Tragedia a Scafati: Tra precisazioni, dubbi e accuse

Sulla tragedia della donna deceduta a Scafati, comunicato stampa congiunto dei Consiglieri regionali Franco Picarone PD, e Luca Cascone “De Luca Presidente”. 

Il capogruppo regionale Michele Cammarano e la coordinatrice provinciale del M5S Virginia Villani: “Bisogna impedire ulteriori tragedie”. Mario Polichetti Delegato Uil-Fpl: “Non sapremo mai se con un Punto di primo intervento operativo questa donna ora sarebbe ancora in vita” .

Luca Cascone-Franco Picarone-Michele Cammarano-Virginia Villani-Mario Polichetti

POLITICAdeMENTE

TRAGEDIA A SCAFATI

SCAFATI – «Una tragedia ha colpito una signora di 59 anni deceduta a Scafati per un arresto cardiaco da cui non si è più ripresa. Rivolgiamo doverose e sentite condoglianze alla famiglia e riteniamo che l’episodio vada vagliato in maniera corretta perché sia sottratto ad ogni genere di strumentalizzazione. Scrivono in una nota congiunta i Consiglieri Regionali Franco Picarone del PD e Luca Cascone di “De Luca Presidente” – Nelle prime dichiarazioni invece qualcuno, sull’onda della emotività dell’episodio, ha attaccato a testa bassa la sanità regionale sulla base di inesattezze e distorsioni della realtà, in un momento che dovrebbe consigliare silenzio, rispetto per i familiari della persona deceduta e rigoroso accertamento dei fatti.

Andiamo con ordine. – proseguono Picarone e Cascone – L’ospedale Mauro Scarlato era stato chiuso durante la gestione regionale di Caldoro. Attualmente, sia nel piano ospedaliero condiviso con il ministero della sanità, che nell’atto aziendale, e, ulteriormente, nell’atto aziendale recentemente proposto, per il Mauro Scarlato si prevede un pronto soccorso di base e non un punto di primo soccorso. E nello specifico la Regione ha richiesto, per il medesimo presidio, due strutture complesse, due semplici dipartimentali, più 8 strutture semplici con ben 154 posti letto, con servizi come ortopedia e traumatologia, chirurgia generale, medicina generale, lungodegenza, pneumologia, reumatologia, anestesia e rianimazione e terapia intensiva, etc. Quindi la Regione ha riservato grande dignità al presidio di Scafati negli atti di programmazione.

Luca Cascone-Franco Picarone

Ricordiamo che Scafati è stato l’hub principale in provincia di Salerno per la gestione del Covid, con ottime performance. Subito dopo questa fase il presidio si è incendiato. Questo evento imprevisto ne ha reso inagibile una parte rilevante. Pertanto sono stati finanziati subito dalla Regione, con l’art. 20, lavori per l’adeguamento sismico per 4.5 milioni per la cui rimodulazione è giunto anche il nulla-osta del Ministero della Salute solo da pochi giorni. Inoltre sono stati richiesti per per il completamento e le opere interne altri 11 milioni. Questa è la prova di come si intende lavorare per il nosocomio.

Altro che chiusura!

Attualmente i lavori per il punto di primo soccorso sono terminati da poco. Sono attesi i risultati delle prove statiche e potrà procedersi anche alla riattazione del laboratorio di analisi. Solo la mancanza di personale ha impedito, dopo la conclusione dei lavori, di aprire il punto di primo soccorso. Ma l’Asl non è stata mai ferma. Ha espletato il concorso per 36 medici di emergenza il 13 ottobre scorso. Hanno risposto 17 candidati. Nei prossimi giorni saranno convocati per richiederne la contrattualizzazione e potranno essere distribuiti sugli ospedali. Questo potrebbe consentire l’apertura a Scafati del servizio.

È evidente che la situazione dei pronto soccorso in generale, però, dipende anche dalla risposta ai concorsi per medici e sanitari di emergenza (e non solo) che l’Asl sta conducendo. Sappiamo tutti che esiste un grandissimo problema di scarsità di medici dovuto ad una serie di misure che il governo deve assolutamente adottare (eliminazione del numero chiuso a Medicina, aumento degli stipendi dei medici, possibilità di incentivazione, eliminazione dei tetti di spesa sul personale bloccati da leggi finanziarie, aumento delle risorse per la Campania del fondo sanitario iniquamente ripartite: tutte battaglie serie che sta portando avanti il nostro Presidente De Luca nei confronti del Governo e del Ministero competente!).

Sui fatti specifici:

La Sig.ra ha avuto un arresto cardiocircolatorio in auto all’altezza del Bar Caffè Trento nei pressi dell’Ospedale di Scafati dove è stata soccorsa (sempre in auto) dal Medico del 118 giunto a bordo dell’ambulanza che è stata allertata alle 11.13.23, è partita alle 11.15 e giunta in loco alle ore 11.25 (tempi di attesa effettivi 11 minuti e 37 secondi, il protocollo LEA prevede un tempo di attesa massima di 20 minuti).

