Il Governo BLOCCA gli STIPENDI e mortifica le PENSIONI

Il blocco degli stipendi è Legge. Il D.L. n. 78/2010 è stato convertito nella Legge n. 122/2010, il 31 luglio 2010: ecco i responsabili.

Il Governo e Tremonti infieriscono su pensionati, lavoratori pubblici e privati.

Ecco chi attenta stipendi e pensioni

Roma – Questa è la manovra economica da 24 miliardi di €,  che affossa lavoratori e pensionati  e che prevede pesanti ricadute per i pubblici dipendenti. La reazione del mondo del lavoro non è stata  per niente all’altezza, anzi è emerso con il silenzio dei sindacati uno schifoso coinvolgimento nella  mattanza  dei lavoratori a reddito fisso, quelli che mantengono l’Italia. Si è meravigliato anche lo stesso Ministro Killer Giulio Tremonti che furbescamente ha salutato il silenzio come un tacito consenso.

Giulio Tremonti

I sindacati non ne sono usciti affatto bene, fatta eccezione della mobilitazioni dell’USB che è culminata nello sciopero del 14 giugno, sciopero a cui ha partecipato anche la CGIL (anche se non ha messo in discussione i “sacrifici” ma solo l’iniquità della loro applicazione); per il resto è stato solo un gioco di manifesti, volantini, chiacchiere, silenzio se non addirittura “applausi”. La delusione per questo tipo di atteggiamento è forte così che la mancanza di reazione e la “collaborazione sindacale” ha legittimato il Killer Tremonti e il Governo ad infierire ancora di più (su pensionati, lavoratori pubblici e privati).

La preoccupazione dell’USB è che i lavoratori siano stati  spaventati : “Anestetizzati dal rischio Grecia e delle imposizioni dell’UE, sono passati dei provvedimenti su retribuzioni e pensioni che non si erano mai visti. Dobbiamo ricostruire la solidarietà tra lavoratori per creare un’opposizione forte che possa arginare l’arroganza e la volontà di smantellare i servizi pubblici di chi ci governa”.

L’USB analizza i provvedimenti drammatici della Legge “macello” che prevede:
1 – BLOCCO DEL CONTRATTO 2010-2012 Non si rinnova il contratto già scaduto e lo si perde completamente (a parte l’indennità di vacanza contrattuale) senza possibilità di recupero futuro; se ne riparlerà nel 2013.

Berlusconi

2 – BLOCCO DELLO STIPENDIO INDIVIDUALE. E’ stato corretto il comma che prevede … “per gli anni 2011, 2012, 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, compreso il trattamento accessorio, non può superare, in ogni caso, il trattamento ordinariamente spettante per l’anno 2010”… nel senso che vengono fatti salvi eventuali aumenti dovuti ad arretrati, eventi straordinari della dinamica retributiva, le progressioni di carriera, maternità, malattia, effettiva presenza in servizio.
La versione originaria avrebbe causato l’ingovernabilità del sistema, in quanto veniva inibito ogni aumento non permettendo il pagamento di un turno in più o indennità a chi per es. fosse stato assente per malattia o maternità. Allo stesso modo… “il comma 21 dell’art. 9 prevede che le progressioni di carriera disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto ai fini esclusivamente giuridici … quindi non economici (una norma giudicata incostituzionale dagli esperti). Infine, il blocco esteso al 2013, significa che anche il successivo triennio contrattuale 2013-2015, sarà condizionato dal blocco iniziale” …. a quando i prossimi aumenti ?

3 – CONTENIMENTO AUMENTI RELATIVI AL RINNOVO 2008-2009 ENTRO IL TETTO MASSIMO DEL 3,2 % “I rinnovi contrattuali del personale dipendente delle pubbliche amministrazioni per il biennio 2008-2009, non possono determinare aumenti retributivi superiori al 3,2 %. La disposizione si applica anche ai contratti ed accordi stipulati prima della data di entrata in vigore del decreto; le clausole difformi sono inefficaci a decorrere dalla mensilità successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto e i trattamenti retributivi saranno conseguentemente adeguati.” Significano vincoli tassativi che se vengono superati (sommando i benefici del contratto nazionale con quelli aziendali, anche se già firmati) si procederà d’ufficio al recupero della parte eccedente.

