Trovato l’accordo al P.O. di Eboli su Urologia e Chirurgia si chiude di notte Oculistica. Sindacati parzialmente soddisfatti. Furia degli infermieri di OPI
Cosimo Cicia (OPI- FNOPI) boccia la DS e i Sindacati: “Ennesima mortificazione per il nostro territorio a dimostrazione della incapacità del Direttore Sanitario f.f. e del Direttore Amministrativo a ricoprire questi ruoli. Carenza Personale Infermieristico nel P.O. di Eboli – Sotterfugi per Compensare le Carenze”.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – Dopo l’incontro convocato dalla Direttrice Sanitaria del PO di Eboli Nicoletta Voza con i Sindacati, pare ci siano spiragli di una ripresa delle attività ospedaliere con la riapertura dei Reparti di Chirurgia e Urologia, trovando come soluzione quella di trasferire 3 infermieri dal Reparto di Oculistica che resterà chiuso di notte e l’arrivo, si spera prestissimo di tre medici consentendo così una normalità operativa per l’Urologia, confermando l’indirizzo in elezione, della Chirurgia. Soluzione che trova parzialmente soddisfatti i Sindacati. E se la Cisl-Fp con Antonacchio approva la risoluzione, per V. Sparano della Uil-Fpl è il “male” minore, resta perplesso Lo Popolo della Fials, scettico Marzullo Nursing, contrario Voza per la Cgil-fp, furioso invece il Segretario Provinciale degli Infermoeri Cosimo Cicia ritenendo siano “Sotterfugi per Compensare le Carenze”
Quest’ultimo a testa bassa sferra un vero e proprio attacco alla Direzione Sanitaria e alla soluzione convenuta dall’incontro così come da verbale allegato a pié di pagina: «Ma non sussiste tale necessità, ma quella quanto mai ineludibile, di esprimere una vibrata protesta contro la prospettata soluzione di far fronte nel P.O. di Eboli alla carenza di infermieri in alcune UU.OO. mediante l’accorpamento delle stesse. – dichiara nella sua qualità di Presidente p.t. dell’OPI–Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno e di Vicepresidente Nazionale FNOPI, Cosimo Cicia. – L’attenzione dedicata dall’Ordine a tutte le problematiche che vive la professione, fa comprendere come dopo anni di blocco del turn-over del personale sanitario, la conseguenza più logica che potesse avvenire è la carenza organica strutturale degli operatori sanitari, come medici e infermieri in primis, ma anche il personale di supporto come OSS.
Questa problematica vale sia per le aziende sanitarie pubbliche che private, complice una causa multifattoriale.
Ma cercare di risolvere il problema con una soluzione peggiore del male non giova a nessuno, per una serie di motivazioni.
Prima di tutte, la mortificazione delle risorse lavorative che si trovano ad affrontare, improvvisamente, problematiche assistenziali diverse.
Lo scrivente non può in questa sede non evidenziare che gli infermieri, come Esercenti le Professioni Sanitarie, hanno molti doveri e pochi diritti ed uno di quello è il rispetto della Professionalità sancita anche dal Codice Deontologico, segnalando al proprio Ordine le attività di cura ed assistenza inappropriate a qualsiasi livello, facendo prevalere il dovere di tutelare gli interessi del cittadino e l’immagine della professione infermieristica. – prosegue il Presidente degli Infermieri dalernitani Cicia – Già alla luce di tale specifico aspetto, lo scrivente eleva la sua protesta perché non venga calpestata la professionalità acquisita da ciascuno degli infermieri interessati nella denegata ipotesi di soluzione mediante l’accorpamento delle strutture.
Sarebbe una mortificazione duplice specie se adottata senza una capillare ricognizione del personale rivestente il profilo professionale di CPS Infermiere utilizzato in altre e diverse mansioni non di carattere assistenziale. – prosegue ancora Cicia – Le attuali disposizioni normative impongono agli operatori sanitari tutti di essere parte attiva in materia di sicurezza delle cure.
Questo è il motivo per cui, anche come responsabile della tutela del decoro e della dignità della Professione, sento l’obbligo di segnalare ogni problematica che possa generare un rischio e sicurezza delle cure, in questo caso derivante dall’accorpamento di unità operative distinte in ognuna delle quali il personale ha maturato specifiche competenze. – aggiunge il Presidente provinciale degli infermieri – Come infermieri abbiamo l’obbligo morale e deontologico, di segnalare ogni carenza e disservizio come sancito dall’art. 30 del Codice Deontologico: ”L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità assistenziale, gestionale e formativa, partecipa e contribuisce alle scelte dell’organizzazione, alla definizione dei modelli assistenziali, formativi e organizzativi, all’equa allocazione delle risorse e alla valorizzazione della funzione infermieristica e del ruolo professionale”, ma anche dalla normativa vigente e da consolidata Giurisprudenza in merito sulla mancata segnalazione scritta. – sottolinea Cicia – L’infermiere nell’assicurare il buon andamento delle strutture deve essere supportato da un organico numericamente e professionalmente efficiente e dotazioni all’altezza di un’assistenza di qualità, altrimenti c’è il rischio di peggiorare la situazione e trasformare chi dovrebbe organizzare in un capro espiatorio di errori altrui.
Lo scrivente Ordine, con la presente, è costretto ancora una volta ad evidenziare la manifesta incompetenza amministrativa della Dirigenza del Presidio di Eboli in relazione alle esigenze organizzative del personale sanitario, vieppiù se le soluzioni sono quelle paventate. – conclude Presidente p.t. dell’OPI–Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno e di Vicepresidente Nazionale FNOPI, Cosimo Cicia. – Per quanto sopra, il sottoscritto scrivente diffida le SS.VV. dall’adottare provvedimenti di accorpamento delle UU.OO coinvolte, con l’avvertenza che, per la tutela dei propri iscritti, avvierà ogni opportuna, utile e necessaria azione, anche giudiziaria».
Eboli, 18 aprile 2023