Buona Sanità alla Chirurgia Generale dell’Ospedale di Eboli

Eseguito e con successo dal Dott. Luigi Sparavigna, Direttore dell’UOC di Chirurgia, primo impianto in Campania per la ricostruzione di un capezzolo.

Mentre si accorpano, si chiudono e si trasferiscono Reparti e si teme addirittura la chiusura dell’Ospedale di Eboli, arriva la notizia di buona Sanità dall’UOC di Chirurgia Generale, con un intervento chirurgico innovativo di ricostruzione mammaria post mastectomia per cancro, eseguito con successo con un impianto (NRI) FixNip™ ipodermico in silicone solido impiantabile. 

Luigi Sparavigna – Ospedale di Eboli

POLITICAdeMENTE

EBOLI – Si è appena conclusa una settimana di fuoco per l’Ospedale di Eboli che ha visto prima un lavoratore precario che per protesta rispetto alla perdita del lavoro si è incatenato d’avanti ai cancelli del Maria SS Addolorata, poi conclusasi con un’Assemblea pubblica di sabato scorso dal tema: Quale futuro per l’Ospedale di Eboli; convocata dalla Presidente del Comitato per la Salute pubblica Rosa Adelizzi. All’assemblea hanno partecipato i Sindaci di Eboli, Campagna, Altavilla Silentina, Mario Conte, Roberto Monaco, Franco Cembalo, comitati e Associazioni civiche, rappresentanti Sindacali della Uil-Fpl Vito Sparano e della FISI Sanità, della FP-Cgil Medici Massimiliano Voza, rappresentanti politici dei partiti come i Consiglieri Comunali del FdI e FI Damiano Cardiello e Giuseppe Norma, la Coordinatrice cittadina del PD Simona Naimoli, gli onorevoli Attilio Pierro della Lega e Antonio Cuomo del PD e tanti cittadini, tanti davvero. 

Un’assemblea molto partecipata che ha messo al centro del dibattito il declino del Presidio Ospedaliero cittadino e i venti di guerra che lo attraversano e lo accompagnano, fino a far temere vi sia un disegno perverso che prevede il continuo depauperamento del Maria Santissima Addolorata di Eboli e delle sue potenzialità, disegno che ha come obiettivo finale la sua chiusura.

Assemblea pubblica Sanità Mario Conte

Una vicenda quella del ridimensionamento dell’Ospedale di Eboli, che fa i conti anche con la disperazione dei Medici, degli Infermieri e del personale vario che vede attentare alla propria serenità lavorativa e professionale, senza contare le difficoltà in cui versano alcuni reparti come Chirurgia e Urologie colpevolmente accorpate, anziché far fronte alla carenza cronica di personale medico ed infermieristico. Ora si attendono possibili provvedimenti che vedrebbero altre manovre come già avvenuto per l’accorpamento dei reparti Otorino, Oculistica, Maxsillo facciale, o altri trasferimenti al vicino Ospedale di Battipaglia (anche questo messo male). E così dopo il trasferimento a Battipaglia di Ostetricia, Pediatria, Ginecologia, pare ben presto toccherà a Ortopedia e Urologia, paventando anche Chirurgia, senza contare delle voci minacciose che raccontano sia scritto nel PSR della chiusura anche dello storico reparto Infettivo insieme a quello della Dermatologia. Insomma un’apocalisse sanitaria che ha allarmato i cittadini, meno Sindaci, Consiglieri, Partiti politici, tanto è che a preoccuparsi di mettere tutti insieme al capezzale dell’Ospedale Ebolitano sia stata una semplice cittadina come Rosa Adelizzi, e a lei va il merito di aver messo insieme e costretto a discutere sulle rovine dell’Ospedale di Eboli e più in generale del DEA Eboli-Battipaglia-Roccadaspide il mondo politico e formulare una proposta complessiva di come si vorrebbe la Sanità della Piana del Sele da portare a Napoli, cercando di scrivere insieme alla Regione, al Governatore della Campania e l’ASL Sa, il Piano Sanitario Regionale.

Sul tavolo degli accusati c’è, primo fra tutti Vincenzo De Luca a seguire il Direttore Sanitario Gennaro Sosto e i suoi predecessori, oltre il Direttore Sanitario del DEA Eboli-Battipaglia-Roccadaspide e chi l’ha preceduto, e infine i suoi uomini sul territorio, coinvolgendo anche il PD, sebbene questi sia temporaneamente occupato dai deluchiani, i quali, fino alla elezione della Segretaria Nazionale Elly Schlein hanno tenuto debitamente fuori i Dem.