Bossi

4 – PENSIONI: UNA RIFORMA PESANTISSIMA PASSATA  QUASI SOTTO SILENZIO. Il presidente dell’Inpdap, ci fa sapere che “…anche agli statali bisogna far comprendere che le pensioni future non saranno molto alte e senza la “complementare”, la difesa del livello di reddito sarà impossibile”, e avanza l’ipotesi di tentare di convincere al grande passo con un’operazione tipo “silenzio-assenso” come quella lanciata nel 2007 nel settore privato per la destinazione del Tfr. Inoltre secondo Crescimbeni “bisogna trovare la molla giusta per convincere i dipendenti ad abbandonare la vecchia abitudine del solo Tfr accantonato in attesa del momento di pensionamento”. E Antonio Naddeo, commissario straordinario dell’Aran, auspica una mobilitazione anche dai sindacati “…mi sembra davvero il momento ideale per un’intesa capace di far decollare le adesioni alla previdenza complementare per tutto il settore pubblico” ( Il Sole 24 ore 11-08-10).

Il 13 luglio u.s. da Bruxelles Tremonti dichiara : «Hanno fatto notizia i 40 anni e nessuno si è accorto che con un emendamento alla manovra abbiamo trasformato in legge dello Stato un regolamento che è la più grande riforma delle pensioni fatta quest’anno in Europa. Abbiamo fatto un consolidamento strutturale del nostro sistema e su questo non c’è stata una protesta da parte del sindacato. E non credo che il sindacato, che fa molto bene il suo mestiere, non se ne sia accorto».

Che Tremonti si vanti di aver fatto una pesante riforma delle pensioni senza opposizione sindacale è segno di quanto alcuni sindacati ed inispecialmodo la Cisl e l‘Uil siano stati totalmente complici con le scelte del Governo e della Confindustria e di quanto la Cgil si sia allineata (del resto nei fatti queste riforme hanno una continuità perfetta (memorandum del 2007, protocollo sul welfare del 2008, etc …) con quanto pianificato da Ichino e Damiano – prestigiosi ex dirigenti CGIL – e da quanto legittimato dalla presenza di Emma Marcegaglia al loro ultimo congresso nazionale). E’ evidente che la CGIL soffre il terrore di essere esclusa dal tavolo e non poter partecipare alla “concertazione”.

Santanché

ECCO in sunto le novità:
– l’aumento dei contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori dello 0,09% dal 1-1-2011;
– il passaggio a quota 96 dal 1-1- 2011 e quindi a quota 97 dal 1-1-2013 per la pensione di anzianità;
– la revisione triennale dell’età pensionabile in relazione all’aspettativa di vita a partire dal 2015 con un primo allungamento della permanenza al lavoro per un massimo di 3 mesi, inoltre:
1. Introduzione della “finestra mobile” per acquisire il diritto al trattamento pensionistico, sia per le pensioni di anzianità che per le pensioni di vecchiaia e che scatterà 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti (in realtà la decorrenza è fissata al primo giorno del 13° mese successivo a quello di maturazione dei requisiti). In questo modo si sposta il diritto a percepire la pensione da un minimo di 1 mese ad un massimo di 12. Le nuove regole non riguardano chi matura i requisiti per l’accesso alla pensione entro il 31-12-2010.
2. Accesso alla pensione di vecchiaia con 65 anni di età per le donne dal 2012 (attualmente è a 61 anni).
3. Dal 1° gennaio 2011 tutti i dipendenti pubblici saranno assoggettati al TFR (Trattamento Fine Rapporto). Già adesso i dipendenti pubblici assunti a partire dal 1-1-2001 sono in regime di TFR. Quelli invece assunti precedentemente a tale data, hanno l’IPS (Indennità Premio di Servizio), si tratta sempre di un accantonamento per la “liquidazione” il cui meccanismo si differenzia dal TFR, infatti: ai fini del TFR viene accantonato, per ogni anno di servizio, una quota pari al 6,91% delle voci fisse della retribuzione annua. Le quote così accantonate, sono rivalutate al 31 dicembre di ogni anno di un tasso costituito dall’1,5% + il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo accertato dall’ISTAT rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente e liquidate al momento delle dimissioni. Per l’I.P.S. invece l’importo liquidabile è 1/15 dell’80% della retribuzione relativa agli ultimi 12 mesi di servizio per ogni anno effettivamente lavorato. Con le nuove norme, chi è in regime di IPS avrà a fine anno l’accantonamento delle annualità maturate (liquidate con rivalutazione al momento delle dimissioni) e dall’1 gennaio 2011 entrerà in regime di TFR.
ATTUALI REQUISITI MINIMI PER LA PENSIONE
Può accedere alla pensione chi è in possesso di uno dei seguenti requisiti:
► QUOTA 95: data dalla somma dell’età anagrafica + età contributiva, con almeno 59 anni di età e almeno 35 anni di contributi (dal 1 gennaio 2011 si passa a QUOTA 96), oppure,
► 40 anni di contributi sia per uomini che per donne indipendentemente dall’età anagrafica, oppure.
► Pensione di vecchiaia:
– 65 anni di età per gli uomini con 20 anni di contributi.
– 61 anni di età per le donne con 20 anni di contributi (dal 1-1-2012 si passa a 65 anni di età).
► Permane per le donne la possibilità di accedere alla pensione con 57 anni di età e 35 anni di contributi ma optando per il sistema di calcolo contributivo.
► N.B.: Raggiunto il requisito minimo, l’accesso alla pensione avviene nel rispetto delle finestre di uscita.

