Natale a Eboli. I “Pacchi” di Conte e l’annus horribilis. Il PD: «È tempo di bilanci e speranze. Rispetto al governo della nostra città il bilancio non può che essere negativo. Ma la speranza, si dice, è l’ultima a morire».
POLITICAdeMENTE
EBOLI – «È stato un anno di promesse elettorali disattese, prima urlate, scomodando persino l’immaginario delle barricate, e ritrattate un attimo dopo l’elezione; – si legge in una nota stampa del Partito Democratico locale – un annus horribilis per la (in)sicurezza della città; un anno trascorso ad insultare – di facciata – gli ex amministratori della città per poi impegnarsi alacremente per caricarli sul loro carro che diventa “carrozzone”, con uomini di spicco della precedente vituperata amministrazione che con loro fanno gli assessori, i capigruppo, la finta opposizione e, da ultimo, persino gli uomini “di fiducia” del Sindaco, retribuiti dai contribuenti in forza di cambiali elettorali da loro firmate.
È stato un anno di assenze colpevoli e conniventi a conferenze di servizi su questioni che cambieranno, in peggio, il futuro del nostro territorio e delle prossime generazioni; di fondi persi per le scuole, per le imprese e per il territorio. – continua la nota del PD di Eboli – Un anno di ordinanze deboli ed intermittenti, al pari delle luci natalizie, scritte e poi ritirate (pensiamo a quella sul senso unico di via Gonzaga e, da ultimo, a quella sulle chiusure di bar ed esercizi pubblici nei giorni di festa); un anno di battaglie irrazionali contro la musica ed i giovani imprenditori, di totale assenza di programmazione di eventi culturali e ludici.
È stato un anno di autocelebrazioni per risultati conseguiti da altri prima di loro e di foto sui social a immortalare con piglio trionfalistico l’ordinario (tagli dell’erba, riparazione delle buche…); – prosegue la nota dei Democrat ebolitani – un anno di attacchi violenti e personali all’opposizione, di giochi di potere trasformisti e di campagne elettorali un po’ per questa parte politica un po’ per un’altra, un po’ a destra o un po’ a sinistra, un po’ nei bar e un po’ persino nello spazio “pubblicissimo” comunale (vedi, ad esempio, la tappa del tour elettorale di Mara Carfagna celebrata nell’aula consiliare).
È stato un anno di “politiche sul personale”, anziché di “politiche del personale”, con un metodo di reclutamento che sembra rifuggire la selezione concorsuale per preferirle la cooptazione politica e ad personam (vedi gli strani casi di lavoratori a loro vicini che riescono a venire a lavorare sotto casa). –
Un anno così – freddo, inutile e dannoso, al pari della pista di ghiaccio a pagamento (costosa per i bambini, per i contribuenti e per l’ambiente) – che si chiude con un bruttissimo Consiglio Comunale. Dopo aver permesso e favorito la strumentalizzazione di rancori personali attraverso una violazione palese delle norme, la maggioranza si è mostrata disgregata e assente, sì da non far raggiungere il numero legale, su una questione tanto delicata come quell’approvazione dei debiti fuori bilancio. – aggiunge nella sua nota il PD locale – Con consiglieri che rimangono ostruzionisticamente nei corridoi, è sotto gli occhi di tutti la crisi di questa maggioranza. Quale sia la materia del contendere – la gestione del piano di zona, le nomine che tardano ad ufficializzarsi, i post social dei più giovani consiglieri fatti cancellare d’imperio…. – non è dato sapere, coerentemente a uno stile politico e comunicativo opaco a cui ci hanno abituato in questo anno.
Natale, però, è anche tempo di speranze… La speranza è che si ravvedano, che inizino a rispettare le regole che presidiano la dialettica democratica e quelle che reggono le procedure utili all’imparzialità, all’efficacia ed al buon andamento della Pubblica amministrazione; che abbandonino la spocchia dei finti buoni e giusti e quell’odiosa doppia morale, coltivata e nutrita amorevolmente da anni e anni di un sistema di potere che sembra tramandarsi per diritto ereditario. – conclude la nota stampa del Partito Democratico di Eboli – Del resto, se la città si percepisce come già morta, almeno la speranza – si dice – è l’ultima a morire».
Eboli, 23 dicembre 2022