Ospedale di Eboli

E mentre si parla di ridimensionamento del P.O. di Eboli e addirittura della sua chiusura, per favorire il disegno di realizzare la Sanità provinciale su tre poli: A nord con il P.O. di Nocera Inferiore; Al centro con Salerno e il nuovo mega Ospedale Ruggi da 730 posti letto; E al sud con l’Ospedale di Vallo della Lucania; e nonostante tutti i picconamenti con la sistematica e irresponsabile carenza cronica di personale, il Maria Santissima Addolorata di Eboli ha delle straordinarie eccellenze, prime fra tutte per risultati e prestazioni come la Nefrologia e Dialisi, Cardiologia ed emodinamica, Pneumologia e Neurologia, si è aggiunta la notizia di una buona Sanità proprio dalla Chirurgia, si, l’UOC di Chirurgia Generale di Eboli, proprio quella accorpata con Urologia e che si progetta di trasferire a Battipaglia con solo 3 medici e diretta dal Dott. Luigi Sparavigna, il quale ha eseguito un importante intervento chirurgico, impiantando un dispositivo che ha consentito la ricostruzione del capezzolo della mammella ad una  paziente (C. M. di anni 54). L’intervento, come la stessa ASL Salerno ha tenuto a sottolineare, è stato nel suo genere il primo impianto ad essere eseguito in Campania.

Luigi Sparavigna

La notizia fine a se stessa, atteso tutte le difficoltà che questo reparto sta attraversando ci ha positivamente incuriosito e POLITICAdeMENTE ha voluto approfondire incontrando il Dottor Luigi Sparavigna, il quale dirige solo da qualche mese il Reparto di Chirurgia del PO di Eboli. «La paziente 54ttrenne, proveniente dalla provincia di Firenze, si è presentata alla nostra attenzione per la ricostruzione mammaria post mastectomia per cancro. – ha dichiarato il Dott. Luigi Sparavigna spiegando sia l’esecuzione che le tecniche e le complicanze dell’intervento – Le tecniche chirurgiche attualmente utilizzate per la ricostruzione del capezzolo e dell’areola presentano il limite della perdita di proiezione del capezzolo nel tempo, soprattutto perché i tessuti molli tendono a contrarsi se non viene applicata alcuna tensione. A causa di questo fenomeno, il capezzolo ricostruito diventa grinzoso e perde proiezione nel tempo. Possono inoltre sorgere ulteriori complicanze come l’appiattimento, la necrosi e la scarsa soddisfazione delle pazienti.

Al giorno d’oggi vengono quindi impiegate varie tecniche, ma nessuna è riuscita ancora a offrire una soluzione estetica duratura. – Spiega ancora il Dott. Sparavigna aggiungendo – Questi impianto, di fatto, viene utilizzato per la ricostruzione del capezzolo, si tratta di un impianto (NRI) FixNip™ ipodermico in silicone solido impiantabile destinato a essere posizionato sotto la pelle nel grasso sottocutaneo per il miglioramento estetico dell’areola del capezzolo femminile. L’impianto supporta i tessuti molli laddove sono deboli nella chirurgia plastica e ricostruttiva del capezzolo.

È costituito da un telaio in nitinol “a forma di fiore” con una copertura in silicone solido che consente l’ancoraggio dell’impianto al tessuto adiacente. L’impianto fornisce al medico una piattaforma stabile per la struttura del capezzolo. – aggiunge ancora il Direttore dell’UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale ebolitano – Ricostruisce il cono mammario (proiezione e tridimensionalità) in maniera permanente nel tempo.

FixNip™ NRI è un’alternativa estetica sicura e definitiva per supportare il tessuto molle laddove è debole, dando una proiezione duratura e consentendo di ricostruire il complesso areola capezzolo durante la fase chirurgica finale della ricostruzione mammaria. – conclude il Dott. Luigi Sparavigna che non ha mancato di ringraziare la Direzione Sanitaria e Amministrativa per il loro prezioso supporto specificando ancora come – FixNip™ NRI non ha precedenti sul mercato – non esistono prodotti che possano dirsi simili – fornisce ai pazienti benefici e soluzioni non disponibili in precedenza».

E adesso, come si mette la Direzione Strategica dell’ASL Salerno? Che farà il Direttore Generale Gennaro Sosto, continuerà a negare Medici e Infermieri? E che farà la Direzione Sanitaria del nosocomio ebolitano, continuerà ad accorpare i reparti e ignorera’ la richiesta pressante di personale più volte invocata anche dai Sindacati? E i Sindaci e i Partiti riusciranno ad esercitare le loro prerogative e ad elaborare una proposta che vada nella direzione di difendere la Sanità pubblica nella Piana del Sele scrivendo insiele alla Regione Campania il Piano Sanitario Regionale definendo finalmente tempi e procedure per realizzare l’Ospedale Unico Eboli-Battipaglia?

Eboli, 27 marzo 2023

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