12 commenti su “Il Governo BLOCCA gli STIPENDI e mortifica le PENSIONI”

  1. Ecco in mano a chi siano. Questa è gente che sta contro di noi. Non c’è un provvedimento che non nasconde un tranello contro stipendiati fissi, operai e pensionati, mentre si sanano fiumi di danaro provenienti dall’estero di tutti i delinquenti mafiosi.
    Che Dio ci aiuti

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  2. Guardateli bene in faccia per capire da chi siamo governati. Osservate i gesti della Santanchè,Bossi e Berlusconi,oltre che essere volgari e blasfemi come i loro volti,denotano un disprezzo profondo verso l’interlocutore. Io non farei mai un gesto del genere e, credo molti di voi.Eppure noi siamo comuni mortali,ma essi che sono persone pubbliche,a maggior ragione dovrebbere avere il senso del pudore e della civile convivenza.
    Guardate bene la Gelmini. Sembra una maestrina severa. Ma è un avvocato che ha impiegato 7 anni per laurearsi,cambiando 2 università ed è dovuta abbassarsi,nella sua spocchia, a scendere a Catanzaro per conseguire il titolo di esercizio alla libera professione. Costei ha rovinato la Scuola italiana con l’ultima riforma delle superiori; riforma dettatagli direttamente dal ministro Tremonti,per ottenere contemporaneamente due risultati: risparmio di cassa e affossamento della scuola pubblica.Auguriamoci che questo governo vada presto a casa,altrimenti i danni al Paese saranno incalcolabili.

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  3. Poveri noi non povera Italia.
    Non si Ha il coraggio ne conviene a chi comanda e sta bene togliere il di piu per dare a nchi ne ha di meno o addirittura niente,tipo le pensioni baby , le pensioni parlamenteri e le Max pensioni. Tutto è dovuto e scritto noi presenti lavoratori e non dobbiamo lavorare per costoro e non vi è niente per noi solo cenere e carbone.
    Ma credo che il popolo stia ancora bene ,puo mangiare. De Andre recitava in una sua canzone che “non è peccato rubare quando si ha fame” quando il popolo arriverà a questo sapra reagire da solo e non ci saranno sindacati che tengono. Addio tavoli delle trattative accordi per proteste e scioperi.Credo che presto il popolo vedra il bisogno mancato,non succedeva dalla seconda guerra mondiale.
    Peccato perche la storia non ci ha insegnato niente.

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  4. L’ultima crisi economico-finanziaria ha dato il colpo di grazia ai conti pubblici di molti Stati, compreso lo Stato italiano, gravato da decenni da uno dei più alti debiti pubblici del mondo. Le conseguenze di questa situazione sono, in parole povere, che gli Stati non sono più in grado di erogare una serie di prestazioni ai cittadini, precedentemente garantite.
    Tornando all’Italia e limitando il discorso al sistema pensionistico, la situazione è che, a causa della suddetta crisi, dell’altissimo debito pubblico, della prevista debole crescita futura dell’economia, dell’invecchiamento della popolazione e della riduzione del tasso di natalità, le pensioni, di cui nei prossimi anni godranno i cittadini, saranno progressivamente sempre più basse

