Resoconto sulla conferenza stampa in cui è stata resa pubblica l’ultima denuncia/querela presentata da dieci cittadini salernitani, con un focus sull’attuale situazione civile e penale della vicenda “Fonderie Pisano”
POLITICAdeMENTE
SALERNO – «Con questa denuncia/querela abbiamo voluto mettere in evidenza che nulla è cambiato da quando c’è stato il dissequestro nel 2017 ed a riprova di tutto ciò abbiamo foto e video che testimoniamo come i fumi, invece di essere filtrati dai camini, spesso e volentieri fuoriescono dai capannoni, carichi di metalli che sono stati poi ritrovati nel sangue e nei capelli dei cittadini. – Ci comunica il Presidente dell’Associazione Salute e Vita Lorenzo Forte – Abbiamo fatto, a questo proposito, richiesta di costituirci parte civile per il rinvio a giudizio il prossimo 2 febbraio, in merito al pericolo diossina per la mancata applicazione delle BAT (“Best Available Technologies”, ovvero le migliori tecnologie in grado di garantire bassi livelli di emissioni di inquinanti) all’interno delle Fonderie Pisano, che nel 2018 portò le sentenze del TAR a riportare la dicitura “esiziale” (ovvero mortale).
In rappresentanza della popolazione vittima di imprenditori che, ad oggi, non hanno alcuna intenzione di chiudere uno stabilimento incompatibile dal punto urbanistico e della salute pubblica e che doveva essere delocalizzato già nel lontano 2006, non ci arrenderemo mai.
La giustizia è spesso lenta e la verità giudiziaria non sempre riesce a dimostrare quello che sulla nostra pelle subiamo tutti i giorni, dall’odore acre e penetrante di metalli bruciati che invade i nostri spazi e rende la vita dei cittadini quotidianamente un inferno (che segnaliamo con decine di PEC ogni volta che lo avvertiamo) alle malattie che si sono registrate e si registrano ancora nel territorio, a pochi chilometri dalle Fonderie Pisano.
Della tanto millantata delocalizzazione imminente non c’è traccia, e noi sappiamo quello che è successo da quando hanno acquistato i capannoni a Buccino, ovvero che almeno fino allo scorsa estate non si è mosso nulla: i Pisano hanno infatti provato a presentare l’Autorizzazione Unica Ambientale, ma questa è stata respinta dalla Regione Campania perché, inspiegabilmente, i loro tecnici non sono stati capaci di rispettare la legge e di fare una richiesta corretta per aprire un impianto nuovo ed a norma nel Comune di Buccino.
Ribadiamo che lo stabilimento di Fratte deve chiudere immediatamente perché, finché resterà aperto, non potrà garantire il rispetto dell’ambiente e della vita, e quando finalmente questo accadrà, vigileremo per una bonifica vera e concreta affinché vengano debellati tutti i veleni che ci sono nell’aria e nel suolo. Aspettiamo con fiducia la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che dovrebbe arrivare entro fine 2023 ed auspichiamo che questo sia l’anno della svolta.
Come già ripetuto in passato, riteniamo che a pagare non debbano essere i lavoratori, vittime come noi, e non è un caso che qui con noi ci sia ufficialmente un ex operaio: oggi si rompe quel dualismo creato ad hoc da imprenditori senza scrupoli e nel frattempo andremo avanti per combattere le complicità, portare la verità a galla e difendere i diritti di tutti».
Salerno, 21 gennaio 2023