Una maggioranza dal fare “brancaleonico” che: “continua a ritenere che tutto le sia consentito e tutto le sia possibile. Chiederemo formalmente al Segretario Generale la sussistenza delle incompatibilità”.
“Rispetto a questa degenerazione culturale e amministrativa, contrapporremo la concezione della trasparenza, del rispetto delle regole, della partecipazione (quella vera!)”.
BATTIPAGLIA – La questione della elezione dei “Revisori del Conto” da parte del Consiglio Comunale e sulla regolarità delle nomine sono stati fin dal primo momento una battaglia di Cecilia Francese e del suo Movimento Etica per il Buon Governo che a tale proposito preannunciava che vi fosse stato un tracollo della “Maggioranza Brancaleone”, come ha definito l’Amministrazione Santomauro, evidenziando la concezione che essa propone della Cosa Pubblica, intesa come “Cosa propria”, ed in quanto tale gestibile a piacimento, al di sopra, e spesso, al “di fuori” delle regole.
Etica e la Francese cercano di comprendere cosa sia successo nel corso della votazione in consiglio comunale per la elezione dei revisori del conto, fa osservare che in questa maggioranza, nessuno si fida dell’altro, ma nonostante tutto si è provveduto ad eleggere due revisori, di indicazione e di nomina “personale”, e pur senza esprimere valutazioni sulla professionalità dei singoli, va detto che proprio per il fare “brancaleonico” di questa Amministrazione, probabilmente, non potranno ricoprire quella carica, oggetto di attrito tra l‘UDC e il Sindaco di Battipaglia poi rientrato e su cui si fanno tante supposizioni e si formulano diverse ipotesi, nonché le seguenti domande:
1)Un revisore è cognato di un consigliere comunale della maggioranza, il quale (proprio perchè “la fiducia” non è termine conosciuto dagli uomini della “armata del Sindaco dalla querela facile”) è rimasto in aula ad esprimere il proprio voto;
2)Un revisore del conto eletto era, al momento della votazione in consiglio, revisore del conto presso l’azienda speciale del comune di Battipaglia, ossia l’Azienda Pignatelli, (Etica per il Buongoverno, chiederà, formalmente, al segretario generale del Comune, di pronunciarsi sul seguente quesito);
-La elezione dei revisori del conto deve avvenire nel rispetto del primo comma dell’articolo 130 dell Statuto comunale, che recita:”Per i Revisori del Conto valgono le cause di ineleggibilità, di incompatibilità e di decadenza previste per i Consiglieri Comunali“, (agli elementi di ineleggibilità o di incompatibilità,vanno aggiunti quelli esplicitamente previsti dalla legge:articolo 236 del T.U.E.L (d.leg.vo n267 del 18/8/2000) che recita al primo comma:”Valgono per i Revisori dei Conti le ipotesi di incompatibilità di cui al 1° Comma dell’Art. 2399 del Codice Civile….” non possono essere eletti alla carica di revisore il coniuge, i parenti e gli affini entro il 4^ grado degli amministratori ….);
-Il comma 3 del citato articolo 236 del T.U.E.L afferma ancora: ” I componenti degli Organi di revisione contabile non possono assumere incarichi presso l’Ente locale o presso Organismi o Istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo o vigilanza dello stesso…”;
Pertanto Cecilia Francese ed Etica per il Buon Governo chiede ancora: “Alla luce della normativa esistente, sembra a codesto Segretario Generale che la elezione dei revisori del conto presso il comune di Battipaglia sia inficiata da situazioni di incompatibilità e/o di ineleggibilità? Presenteremo questo quesito formalmente!
La vicenda in se rispetto, secondo Etica per il Buon Governo, è poca cosa rispetto al senso di arroganza e di impunità nella quale muove la propria azione amministrativa questa maggioranza che: “continua a ritenere che tutto le sia consentito e tutto le sia possibile”. L a Francese ribadisce e senza mezzi termini che non ci stà: – “Non sarà così! Ed è questa concezione ‘privatistica’ della Cosa Pubblica che va stigmatizzata e contro cui Etica per il Buon Governo continuerà a battersi. – e ancora secondo Cecilia Francese – E’ questa concezione, che noi riteniamo sia l’aspetto più pericoloso, addirittura degenerativo dal punto di vista culturale di questa amministrazione. Ad essa noi continuiamo a contrapporre la concezione della trasparenza, del rispetto delle regole, della partecipazione (quella vera!), dell’etica della politica. Concetti, pricipi, che sicuramente non appartengono all’Amministrazione Santomauro“.
Battipaglia 30 agosto 2010
Premesso che condivido i termini di questa battaglia, buona e giusta, mi pongo questo dubbio: il voler evitare di fare nomi (o meglio, i cognomi), eccezion fatta per quello del Sindaco, serve per evitare la querela fumante (abbastanza ridicola, certo, è sempre meglio evitare il costo degli avvocati per poi difendersi da querele inesistenti)? Eppure i nomi si sanno benissimo, nel campo degli “addetti ai lavori”. Io non ci vedrei niente di male a denunciare in maniera chiara ai cittadini nomi e cognomi dei personaggi implicati. Non credo che sulle questioni che riguardano i soldi pubblici, quindi dei cittadini, possano essere invocati inesistenti motivazioni di privacy. La privacy non è stata invocata per le vicende che riguardavano Bertolaso e suo cognato, nè penso abbiano motivo di esistere in questo analogo caso. Altrimenti, la cosa potrebbe essere “erroneamente” interpretata come “lanciare un sasso nascondendo la mano”, e non credo proprio sia questo il caso.