Sono state effettuate tutte le manovre previste e possibili per i casi di specie. Questi i fatti effettivi che in un momento così difficile vanno comunque rappresentati, al di là di ogni strumentalizzazione. – concludono I Consiglieri regionali Franco Picarone e Luca CasconeLa Campania e De Luca stanno facendo tutto quello che è nelle loro possibilità per dare a Scafati una sanità degna del territorio e dei cittadini scafatesi».

Michele Cammarano-Virginia Villani

“Ospedale Mauro Scarlato di Scafati, si riapra con urgenza il punto di primo intervento dell’Ospedale Mauro Scarlato di Scafati” – Scrivono in una nota il capogruppo regionale Michele Cammarano e la coordinatrice provinciale Virginia Villani: che aggiungono puntando il dito accusatorio – “Bisogna impedire ulteriori tragedie”.

Ieri una donna di 59 anni è morta all’esterno dell’ospedale Mauro Scarlato di Scafati, il cui punto di primo intervento è chiuso da giugno per lavori. – Dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano. – Un evento drammatico che chiama in causa lo stato della sanità in Campania. Ci troviamo di fronte a una situazione insostenibile che, come Movimento 5 Stelle, denunciamo da anni. Non intendiamo avviare polemiche, soprattutto alla luce della tragedia che si è verificata, ma ribadiamo, ancora una volta, la necessità di agire con prontezza rispetto alle falle del sistema sanitario nella nostra regione che deve rappresentare una colonna portante per ogni comunità. Le recenti circostanze e i problemi atavici mettono in evidenza l’urgenza di adottare misure risolutive. Non si può ignorare il grido di allarme proveniente da Scafati e da altre località che vivono situazioni analoghe”. 

Questa tragica vicenda non è un caso isolato ma rappresenta un riflesso della condizione generale della sanità pubblica in Campania. – aggiunge la coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle Virginia VillaniInteri reparti sono chiusi a causa della mancanza di medici, i pronto soccorsi sono in affanno e il diritto fondamentale alla salute e all’accesso alle cure è spesso negato ai cittadini. In questo contesto, chiediamo un’azione decisa per l’immediata riapertura del punto di primo intervento dell’Ospedale Mauro Scarlato di Scafati al fine di garantire la sicurezza e la salute dei nostri concittadini. Non possiamo consentire che eventi come questo si ripetano”.

Mario Polichetti foto POLITICAdeMENTE

Il Punto di primo intervento è chiuso da giugno, donna muore davanti l’ospedale di Scafati. La rabbia di Mario Polichetti (Uil Fpl provinciale): “Questa tragedia rispecchia lo stato di salute della sanità italiana. Non sapremo mai se con un Punto di primo intervento operativo questa donna ora sarebbe ancora in vita. Tutto questo è inaccettabile”.

Una tragedia ieri ha scosso la comunità di Scafati, quando una donna di 59 anni è improvvisamente collassata vicino all’ospedale Mauro Scarlato, privo di Punto di Primo intervento dallo scorso giugno e senza Pronto soccorso dal 2013. La donna è deceduta tra le braccia del marito, che ha cercato invano di praticarle un massaggio cardiaco. Ora sorge il drammatico dubbio per Polichetti: “sarebbe stata possibile una diversa conclusione se il Punto di Primo intervento fosse stato operativo?

La vicenda tragica ha suscitato rabbia e frustrazione nella comunità, e il sindacalista Mario Polichetti, delegato della Uil Fpl Salerno, ha espresso profonda preoccupazione riguardo alla mancanza di servizi sanitari di emergenza nell’area.  “La morte di questa donna è una tragica testimonianza della situazione sanitaria precaria in cui versano molte comunità in Italia, compresa Scafati. Il fatto che il Punto di Primo intervento sia stato chiuso per lavori e che il Pronto soccorso sia mancante dal 2013 è semplicemente inaccettabile. Questo caso solleva una domanda cruciale: se il Punto di Primo intervento fosse stato operativo, avremmo potuto evitare questa tragica perdita umana? È un interrogativo che la comunità locale e le istituzioni dovrebbero affrontare seriamente – ha detto -. È essenziale che l’assistenza sanitaria di emergenza sia garantita alle persone che ne hanno bisogno, e speriamo che questa tragedia serva da catalizzatore per spingere le autorità a garantire una copertura sanitaria adeguata per Scafati e le zone circostanti. Nessuna comunità dovrebbe vivere con la paura di non poter ricevere assistenza medica immediata in caso di emergenza“.

Scafati, 19 ottobre 2023

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