Presentato a Castelluccio Cosentino un borgo del XIII secolo ai piedi della catena dei Monti Alburni, il Libro di Roberto Apolito “Il respiro che pensa”.
Il respiro che pensa…. ci riconduce alla meditazione. Un viaggio Zen attraverso il Mr Apolito che va dal lontano Tibet e ci riconduce a noi, passando per tutte le esperienze, raccontate in piccolissima parte nel libro, che nel frattempo si sono accumulate e che hanno fatto il resto.
POLITICAdeMENTE
SICIGNANO DEGLI ALBURNI – Presentato nella sala dell’Associazione “La Ginestra” del Borgo di Castelluccio Cosentino, Piccola frazione del comune di Sicignano degli Alburni, che sorge a 458 metri sul livello del mare su una collina separata dalla catena dei Monti Alburni risalente al XIII secolo, “Il respiro che pensa” il libro di Roberto Apolito, edito da Albatros, curato nella stesura narrativa da Noemi Voza e la collaborazione editoriale di Giusy Sarcone.
Non si poteva scegliere luogo più appropriato, ameno, antico, pieno di storia e tradizione paesane, per presentare un Libro che parla delle proprie emozioni, i propri pensieri, per valorizzare se stessi, imparando anche a regolare il respiro e magari trovare “la via Zen…” ricordando come il pensiero è qualcosa che non può essere distrutto, così come noi siamo pensieri. «Devi assumerti la responsabilità di ciò che sei nella tua vita, e di ciò che vivi, perché sei tu il creatore del tuo universo e della tua verità». – dice Roberto Apolito, Maestro di filosofia Zen, parlando del suo libro “Il respiro che pensa“, così come egli evidenzia come sia determinante – attraverso la Responsabilità rispondere con abilità ai problemi della vita, dal momento che ognuno ha la capacità per farlo, perché tutto avviene dentro di noi, –Sottolineando come – ognuno è padrone della propria mente e delle proprie emozioni. Il proprio pensiero deve essere sempre alla ricerca della soluzione e non della reazione. – aggiunge ancora Roberto Apolito – Ognuno di noi è parte di un universo perfetto. Nessuno di noi è un errore, – è più direttamente rivolgendosi con il “tu” ad ognuno di noi – tu sei parte della perfezione. Credi in te stesso. Non importa chi sei e cosa fai: l’importante è che tu abbia nel cuore la via zen».
Il respiro che pensa. Ci riconduce alla meditazione. Un viaggio Zen che va dal lontano Tibet a noi e con tutte le esperienze che nel frattempo si sono accumulate che hanno fatto il resto. «Ho scritto questo libro perché ho sentito la necessità di approfondire, ma anche di sottolineare, attraverso tutte le esperienze che ho vissuto e in piccolissima parte riportate ne “Il respiro che pensa” per evitare di lasciarci prendere dalla modernità dei nuovi mezzi di comunicazione che si limitano come comunicazione ai lyke, e quindi per contribuire a rendere necessario arricchire quei messaggi semplici e semplificativi.
Quindi ritornare ad essere umani ed umanizzare i rapporti, – per il Maestro Zen Apolito – è la condizione indispensabile per la vita e le relazioni sociali. Purtroppo queste “nuove” condizioni che la società “moderna” e distratta ci impone, annullano le nostre emozioni e le fanno sembrare sempre più fragili. Quindi lavorando sulle emozioni, si ritorna a vivere e si ritorna ad apprezzare le cose semplici ma anche le esperienze degli esseri umani dalle origini ai giorni nostri che ci hanno tramandato ci aiutano, e tutto sommato ci accorgiamo che non sono affatto nuove perché sono impresse nel DNA emozionale degli esseri umani.
E insieme ad una vita sana, – per il Mr Roberto Apolito – anche una alimentazione sana ci aiuta a vivere bene e meglio, e allora impariamo a pensare e a respirare e così scopriamo che alimentandosi di frutta e verdure e magari rigenerarsi con un digiuno oltre che far entrare nelle nostre abitudini, anche quella di farsi una doccia fredda, camminare e vivere nella natura, pensate e meditare, tutti elementi e pratiche naturali che ci raccontano come si può vivere bene e meglio lasciandosi avvolgere dalla natura ed utilizzando elementi naturali, di sicuro si vive bene, anzi, benissimo.
Quindi curare i nostri organi attraverso le nostre emozioni. Alimentando i nostri contatti con le nostre emozioni con un nuovo modo o meglio pensando sia nuovo e invece è piu antico di noi stessi, ci aiuta a vivere bene, vivere sani, significa anche amare se stessi e curare se stessi attraverso la percezione e la espressione. Percepire la natura e le nostre emozioni e imparare ad esprimere i nostri sentimenti, le nostre emozioni, le noste esperienze e immaginare che il nostro corpo è un contenitore che saprà ospitare meglio il bagaglio delle nostre esperienze e le nostre emozioni. E così ci si rende conto che il danaro, il successo, la corsa all modernismo, ad affermarsi, a correte, correre, correre, producendo e sfrenatamente consumare, non sono nulla se non una deviazione che ci allontana dal vivere bene, dal vivere sano, del vivere meglio e amare se stessi e gli altri. E allontanare da noi tutti quei prodotti chimici che interferiscono aggredendo il nostro corpo più che le nostre malattie che ci siamo procurati da noi stessi per esserci allontanati dalle nostre emozioni, schiavi di questo mondo che corre, corre e ci allontana dagli altri.
Quale sarà il prossimo libro che il Maestro di filosofia Zen scriverà dopo “Il respiro che pensa”? Non lo sappiamo ancora, dovremo aspettare per saperlo, possiamo magari solo dargli qualche “suggerimento” come intitolarlo, per esempio: “Amare se stessi” o “Amarsi per curarsi”.
Fotogallery
Sicignano degli Alburni, 15 maggio 2023