Le “Case dell’Acqua”, saranno installate anche a Eboli. Sarà la ditta Energy Tech srl di Montecorvino Rovella ad impiantarle. 1 litro di acqua liscia costerà 5 centesimi, mentre un litro di acqua gassata ne costerà 10.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – Sarà la Energy Tech srl di Montecorvino Rovella ad installare le casette dell’acqua. La ditta, con 75 punti, si è aggiudicata in via provvisoria, dovendo perfezionare la presentazione dei documenti, la gestione del servizio.
I distributori verranno installati a P.zza Epitaffio; al Rione Paterno; in P.zza XXV Aprile e/o nei pressi degli impianti sportivi tra il Palasele e il Dirceu. L’aggiudica costituisce anche concessione provvisoria del suolo pubblico. Le spese di installazione, compresi gli allacciamenti, sono a carico del gestore che potrà rivalersi grazie al prezzo di erogazione regolamentato dal Comune:
1 litro di acqua liscia costerà 5 centesimi, mentre un litro di acqua gassata ne costerà 10.
Le casette dell’acqua sono distributori ai quali i cittadini possono recarsi per approvvigionarsi di acqua potabile sia liscia che gassata, microbiologicamente pura, prelevata dall’acquedotto pubblico, a costi decisamente inferiori rispetto all’acqua imbottigliata.
«Questa prima sperimentazione – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Nadia La Brocca – potrà essere ampliata se i cittadini accoglieranno con favore l’iniziativa. Speriamo di poter installare casette dell’acqua in ogni quartiere perché oltre a consentire un risparmio per l’utenza si diminuisce l’inquinamento causato dalle bottiglie di plastica e si assicura a tutti un’acqua pura. Ognuno utilizzerà il contenitore che preferisce e potrà liberamente riutilizzarlo».
Fin quì, senza nulla togliere all’entusiasmo della giovane Assessore all’Ambiente Nadia La Brocca, sembrerebbe tutto normale, anche perché sembrerebbe un servizio aggiuntivo che si fornisce ai cittadini, atteso che si spendono tanti soldi per le acque minerali, e si procura un danno all’ambiente per l’utilizzo delle bottiglie di plastica, oltre che realizzare un “risparmio” dal momento che 10 litri d’acqua demineralizzata costerebbero solo 50 centesimi e 10 litri di minerale addizionata verrebbero a costare solo 1 euro.
Pertanto, sebbene l’iniziativa potrebbe anche essere considerata positiva riguardo alla fornitura di acqua potabile trattata e depurata, ma si badi, proveniente dall’acquedotto e quindi già potabile e rispondente a tutti i parametri mineralogoci perché si possa definire tale, è quanto mai inquietante si acconsenta ad un ulteriore “depurazione” per eliminare le “eventuali” impurità presenti nell’acqua erogata, presupponendo vi siano nell’acqua proveniente dall’acquedotto delle impurità e quindi non del tutto idonee alla erogazione, ignorando tra l’altro che un impianto del genere potrebbe anche presentare delle anomalie e/o malfunzionare negli apparecchi germicidi o negli abbattitori batterici, oltre a contenere filtri con carbone attivo, e ignorando che l’acquedotto attualmente funzionante è continuamente controllato e che i minerali disciolti in essa sono compatibili con quelli che un organismo può ingerire.
Si evidenzia in questo anche un’altro aspetto, tutto in capo alle politiche regionali e comunali, riguardo ad una assenza totale di politiche gestionali delle acque, ma anche una scarsa attenzione per gli impianti esistenti, oltre che azioni confliggenti tra loro. Nel mentre si finanzia forme giudicate migliorative alla normale e semplice erogazione di acqua potabile dell’acquedotto, lanciando un messaggio negativo e lasciando immaginare per questo, una cattiva qualità dell’acqua potabile stessa, non si destinano somme per intervenire a migliorare e potenziare la rete idrica esistente, e per contro si immagina impianti di superfice trascurando il resto.
E così l’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania che all’epoca (2013 era Giovanni Romano) e che addirittura le finanzio’ in partnership con un’Azienda privata, anzichè preservare i corsi d’acqua, i bacini esistenti, le falde freatiche e gli impianti esistenti, salvaguardando conseguentemente anche il territorio e anzichè di individuare nuovi altri invasi naturali e prevenire quelle che sono le eventuali emergenze, ci si affida a un macchinario per depurare acqua già potabile e semmai aggiungendovi il gas. Ma le responsabilità non si fermano solo al 2013, continuano anche oggi e coinvolgono l’attuale Assessore all’Ambiente della Regione Campania e in qualche, ma in maniera minore e relativamente al territorio ebolitano, anche la giovane e volenterosa Assessore all’ambiente del Comune di Eboli Nadia La Brocca.
Eboli, 7 febbraio 2024