    rispetto a quelle percepite negli anni passati. In sintesi, la pensione che si percepirà sarà di molto inferiore all’ultimo stipendio.
    Di conseguenza, se un cittadino non vorrà ridurre pesantemente il proprio tenore di vita quando andrà in pensione, dovrà, durante l’età lavorativa, accantonare una parte del proprio reddito e investirla in ottica previdenziale.
    In effetti la previdenza integrativa sta diventando una delle prime emergenze cui un lavoratore sa di dover far fronte per tempo, cioè avviando un piano il prima possibile. Praticamente le generazioni dai 40-50 anni di età in giù sono condannate al risparmio forzato.l rapporto Eurispes, come sempre, scatta un’istantanea del nostro Paese sotto molti punti di vista. Sempre analizzando il quadro economico italiano, la ricerca rivela che nonostante la crisi «galoppante» a livello mondiale, il sistema produttivo italiano ha registrato un aumento delle imprese di 28mila unità nel secondo trimestre del 2009. Aumento che ha riguardato per lo più imprese individuali con titolari non giovanissimi, visto che la percentuale di giovani imprenditori con età inferiore ai 30 anni è diminuita, mentre è aumentata quella relativa alla fascia di imprenditori tra i 30 e i 49 anni. E sono in particolare le «imprese rosa» quelle che resistono meglio alla crisi. Gli stipendi lordi degli italiani sotto la media Ue del 32,3%. Non solo tasse, pesano i contributi sociali. L’Ocse: buste paga al 23esimo posto”. Tra i commenti, un pensionato scrive: “Stamane ho controllato il versamento della pensione di gennaio 2010, ho notato che è stata ridotta di 14 euro rispetto a gennaio 2009. Quale sarà il motivo? Non è una pensione d’oro, è quella di un pensionato che ha versato contributi per 38 anni, come mai questa riduzione? Forse mani in tasca ai pensionati tutto di nascosto vero brunetta tremonti sacconi? Mi scuso con la redazione, non sapevo a chi rivolgermi visto che telegiornali e giornali non ne hanno parlato. Qualcuno mi può spiegare la riduzione ?

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  5. glieli farei ingoiare io quelle dita ,siamo la vergogna del mondo per colpa di quei 4 cialtroni incivili sono davvero arrabiataaaaaaaaaaaaaaaaa
    POVERINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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  6. glieli farei ingoiare io quelle dita ,siamo la vergogna del mondo per colpa di quei 4 cialtroni incivili se penso a tutto quello che hanno fatto i nostri padri alle guerre ai sacrifici e la fame per l’ITALIA. Sono davvero arrabiatAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    SONO DEI POVERINIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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  7. E’ passata sotto silenzio una manovra incredibile (ma è vera si vedano gli art. 12 e seguenti del DL conv in legge 122 /2010 ); i dipendenti pubblici cessati dal servizio senza diritto a pensione immediata (INPDAP non paga pensioni differite !) vedranno i propri contributi trattenuti senza alcun beneficio ; abrogato uno dei pilastri della previdenza pubblica ,la costituzione della posizione INPS ; lo statale ,a differenza dei privati, non se ne può neppure andare ! Nessuno protesta ,i sindacati dove sono?

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  8. In due anni di governo prezzi raddoppiati su tutti i generi. Gli stipendi e pensioni bloccate limitano gli acquisti e di conseguenza indeboliscono la piccola e grande commercializzazione con risultati evidenti….dilagare della disoccupazione (considerando che anche un’occupazione a termine è da considerare prima o poi disoccupazione).

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  9. Mentre parlamentari e pubblici incarichi come AMATO percepisce 11.000 euro di pensione oltre alla stipendio e alle accessorie, noi ci affanniamo a rincorrere ciò che non ci permetterà di vivere dignitosamente.
    Questa gente deve essere debellata dalla facccia della politica italiana in quanto non hanno la più pallida idea di cosa significa vivere con 1000 euro al mese.
    Questi sono i responsabili della rovina dell’Italia, e pretendono di ridurci alla fame,….. allora forse è meglio decidere di fare i delinquenti senza scrupoli, almeno quelli non rischiano di morire di fame.-
    quelle foto sono un’offesa alla dignità di chi come me lavora da 32 anni.
    MI FATE SOLO SCHIFO.——— SPERO NELLA RIVOLUZIONE.—–

