È Attentato alla Libertà di Stampa o Rassegna Stampa impropria?

Nessun “attentato alla Libertà di stampa”, si difende l’Amministrazione comunale accusata di “oscurare” o “censurare” la stampa. Sotto accusa resta la Rassegna stampa comunale. 

Rassegna stampa – Mario Conte

POLITICAdeMENTE

EBOLI – «Sono assolutamente incomprensibili, fuorvianti e del tutto prive di fondamento le asserzioni della consigliera comunale e provinciale Filomena Rosamilia circa un presunto bavaglio da parte dell’Amministrazione comunale alla stampa. – si legge in una nota stampa comunale relativamente alle accuse ricevute dalla Consigliere comunale e provinciale Filomena Rosamilia, circa una possibile interferenza dell’Amministrazione riguardo all’inserimento o meno di determinati articoli nella rassegna stampa locale cosi – Si fa presente alla consigliera che la rassegna stampa è stata affidata per un triennio, fatto di cui dovrebbe essere a conoscenza dato il suo ruolo, tramite bando di gara durante l’amministrazione commissariale, ad una agenzia esterna, la quale trasmette al Comune ogni giorno la rassegna in questione. Il lavoro dell’agenzia si basa, a quanto accertato a causa di alcuni disservizi riscontrati nel tempo, su una ricerca logaritmica di parole chiave.

L’assenza del quotidiano, – si precisa nella nota – fatto che in diverse circostanze ha interessato altre testate giornalistiche, è pertanto dovuta, secondo quanto riferito dalla stessa agenzia alla quale l’ufficio Urp ha chiesto chiarimenti, ad un ritardo nelle trasmissioni del quotidiano in questione. Ritardo per altro recuperato con un secondo invio della rassegna nella quale compare anche la suddetta testata.

Insomma si tratta di banali problemi tecnici, assolutamente non addebitabili all’Amministrazione comunale, e non certo di “attentato alla libertà di stampa”. – si aggiunge ancora altre precisazioni – Fatto che potrà confermare lo stesso giornalista indicato dalla consigliera Rosamilia come bersaglio di “ostracismo”, giacché riceve, come sempre accaduto, ogni comunicazione da parte dell’Ufficio stampa comunale, esattamente come tutti i giornalisti che si occupano del territorio.

L’assessore di riferimento, infine, – conclude la nota stampa comunale – intendeva smentire il titolo dell’articolo che non corrispondeva al contenuto della delibera di Giunta. In particolare si chiariva che nessun locale in più era stato attribuito agli organi politici dell’amministrazione. Gli spazi destinati ai consiglieri comunali, agli assessori e al Presidente del Consiglio sono sempre gli stessi da 30 anni e tali sono rimasti anche con il nuovo deliberato».

La questione sollevata dalla Consigliera Filomena Rosamilia mette in discussione le modalità di come ella stessa ha accusato: «Si gestisce una rassegna stampa a proprio piacimento (la rassegna è pagata da noi cittadini) per vendette private e politiche». – immaginando così di “difendere” la testata “incriminata” perché esclusa e con essa il giornalista estensore del pezzo, fino ad invocare l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti per ripristinare non la libertà di stampa, perché quella la garantisce la stesso testata giornalistica che comunque ha pubblicato l’articolo, ma la diffisione a mezzo rassegna stampa ritenuta “manipolata” ad excludendum e non semmai incompleta e impropria.

Premettendo che una testata giornalistica qualsiasi non ha bisogno di essere difesa, essendo essa parte di un mondo che per definizione è stato individuato come “quarto potere“, va detto che la stessa Rassegna stampa è un lavoro di per se assoggettato allo stesso spirito che segue gli stessi giornalisti che la organizzano che dovrebbero seleziobare ed evidenziare raccogliendoli in una rassegna di articoli che potrebbero interessare e che riguardano la Città stessa con qualche riferimento anche di livello provinciale, regionale, Nazionale ecc che potrebbero avere interessi correlati al territorio che si vuole osservare.

Ebbene spesso accade che POLITICAdeMENTE non viene inserito nella rassegna, ma di questo non ne ho fatto mai motivo di lagnanza, anzi, invero, non mi fa piacere che altre volte lo facciano, poiché tecnicamente rappresenta una sottrazione, fortunatamente minima, alle visite, e per questo immagino che la stessa rassegna, per come si presenta costituisce invece un danno incommensurabile ai quotidiani, perché impedisce che si vendano, acquistati ormai dai Bar e qualche barbiere, mentre sono venduti in Città in poche decine di copie.

Se qualche invito si può fare agli estensori della Rassegna e alla stessa Amministrazione, ovviamente va fatto in punta di piedi, e potrebbe essere quello di evitare di pubblicare i giornali interi, quelli in forma cartacea, ma solo gli articoli interessati, mentre per quelli online si dovrebbe fornire solo il link dell’articolo e non la risoluzione stampa. Poi anche qualche suggerimento agli amministratori, cioè quello di evitare di pubblicare su Facebook fatti e notizie istituzionali, escludendo una normale diffusione stampa, immaginando sia un canale corretto di informazione, atteso anche che gli stessi dovrebbero avvalersi del Sito istituzionale e affidarsi al lavoro degli addetti stampa altrimenti quello si sarebbe spreco di danaro pubblico e mortificazione di professionalità che fanno parte dello stesso staff.

Intanto noi non pubblichiamo, e da tempo, notizie che vengono veicolate prima attraverso i social e poi fornite come becchime alla stampa.

Eboli, 2 febbraio 2023

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