperante.Oggi si parla di separazione delle carriere. Ben vengano se possono risolvere i problemi. Ho già espresso dei timori di un assoggettamento all’esecutivo da parte del pm. il nuovo attacco di Silvio Berlusconi alla magistratura, grave e reiterato,il procuratore capo antimafia mette in guarda contro da chi porta avanti “certe riforme” della giustizia, avendo “una la riserva mentale” che punta a “delegittimare, intimidire certi magistrati e renderli inoffensivi,oltre che timorosi.Le infiltrazioni dei cartelli nel nord sono patenti ed anche aggressive, Eppure la metropoli ha fatto finta di nulla. Sino alla clamorosa presa d’atto del ministero degli Interni e della Commissione Antimafia, poche settimane fa. Meglio tardi che mai. Ma ogni ritardo crea nuovi problemi, nuovi pericoli. Adesso, la “questione criminale” mostra a tutti un altro volto. Quello del rischio di una saldatura tra gang di quartiere grande criminalità organizzata. Il pericolo è forte, pena lo stravolgimento di tutta la vita economica, sociale, civile milanese. Bene fa, dunque, quel pezzo di società civile a mettere la storia della gang del Corvetto in prima pagina. Bene farebbero i settentrionali le istituzioni, i cittadini, gli imprenditori, le persone della cultura, a non sottovalutare il fenomeno. E a reagire con tutti gli strumenti, preventivi e repressivi, giudiziari e politici più opportuni. Il criminale che gruda alle forze dell‘ordine “Qui comando io” attenta alla sicurezza, alla libertà di ognuno di noi.La libertà è una conquista giornaliera…..