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  10. Caro Gaetano C. tu esprimi esattamente i miei stessi sentimenti.Alla fine parli di rivoluzione, ma questo passo sarà l’unica soluzione possibile.
    Ho paragonato questo periodo storico al periodo della rivoluzione francese,
    Non voglio ripetermi nelle cose dette in un mio precedente intervento.
    Allora non ho avuto molti riscontri forse perchè appena 1 o 2 anni fa questa
    cosa sembrava un pensiero strambo. Eppure più passa il tempo e più attinenze ci sono. Provate a rileggere la storia della Rivoluzione Francese. Provate a sostituire la nobiltà e il clero con le caste privilegiate voraci,inutili e inette di oggi( politici, banchieri,petrolieri e lacchè) e poi immaginate quelli che lavorano e tirano avanti la carretta come il terzo stato.
    Paragonate gli sprechi della nobiltà e l’esonero delle tasse e di ogni gabella che nobiltà e clero (i privilegiati e i parassiti di allora) faceva gravare solo sul popolo che moriva(letteralmente) di fame: le attinenze con quello che sta succedendo oggi sono impressionanti. Allora questo stato di cose fu cambiato dalla classe borghese. Se si continua di questo passo ci toglieranno anche la libertà e ci avvieremo ad essere schiavi di questi parassiti senza vergogna che hanno pure l’aggravante di non aver ricevuto nessuna dote dagli avi ma di appropriarsi delle enormi ricchezze della nazione facendo a man bassa tutto ciò che possono approfittando della loro posizione,in definitiva ladri,ignoranti e traditori senza nessuna distinzione ideologica e politica(come vediamo in questi giorni) che ingoiano in un pozzo senza fine tutte le risorse del paese. Altro che “tangentopoli” e “mani pulite”, Quelli erano “ladri”, certamente lo erano, ma un’intera generazione di figli del popolo,di operai e contadini si è potuto costruire un futuro che oggi con la cosiddetta seconda terza o quarta repubblica ai figli di questi lavoratori compresi quelli che hanno ancora il privilegio di un posto fisso è precluso…..alla faccia della costituzione che garantisce i diritti fondamentali. Quei diritti a quel tempo erano garantiti (..anche esageratamente forse ) ma dopo mani pulite se li sono garantiti solo gli “onesti” nostri rappresentanti che hanno preso il posto dei “ladri” di allora. E sia ben chiaro a tutti che la mia non vuole essere un tentativo di rivalutare quei politici e quel periodo storico, ma solo una constatazione di fatto sotto gli occhi di tutti e di cui sono buon testimone perchè se fossi nato 20 anni fa me la sognavo l’università come tanti professionisti di oggi,figli di classi umili e lavoratrici e che hanno avuto la possibilità di dimostrare di non essere inferiori a nessuno. Rileggiamoci la storia della Rivoluzione Francese amici miei e scoprirete che è la stessa che oggi ci passa davanti agli occhi, con gli avvenimenti che precipitano alla stessa velocità mentre le classi privilegiate continuano come se nulla fosse salvo poi rendersene conto quando(…spero di no) sarà ormai troppo tardi per correre ai ripari.Allora la soluzione era una sola. Anche oggi ogni giorno di più sembra una sola. Allora fu trovata dalla borghesia, Oggi possono trovarla solo i giovani oppure( c’è ancora un margine ristretto) una “resipiscenza operosa”(rubo il termine a un dotto frequentatore di questo blog)molto improbabile da parte della classe politica a tutti i livelli. Proprio come allora, ad eccezione di pochissimi illuminati delle due classi privilegiate che però non bastarono a fermare la tragedia che avrebbe cambiato il mondo(in meglio) ma ebbero un ruolo da protagonisti.
    Sono ancora ottimista per una soluzione democratica ma la fase irreversibile è molto vicina e i tempi per una soluzione del genere vista la velocità con cui il popolo viene spinto alla disperazione sembrano davvero vicini.
    PS. ovviamente non auspico una conclusione di quel tipo e ovviamente, per quella, spero in una soluzione attuata con ben altri strumenti pacifici e democratici ,ma se provate a rileggere quella storia le attinenze con quello che succede oggi sono veramente impressionanti come è impressionante la direzione che prendono gli eventi che è la stessa di allora e come allora non più sostenibile nè sopportabile ancora per molto.

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