Il Presidente Federcepicostruzioni Lombardi sulle frenate dei nuovi lavori del Superbonus 110%: “Tempi celeri per garantire misurare stabili di sostegno all’efficientamento energetico”.
POLITICAdeMENTE
ROMA – SALERNO: «Tempi rapidi per definire un quadro normativo di sostegno agli interventi per il consolidamento, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico delle famiglie». È la richiesta di Antonio Lombardi, presidente nazionale di Federcepicostruzioni, alla luce degli ultimi dati Enea che confermano – come del resto era facilmente prevedibile – un trend in frenata per gli investimenti legati al Superbonus 110%.
Sono gli effetti del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (c.d. Decreto Cessioni), convertito con modificazioni dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38, che nelle intenzioni avrebbe dovuto risolvere le problematiche legate al blocco della cessione dei crediti, ma che nella sostanza ha eliminato il meccanismo di cessione, mantenendo pochissime deroghe.
I nuovi immobili sui quali sono stati avviati interventi sono, al 31 luglio scorso, 421.995, 4.808 in più rispetto al mese di giugno di quest’anno. Un trend di crescita mensile estremamente lontano da quello di appena qualche mese fa. A gennaio scorso, ad esempio, i nuovi edifici su cui vennero avviati lavori con il Superbonus, furono ben 12.863 in più rispetto al mese di dicembre: a luglio, insomma, l’aumento è stato di poco più di un terzo rispetto all’inizio dell’anno.
“Purtroppo – commenta il presidente Antonio Lombardi – questa flessione è destinata ad acuirsi ulteriormente nei prossimi mesi, con le conseguenze facilmente immaginabili sul comparto dell’edilizia, sul sistema economico in generale e sull’occupazione. È importante, anche alla luce degli impegni assunti dall’Italia in sede europea, che il Parlamento definisca con urgenza nuove misure di sostegno, attente alle classi sociali meno abbienti ed attivate in sinergia con il sistema bancario per un più agevole ed agevolato accesso al credito, affinché si arginino i prevedibili effetti congiunturali negativi, e si metta il nostro Paese nelle condizioni di adempiere agli impegni assunti con l’Europa, contenendo i consumi energetici. Occorre un piano strategico che attivi investimenti a partire dagli edifici pubblici”.
Gli investimenti ammessi a detrazione ammontano, nel mese di luglio, a quasi 83 milioni di euro (82.996.932.879,77), dei quali il 54,2% (44.991.339.008,00) relativi a condomini e il 32,4% a edifici unifamiliari (26.922.916.165,10) (la quota residua è relativa alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti (poco più di 11 milioni di euro gli investimenti ammessi a detrazione).
Roma/Salerno, 24 agosto 2023