Un atto di solidarietà a favore dei precari della Scuola e contro il più grande licenziamento di massa mai avvenuto.
Il primo obiettivo è unire le lotte contro lo smantellamento sistematico dello Stato Sociale
SALERNO – Il Governo Berlusconi e il suo Killer Tremonti incurante di ogni sensibilità politica e sociale, con le loro politiche hanno usato tagli indiscriminati nei settori più strategici, quasi a dimostrare che ogni conquista è un “lusso”. Il settore più colpito in termini di risorse, già miserabili, ed in termini di perdita di posti di lavoro è la Scuola.
A sostenere la lotta dei precari della Scuola che da Palermo a Roma, da Benevento a Salerno si carica con una forte ripresa della mobilitazione è L’Unione Sindacale di Base, che esprime tutta la sua solidarietà ai lavoratori della scuola che hanno intrapreso percorsi estremi di protesta.
“Il fallimento per i lavoratori delle pratiche sindacali concertative, sta diventando dramma sociale con una “violenta” involuzione della precarietà verso la disoccupazione strutturale”. E’ la prima considerazione che fa l’USB – “I tagli generalizzati a tutte le Pubbliche Amministrazioni – continuano i dirigenti di base – dalla Scuola alla Sanità, dalla Ricerca all’Università, dalla Giustizia agli Enti Locali, dalla Previdenza ai Trasporti, stanno portando allo smantellamento dello stato sociale che quindi amplifica il disagio quotidiano di milioni di famiglie italiane“.
Ci dobbiamo aspettare di tutto ormai e bisogna attrezzarsi per affrontare l’affondo che il Governo Berlusconi sta mettendo sistematicamente in atto di smantellare lo Stato Sociale e quindi bisogna aspettarci che di qui a poco andremo verso la fine degli ammortizzatori sociali (mobilità e cassa integrazione) che hanno rimandato l’esplosione della “crisi sociale” negli anni 2008 e 2009. Intanto la disoccupazione nel 2010 è aumentata insieme alla forbice, tra povertà e ricchezza, e questa è una condizione che grida vendetta mentre manager e politici milionari vogliono farci credere che la lotta di classe è finita.
I Governi negli ultimi anni e questo in particolare, hanno puntato tutto sui manager e sui dirigenti in generale e con la scusa degli obiettivi e della produttività mortificano impiegati ed operai con quattro euro, sperando in questo modo di “piegare” ed ammansire milioni di lavoratori, allo scopo di creare sacche elettorali, cercando di dividere il mondo del lavoro per pochi euro e portarli all’ordine.
La verità è che, proprio con il licenziamento di massa dei precari e lo smantellamento della Scuola Pubblica, si dimostra come la lotta di classe si sta facendo cruenta e spietata, poiché getta nella povertà economica e sociale un numero crescente di lavoratori cui, anno dopo anno, viene “espropriato” sempre più salario diretto, indiretto e differito (cioè stipendio, servizi pubblici e pensione).
Mentre la politica “patinata” si manifesta in avvilenti teatrini mediatici, la politica che “comanda” passa all’attacco e si prepara, con i sindacati collaborazionisti, a varare un nuovo patto sociale per “espropriare” diritti e conquiste sociali ai lavoratori. Combatteremo tutto questo perché la colpa della “crisi” non è dei lavoratori; le colpe della “crisi” devono ricadere su chi l’ha provocata e su chi con la corruzione continua ad alimentare debito ed inefficienza pubblica. La crisi si combatte con le assunzioni, il lavoro, la ricerca, la formazione. La crisi si supera con gli investimenti e un salario dignitoso per i lavoratori.
“Ecco perché lotteremo per il diritto al lavoro dei precari della Scuola. – sostengono i sindacalisti dell’USB – Ecco perché lotteremo per il diritto al lavoro di chi, precario prima, è stato licenziato negli anni passati. Ecco perché lotteremo per il “diritto allo studio” nella Scuola Pubblica come “bene comune inalienabile” perchè unica opportunità, unico strumento di mobilità ed emancipazione sociale dei “figli” della classe proletaria.
La lotta dei precari della Scuola è la lotta di tutti i lavoratori”.
E ancora le considerazioni dell’USB puntano il dito sui compromessi – “Senza compromessi o svendite al “potere della classe dominante”, dimostrandoci capaci di rifiutare ogni personalismo, ogni rivendicazione corporativa e/o clientelare, chiamiamo i lavoratori a costruire l’organizzazione del sindacalismo di base per rovesciare l’insieme nefasto delle attuali politiche economiche e sociali che devastano la dignità e i diritti dell’onesta e virtuosa classe lavoratrice.
!!! connettere tutte le lotte per vincere insieme ogni vertenza !!!
Saranno anni bui, se non si riesce ad incidere e riportare alla ragione questi nuovi barbari.