Dal Governo centrale, pochi fondi alla Sanità: “Ha ragione il Governatore De Luca” dichiara il Presidente degli infermieri Cicia.
POLITICAdeMENTE
SALERNO – Raccolgo il grido d’allarme lanciato dal Governatore Vincenzo De Luca: pochi fondi alla sanità, fondi che a stento serviranno per far fronte agli aumenti dei costi energetici. Sono a rischio i pronto soccorso attivi di base in Regione Campania. Nel salernitano Oliveto Citra, Mercato San Severino e Scafati già da tempo convertito a Covid Center. Mancano i medici, il personale di supporto come gli OSS ma mancano soprattutto gli infermieri. Basterebbe assumere di volta in volta lo stesso numero di quelli che vanno in pensione. Non ci sono i fondi per le case di comunità, e la pandemia ha evidenziato la necessità di investire sul territorio, cambiano i bisogni di salute oggi si parla di cronicità e della presa in carica del paziente, della assistenza a domicilio ed è per questo che la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità è fondamentale. Non c’è sanità senza infermieri.
Altra criticità riguarda l’eventuale chiusura dei punti nascite con meno di 500 parti all’anno. Con questo criterio sono a rischio Sapri, Vallo della Lucania e Polla. Chi è deputato a fare delle scelte conosce queste realtà?
Altra considerazione sono i fondi del PNRR, in modo particolare la misura 6 che parla di noi infermieri. con questi fondi stiamo disegnando la sanità dei prossimi 20 anni, grande opportunità ma allo stesso tempo grande responsabilità.
Altra occasione da non sprecare è il via libera al PON SALUTE con fondi di 625 milioni, fondi dedicati alle sette regioni del Mezzogiorno Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il programma si pone quattro aree di intervento prioritarie, individuate sia per il loro carattere di urgenza, ma anche in un’ottica di complementarità con gli obiettivi del PNRR.
1)Il primo obiettivo riguarda il contrasto alla povertà sanitaria riducendo le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili – come migranti o persone senza reddito e fissa dimora – agendo sulla medicina di prossimità e la creazione di Comunità sanitarie capaci di raggiungere la popolazione residente anche al di fuori degli ospedali.
2) Il secondo ambito riguarda gli investimenti per la cura della salute mentale. Nelle Regioni oggetto del programma vi è un basso numero di strutture psichiatriche territoriali – in Molise n. 1,1 strutture ogni 100.000 abitanti, in Campania e Puglia 1,4, in Basilicata 1,5, in Sardegna 1,7, a fronte di una media di 2,9 nelle restanti regioni e province autonome. Vi è inoltre una scarsa capacità nell’identificazione e presa in carico rapida del paziente, a fronte invece di un ricorso più frequente ai trattamenti sanitari obbligatori, interventi spesso stigmatizzanti per coloro che li subiscono, e ai quali si dovrebbe ricorrere solo nei casi di estrema gravità e urgenza. Attraverso la costituzione di partenariati tra i Comuni e gli enti del terzo settore, si proverà a raggiungere precocemente coloro che sperimentano un disagio mentale, senza – laddove possibile – allontanarli dalla comunità.
3) La terza priorità riguarda la salute di genere attraverso il potenziamento dei consultori. Se il gold standard prevederebbe un centro ogni 20 mila abitanti, i numeri del Ministero parlano di un centro ogni 65 mila abitanti in Molise e uno ogni 40 mila in Campania, con relativo affaticamento dei servizi spesso indispensabile per la popolazione femminile più suscettibile all’esclusione sociale, come le donne migranti.
4) Infine, il piano dedica dei finanziamenti al rafforzamento dei programmi di screening oncologici che nel Sud non riescono a raggiungere un numero soddisfacente di utenti.
La Federazione Ordini delle Professioni Infermieristiche, organo sussidiario dello Stato, nella persona della Presidente Barbara Mangiacavalli, ha ritenuto mettere in campo un gruppo di lavoro formato dai presidenti degli Ordini Provinciali degli infermieri delle sette Regioni coinvolte e coordinati dal sottoscritto, per proposte, collaborazione e aiuto per offrire servizi di qualità ai nostri cittadini.
NOI CI SIAMO.
Salerno, 2 gennaio 2023